Ricorre oggi, nell’anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, il Giorno della Memoria, in onore di tutte le vittime dell’Olocausto. Un’occasione per rifugiarsi in quello che Montaigne definì il retrobottega, un luogo di dismissione degli affari correnti volto alla ricerca della riflessione tramite la lettura degli autori prediletti. E in questa giornata, tra gli autori annoverati che ci portano a una riflessione compassionevole, non possiamo non nominare Steven Spielberg, autore di Schindler’s List.

Schindler’s List: un capolavoro senza tempo

Il film in oggetto, Schindler’s List, è una pellicola capolavoro, che si rivolge universalmente a qualsiasi spettatore educandolo al sentimento della Pietas. Si parla di amore, compassione e rispetto per tutte quelle persone che in un’altra epoca hanno vissuto l’indescrivibile, una storia di sofferenza nata da una situazione politica e sociale non del tutto imprevedibile. Si tratta infatti di uno sterminio sistematico progettato nel corso della Seconda guerra mondiale dalle autorità del regime nazista, messo in opera dalle forze militari e di polizia tedesche e da governi e amministrazioni di paesi alleati o occupati dalla Germania. Una delle pagine più buie della storia, non solo del Novecento: uno sterminio che non aveva mai raggiunto una sistematicità crudele come nella “soluzione finale” attuata contro gli ebrei.

Schindler’s List rappresenta in modo accurato le vicende della Germania nazista, e il merito dell’autore non sta solo nel reportage documentaristico ma nella messa in scena di immagini crude e realistiche volte a metterci di fronte alla realtà di una situazione che se non fosse vera avrebbe dell’incredibile. Una verità che ci permette di rivolgerci a un futuro più limpido che vieti il ripetersi di simili stragi.

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario è questa la riflessione di Primo Levi, superstite dell’Olocausto, su quanto concerne la Seconda guerra mondiale. Risulta indispensabile mettere in contatto il presente e il passato, documentarsi per non ricadere brutalità di questo tipo. Il capolavoro di Spielberg risulta essere una lente di indagine così fedele ai fatti da farci immedesimare in una realtà che è esistita, facendoci percepire la sofferenza di quanti sono stati protagonisti di tali vicende.

Michela Foglia

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