Penso di essermi innamorato, nipponicamente, di Scarlet Nexus, nel corso della stesura di questa recensione che lo riguarda. Di essermi ri-innamorato, come dopo Code Vein, anche di Bandai Namco, e della sua missione nel campo del mondo anime-action-videoludico. Ma si sa: l’amore, in Giappone come nel resto del mondo, è un concetto complicato. Fatto di alti e bassi, di compromessi e di colpi di fulmine. E non è bello ciò che bello, ma è bello ciò che è anime. Non era così il detto? Sicuri? Dipende.
Scarlet Nexus non è perfetto, e nemmeno strettamente innovativo. Ma nel suo campo, e persino nel campo allargato del mondo action, fa maledettamente bene il suo mestiere. E ci regala diverse ore di frenetiche botte nipponiche contro enormi e improbabili mostroni. Seguite da altrettante ore di narrazione da Novel/manga. Seguite da nuove botte, e via così, in un virtuoso ciclo infinito di giapponerdismo. Con tutti i pro, e i contro del caso. Ma ora scendiamo nel dettaglio, vi va?
Scarlet Nexus Recensione, azione frenetica…
La prima cosa che vi aspettate da un gioco come Scarlet Nexus è l’azione. Tanta, veloce, coinvolgente e soddisfacente. Spadate, spinte, poteri mistici (in questo caso psichici); orde di nemici che ci attaccano da vicino e da lontano, e che richiedono da parte nostra tutte le movenze danzanti incluse nel pacchetto “anime”. Pertanto, in apertura di questo pezzo, voglio anzitutto rassicurarvi: in Scarlet Nexus c’è tutto questo, e molto di più. I due personaggi che possiamo impersonare (a seconda dell’arco narrativo che inizieremo) si giocano in modo diverso, e sfruttano poteri simili, ma interpretati secondo la psicologia del personaggio. Kasane è abile negli attacchi sulla media e lunga distanza. La protagonista femminile è inoltre più aggraziata, ma non meno letale di Yuito e della sua spada. Che il ragazzo agita e fa levitare intorno a sè risultando assolutamente portato per il corpo a corpo sulla breve distanza.
Entrambi, poi, si possono esibire in schivate e combo uniche, da sbloccare attraverso un albero delle abilità dendridico e approfondito. Senza contare gli straordinari attacchi psichici, eseguiti tirando addosso ai nemici qualunque oggetto nelle vicinanze del personaggio. Biciclette, automobili, distributori. Addirittura, oggetti particolarmente elaborati, che daranno inizio a speciali e coinvolgenti quick time event. Pur non essendo un fan del “premi questo prima di esplodere”, in questo caso devo ammettere che la fluidità dell’azione non è in alcun modo intaccata dai QTE. Anzi, ne risulta avvalorata, nella misura in cui riuscirete a immergervi nei personaggi, e nelle location dalle quali preleverete gli oggetti. Sarà fichissimo, ad esempio, spingere idealmente i frammenti di un autoarticolato contro un Boss sfruttando gli analogici. Come quando mimate una kamehameah: viene naturale muovere le mani.
…e poi tanto testo
Ma Scarlet Nexus non è solo gameplay action, grafica anime in cell shading e poteri soprannaturali. Beh, in realtà sì, buona parte di Scarlet Nexus E’ tutto questo, ma sorretto da un’infrastruttura narrativa da novel davvero ben costruita; dalle fondamenta (la lore) alla trama vera e propria. Come anticipavo nell’introduzione, passerete quasi lo stesso tempo giocando, e leggendo i balloon di testo nelle scene di intermezzo. Avete presente i classici giochi anime-novel stile, dove due personaggi che parlano appaiono disegnati ai lati, con solo la bocca animata, mentre sul fondo si può leggere il testo dei dialoghi?
Ecco, quello; ma in Scarlet Nexus le inquadrature risultano assolutamente più dinamiche. Organizzate, cioè, come pagine di un manga interattivo; che, mano a mano che la conversazione prosegue, aggiornano inquadrature, partecipanti al dialogo, ed espressioni con fluidità e scioltezza. E poi, ci sono anche cut-scene in 3D girate con il motore di gioco, prevalentemente introduttive di momenti chiave, scontri coi Boss o simili.
In entrambi i casi, la fattura delle scene di intermezzo è pregevole. Ed è apprezzabile che ci si sia sforzati per proporre una metodologia alternativa per gestire i dialoghi più comuni e frequenti. Anche perché parlare con tutti, fraternizzare con i compagni e gli alleati, è fondamentale in Scarlet Nexus. Solo con relazioni personali tra i PG solide, infatti, i membri del team (fino a quattro) che porteremo con noi in missione ci lasceranno scatenare tutto il loro potere come se fosse il nostro. A tanto, infatti, arriva il legame tra i poteri dei comprimari, ciascuno fornito di potenzialità elementali (fuoco, ghiaccio, elettricità ecc.) che il nostro personaggio giocante può gestire fintanto che sono vicino a noi.
Scarlet Nexus Recensione, L’anima da Anime
Ne è passata di acqua sotto ai ponti da quei primi giochi in cell shading, che tentavano di replicare l’esperienza anime rendendola interattiva per gli amanti del genere. Solo di recente, però, si può dire che l’obiettivo sia stato raggiunto con pienezza tanto in fighting game basati su prodotti pre-esistenti (i vari Naruto Ninja Storm su tutti, per quanto mi riguarda); che su prodotti originali come Code Vein, o Scarlet Nexus. Liberato dai vincoli del SoulsLike, Scarlet Nexus si è potuto, ludicamente, librare con l’efficacia che spero di avervi comunicato nei precedenti paragrafi.
