Sampdoria: 28 anni fa Koeman infrangeva il sogno Champions

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Di Redazione Metropolitan

Un’impresa sfiorata, un sogno svanito nei tempi supplementari, il 20 maggio 1992 la Sampdoria venne sconfitta a Wembley nella finale di Coppa dei Campioni. Fu Ronald Koeman a sancire la sconfitta dei blucerchiati al minuto 111. Dopo i 90 minuti regolamentari, conclusi per 0-0, Koeman portò la coppa al Barcellona. La squadra di Boskov si arrese, dopo una battaglia aspra e combattuta. La Sampdoria dei gemelli del goal, Roberto Mancini e Gianluca Vialli è stata ad un passo dal salire sul tetto d’Europa. Dopo quella sconfitta la Sampdoria non è più riuscita ad essere una compagine di così alto livello.

La grande Sampdoria: un’era terminata a Wembley

Come detto la sconfitta nella finale dell’allora Coppa dei Campioni contro il Barcellona a Wembley sancì la fine della grande Sampdoria. La squadra di Boskov, è stata protagonista gloriosamente in quegli anni. Infatti la compagine dell’allora presidente Enrico Mantovani, vinse nella stagione 1989-1990 la Coppa delle Coppe in finale contro l’Anderlecht. Nell’annata successiva la doria riuscì ad ottenere il suo primo e fino ad ora unico scudetto. Dopo questi grandi successi, la Sampdoria stava per fare l’ultimo passo, il 20 maggio 1992 però l’impresa non venne portata a termine. Quella era sicuramente una squadra piena di talento, che entusiasmò non solo i tifosi blucerchiati ma tutti i tifosi di calcio d’Italia e del mondo, portando in terra ligure trofei ed orgoglio. Una squadra che ancora oggi, i tifosi doriani sognano sperando di rivivere un giorno quelli che sono stati i gloriosi fasti passati.

Ecco gli 11 storici di Wembley

Nonostante la mancata vittoria quella partita tra Sampdoria e Barcellona ha segnato una pagina grandissima della storia blucerchiata. Boskov, nella partita delle partite, in uno degli stadi più storici del mondo schierò questi 11 uomini: Pagliuca tra i pali, Mannini, Vierchowod, Lanna e Katanec a comporre la retroguardia difensiva. Cerezo, Pari, Lombardo e Bonetti a centrocampo. In attacco Mancini e Vialli. In una partita storica quanto complessa, questi 11 uomini diedero molto filo da torcere al Barcellona di Cruijff. Infatti ad opporsi al possesso palla spagnola c’era la corsa, la grinta e la capacità di far male in contropiede della squadra allenata da Boskov. Alla fine come detto Koeman la decise, ma di certo le occasioni per vincere alla Sampdoria non mancarono. Dopo quella finale molti giocatori significativi lasciarono il club e anche il tecnico, Boskov che andò alla Roma. Fu la fine di un’era, un’era forse irrepetibile, ma sicuramente la speranza e il sogno dei tifosi sampdoriani è di rivivere in futuro anche in parte le emozioni che quella squadra diede.

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