Santa Francesca Romana nacque a Roma nel 1384 col nome di Francesca Bussa de’ Leoni. La bambina ricevette il battesimo il giorno dopo la sua nascita nella chiesa di Sant’Agnese in Agone, non molto lontana da piazza Navona, dove abitava la sua nobile famiglia. Fin da piccolissima la bambina manifestò una spiccata inclinazione alla devozione, tanto da costruire un eremo all’interno della sua stanza. Un posto dove spesso si ritirava per suo personale incontro con Dio. Francesca crebbe ricevendo un’elevata istruzione, ciò però non le impedì di continuare a proclamarsi devota a Gesù Cristo. Giunta alle soglie dell’adolescenza però la sua famiglia combinò per lei un matrimonio di convenienza con il nobile Lorenzo de’ Ponziani.

La famiglia del giovanotto all’epoca era tra le più famose, essendo macellai e ricchi proprietari terrieri. Francesca, che all’epoca aveva solo dodici anni, dovette accettare la volontà del padre. Una volta sposata, andò ad abitare nel palazzo dei Ponziani, situato nel quartiere di Trastevere, precisamente nella contrada di Sant’Andrea degli Scafi, l’attuale via dei Vascellari 61. Nella veste di moglie e nella nuova vita la giovane sembrò non trovare pace. Ben presto il suo malessere si manifestò in maniera importante portando Francesca all’anoressia. Un evento però cambiò la sua vita per sempre.

Dipinto che ritrae Santa Francesca Romana  photo credit: famigliacristiana.it
Dipinto che ritrae Santa Francesca Romana photo credit: famigliacristiana.it

Santa Francesca Romana, la sua storia

All’alba del 16 luglio 1398 infatti ricevette in sogno Sant’Alessio che le chiedeva espressamente di dedicare la sua vita al Signore. Al risveglio Francesca convinse la cognata Vannozza ad accompagnarla presso la chiesa del Santo pellegrino sull’Aventino. Da quel momento Francesca prese a dedicare il tempo libero dagli impegni familiari a soccorrere poveri e ammalati. La nuova condizione le permise anche di accettare con serenità i doveri di sposa. Così a sedici anni ebbe il primo dei tre figli, Giovanni Battista, seguito, nel 1403, da Giovanni Evangelista; ed Agnese, l’ultima nata.

Con il sostegno della cognata Vannozza, anche lei devota e sensibile, le due poco per volta, trasformarono la ricca casa in Trastevere in un punto di riferimento per i molti bisognosi della città. Con semplicità Francesca accettò i grandi doni della vita coniugale: l’amore dello sposo, i suoi titoli nobiliari e le sue ricchezze. L’arrivo della peste però colpì gravemente la sua famiglia portandole via due dei tre figli. Inoltre il marito reduce dalla guerriglia urbana dovuta dalle scorribande del Re di Napoli, tornò a casa gravemente ferito, mentre l’unico figlio rimastole fu preso come ostaggio.

Nella foto la Basilica di Santa Francesca Romana  photo credit: wikieventi.it
Nella foto la Basilica di Santa Francesca Romana photo credit: wikieventi.it

La devozione di Francesca

Roma, saccheggiata e umiliata, trovò in questa donna un modello di fede e una guida. Francesca così mise le sue ricchezze al servizio dei malati e dei bisognosi. Dato fondo alle ingenti provviste della famiglia del marito Francesca non rinunciò ad assolvere la volontà del Signore. Cosi spesso si vedeva camminare con il suo asinello per le strade, a mendicare per i bisognosi. Per questo venne soprannominata “La poverella di Trastevere“.


Col tempo Francesca si conquistò una cerchia di amiche con le quali fondò un sodalizio di Oblate ed alle quali affidò in particolare l’assistenza dei poveri. In un secondo tempo le riunì in una casa di Tor de’ Specchi, fondando un monastero che divenne la sua casa quando il marito nel 1436 morì. Quattro anni dopo, il 9 marzo Francesca morì.
Roma la considera una santa, tutta la città accorre a venerarne la salma e la sua fama sfida il tempo. Nel 1608 Francesca Romana venne ufficialmente iscritta nell’albo dei santi e ancora oggi le giovani coppie per la celebrazione del matrimonio prediligono la chiesa di Santa Maria Nova ai Fori Imperiali, dove sono venerate le sue spoglie mortali.

di Loretta Meloni

Immagine di copertina ( Santa Francesca Romana) photo credit: positanonews.it

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