Tecnicamente, poi, è chiaro come l’art direction cartacea sia stata rispettata pixel su pixel, modello su modello, con amore e dedizione. Lo si nota dalla fluidità delle animazioni di alleati e nemici (gli estranei sono TROPPO BELLI), certo, ma anche dalla profondità di un comparto narrativo che non teme di sfruttare tutto il macroverso anime a suo vantaggio. Cliche compresi. Ma che ci volete fare? Un bel B-baka piazzato esattamente là dove ce lo aspetteremmo non fa male a nessuno; e un seno prorompente posto sul corpo di un’atleticissima combattente armata non ha mai limitato i movimenti in nessun anime. N-non che io mi metta a guardare i seni dei personaggi femminili B-b-Baka! *arrossisce*. (VISTO? Ci sta sempre bene n.d.r.).
“Unmei no akai ito”
Così, i due protagonisti che impersoniamo sono i classici tipi tosti (la ragazza è PIU’ TOSTA, che le Tsundere piacciono a tutti no?). Il loro passato tormentato li collega l’uno all’altro in un intreccio a tratti imprevedibile e fuori di testa, e a volte tanto prevedibile da risultare imbarazzante. “WOW chi avrebbe mai detto che *avvenimento accaduto al protagonista X anni fa* fosse collegato a *avvenimento nel presente IDENTICO AL PASSATO*!”. Fa tutto parte del pacchetto Anime/Manga, e ci piace così. E’ iconico, ormai, specialmente per produzioni votate a porre sul piedistallo più alto l’azione. Non per questo, lo ribadisco, dovete aspettarvi una trama o una lore banale: anzi. Semplicemente, vi accorgerete, se siete anime e manga addicted, di più dettagli, citazioni e topoi classici; che apprezzerete di più, rispetto a un totale profano del genere.
L’umanità (giapponese, manco a dirlo) è in grave pericolo. I nemici, chiamati estranei, stavolta sono mostri terribili, tipo Fauni che al posto della testa hanno un vaso pieno di fiori, che arrivano senza preavviso armati di poteri straordinari e inspiegabili. Fortunatamente, anche gli esseri umani si sono evoluti nel frattempo. E alcuni individui hanno sviluppato poteri elementali o psichici tanto forti da permettergli di lottare ad armi pari con gli estranei: sono chiamati gli psionici. Da dove vengono gli estranei? E i poteri degli psionici? Come dipanare il filo rosso del destino, l’akai ito, che collega le vite dei due protagonisti maschile e femminile? E perchè i protagonisti sono sempre i più compatibili di tutti con un potere speciale mai visto prima? *Sigla Anime super pompata in sottofondo*.
Scarlet Nexus Recensione, in conclusione: imperdibile per gli amanti degli anime
Per confessare il proprio amore a qualcuno, si può usare la seguente espressione: “好きです。付き合ってください。” (Suki desu. Tsukiatte kudasai) traducibile con “Mi piaci. Usciresti con me?”. Oggi, con questa recensione, è proprio questo il mio obiettivo: confessare ancora una volta il mio amore a Bandai Namco, e ai giochi in stile anime di qualità come questo Scarlet Nexus. Un ulteriore tassello che si aggiunge ad altri capisaldi (ormai lo sono) come il nicchiosissimo Astral Chain e il soulslike Code Vein. Sempre pronti a restituirci le emozioni, i luoghi comuni, i character design improbabili e iper attraenti; le waifu, gli husbando, i bambini piccoli che in realtà sono così potenti che SCANSATI TI STA TIRANDO ADDOSSO UN TIR, e tutto il resto.
Non basterebbe, però, un immaginario ben costruito, un’art direction ispirata e una realizzazione tecnica di qualità per farmi pronunciare il fatidico sì con Scarlet Nexus e Bandai Namco. Fortunatamente, anche il gameplay action è tanto anime quanto soddisfacente, profondo, strutturato e adattabile allo stile di ogni player da far urlare “Dattebayo!” a pieni polmoni; attivando il più presto possibile il fantastico (come sempre) doppiaggio in giapponese. E se non siete anime fan, come mi capita di dire in queste occasioni, occhio: giocando a Scarlet Nexus potreste diventarlo. Ma attenti: se così non fosse, dovrete passare sopra ai lunghi dialoghi da Novel, e a tante piccole chicche dedicate a noi otaku incalliti per gustare il folle gameplay delle battaglie in Scarlet Nexus. Tanto valido che, arrivo a dire, potrebbe comunque valerne la pena.
SCARLET NEXUS RECENSIONE | TESTATO SU PC (STEAM)
+ Art direction eccezionale, tutti i design (specialmente degli estranei) sono creativi e originali
+ Trama strutturata, e lore profonda il giusto
+ Combattimenti soddisfacenti, tattici ma anche “ignoranti”!
+ Scontri coi Boss uno più bello dell’altro
+ Ottimizzazione su PC ben realizzata
– Alcuni cliche potrebbero apparire banali ai meno “nipponici”
– Tanto testo fra una battaglia e l’altra
– La telecamera a volte è un po’ legnosa
– A fronte di modelli 3D FENOMENALI, le ambientazioni appaiono un po’ più “off”
VOTO: 8.5
p.s. ho scritto TUTTA la review con in sottofondo varie sigle anime. Non mi assumo alcuna responsabilità su quello che potrei aver scritto a causa del fomento da esse generato. (Scherzo).