La parola Amore, la più usata da poeti e artisti, e la più citata a San Valentino. Ma quali sono le sue origini? Nel nuovo appuntamento della rubrica Parole dal Mondo, dedicata alla giornata degli innamorati, tutti i significati reali, ipotetici e attribuiti nel corso del tempo a questo magico termine.
San Valentino, l’amore e tutti i significati semantici ed etimologici della parola
Cosa significa e da dove deriva la parola amore? Fra i lemmi più utilizzati e conosciuti, celebrati a San Valentino, questo termine ha una storia etimologica non proprio lineare. Non si conosce, infatti, la vera etimologia della parola amore nonostante sia probabilmente la voce più celebrata, bistrattata, e citata dell’interno vocabolario. Tuttavia, esistono numerose e curiose ipotesi etimologiche sulla sua origine e molte le teorie che si sono susseguite nel corso del tempo. L’ipotesi più accreditata dai linguisti è che la parola amore risalga al sanscrito kama = desiderio, passione, attrazione e che anche il verbo amare provenga dalla radice indoeuropea ka da cui (c)amare, ovvero desiderare in modo viscerale.
Un’altra interpretazione etimologica fa risalire il termine al verbo greco mao = desidero, da cui il latino amor da amare. A tal proposito, occorre sottolineare che in lingua latina si utilizzava il lemma amore proprio per riferirsi a una pulsione istintiva e passionale, in netta contrapposizione alla razionalità. Per riferirsi a un’attrazione spirituale o mentale i latini utilizzavano il verbo diligere, cioè scegliere, desiderare.
La teoria della provenienza dalla lingua etrusca e quella del linguaggio infantile
Il termine amore rientra nella lingua italiana a partire dal XIII secolo introdotto proprio dal latino amore(m), nominativo amor, a sua volta derivato dal latino amare.Un’altra ipotesi sostiene che la parola amore fondi i suoi natali nella radice latina “am”, o “ami” (madre), e che provenga da “aminth” una parola etrusca il cui significato era proprio ”amore”. Mentre, un’altra teoria sostiene che il vocabolo abbia origine dal linguaggio infantile: il termine amare sembrerebbe connesso al latino amma (mamma), o anche amita (zia).
Un’etimologia estremamente poetica ma rigettata da numerosi linguisti
Questa è, sicuramente, l’interpretazione etimologica più nota della parola amore ma, tuttavia, meno probabile. Secondo questa teoria, a cui i linguisti non danno credito, sembra che la parola derivi da “a-mors”, composto da ”a” (privativo greco) e dal termine latino “mors” (morte). La parola amore, secondo questa ipotesi romantica, significherebbe ”senza morte”; quasi a sottolineare la potenza del sentimento e l’intensità di quest’ultimo che sopravvive al sonno eterno, non cede e non lascia il passo alla sua dipartita né alla sua perdita.
Stella Grillo
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