Santa Barbara: protettrice delle morti improvvise senza perdono

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Di Redazione Metropolitan

L’appuntamento di Metropolitan Today di oggi 4 dicembre è dedicato a Santa Barbara, giorno in cui nel 306 morì martire, torturata secondo la leggenda con il fuoco. Non certe le sue origini , anche se la più accreditata è che sia nata a Nicomedia in Turchia, nel 273 d.C. nell’attuale città di İzmit. La leggenda narra che a quei tempi la giovane donna, entrò in contrasto con il padre Dioscoro, pagano, a causa della sua volontà di conversione al cristianesimo. Tra il 286287 Barbara si trasferì a Scandriglia col padre che era al servizio dell’imperatore Massimiano Erculeo.


La conversione alla fede cristiana così fortemente desiderata da Barbara che provocò l’ira di Dioscoro. La ragazza costretta a nascondersi per sottrarsi in un bosco dopo aver distrutto gli dei nella villa del padre. Trovò rifugio presso alcuni pastori, ma tradita e consegnata nelle crudeli mani del padre. Maledetto da Barbara, il pastore fu trasformato in pietra, e il suo gregge di pecore in uno sciame di locuste. Dioscoro riavuta la figlia, la denunciò come cristiana alle autorità e la fece imprigionare. Il processo iniziò il 2 dicembre 290 d.C. Barbara in quell’occasione difese il proprio credo ed esortò il padre, Dioscoro, il prefetto ed i presenti, a ripudiare la religione pagana per abbracciare la fede cristiana.

Immagine di Santa Barbara  photo credit: Pantellerianotizie.it
Immagine di Santa Barbara photo credit: Pantellerianotizie.it

Il martirio di santa Barbara

Questo le costò dolorosissime torture. Panni rozzi e ruvidi le lacerano la carne, ma Cristo, apparendole di notte, curò le sue ferite. I carnefici tentano quindi di ustionarla, ma le fiamme accese ai suoi fianchi si spensero. Le vennero poi tagliati i seni, colpita la testa con un martello, e venne fatta sfilare nuda per le strade. Una nube densa e nera, però, mandata miracolosamente dal cielo, avvolse il suo corpo proteggendola da sguardi indiscreti. Arrivò il giorno della condanna e fu il padre stesso a farle da carnefice. Dioscoro con un colpo di spada sferrato con ferocia, decapitò la figlia.

Ma quando la testa di Barbara cadde sanguinolenta al suolo, un fulmine a ciel sereno si abbatté sull’uomo, incenerendolo all’istante. La morte improvvisa, inviata come punizione dal cielo, fece giustizia dell’atroce delitto (cosi narra la tradizione), mandando sicuramente all’inferno l’anima del padre crudele, prima che avesse il tempo di pentirsene. Da allora la vergine Barbara, martirizzata per la fede e la purezza nel secolo III, è invocata dai cristiani contro i pericoli dei fulmini, delle armi e le morti improvvise, senza il perdono di Dio. Oggi è venerata anche come protettrice dei vigili del fuoco. Nelle navi da guerra il deposito delle munizioni è denominato “Santa Barbara” per questo anche venerata dalla nostra Marina Militare.

di Loretta Meloni

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