Saverio Vallone, il ricordo del padre Raf: “Mi vedeva di più dietro la macchina da presa”

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Di Redazione Metropolitan

Saverio Vallone, il padre Raf era il notissimo attore tra i massimi esponenti del Neorealismo italiano che ha raggiunto il successo con Riso Amaro, film di Giuseppe De Santis con Silvana Mangano e Vittorio Gassman.

Il regista sarà tra gli ospiti di “Oggi è un altro giorno” in onda a partire dalle 14:05 su Raiuno dove interverrà in uno spazio dedicato al celebre padre nel quale ripercorrerà la carriera scandita dai successi sul grande schermo. Nato a Tropea, Raf Vallone si trasferisce con la famiglia a Torino, città nella quale negli anni Trenta si afferma come calciatore, vestendo la casacca granata, per poi abbandonare dopo dieci la carriera sui campi da gioco divenendo un giornalista di cultura ed in seguito partecipare alla Resistenza. Nel 1942 debutta al cinema con il film Noi Vivi, per poi consacrarsi al grande pubblico con Riso Amaro e Non C’è Pace Tra Gli Ulivi di Giuseppe De Santis ed Il Cammino Della Speranza.

Saverio Vallone chi era il padre
Saverio Vallone chi era il padre

Sul set del lungometraggio di Pietro Germi incontra Elena Varzi con la quale convolerà a nozze: dalla loro unione arriveranno Arabella ed i gemelli Saverio ed Eleonora. Al termine degli anni cinquanta nel corso del matrimonio ha avuto una relazione parallela con Brigitte Bardo, conclusasi dopo che la moglie scopriva il tradimento. Lavora anche a teatro dove ha portato in scena Uno Sguardo Dal Ponte di Arthur Miller, piece adattata anche al cinema ed alla televisione. Saverio Vallone ha descritto il padre nelle interviste come figura autoritaria che si è imposto nel percorso formativo del figlio prevaricandolo sulle scelte scolastiche ed accademiche, prima di seguire le orme del noto Raf. Sulle pagine del secoloditalia.it, ha raccontato:

Mio padre mi vedeva di più dietro la macchina da presa, lo vedeva un lavoro più solido. E forse aveva ragione!

I due hanno lavorato insieme nel momento in cui un regista con cui aveva lavorato disse a Raf Vallone:

“Guarda che Saverio è bravo…È stato molto impegnativo: passava dall’essere severissimo a essere molto generoso. Prima di esibirci nel Tommaso Moro mi ha detto: “Qualsiasi cosa accada, non ti preoccupare: ceniamo insieme questa sera””

Fonte secoloditalia.it

Il regista ha inoltre parlato di quanto ha capito di aver un padre famoso:

L’ho visto subito: era amatissimo dalla gente, circondato da tantissime persone. Era un divo, però ha sempre amato i rapporti familiari e mi ha sempre fatto sentire il suo ruolo di padre, con un affetto straordinario. Stava quasi sempre fuori per lavoro. Ma quando stava a casa, cercava di insegnarmi qualsiasi cosa».

Fonte secoloditalia.it

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