Sciopero 16 dicembre: un venerdì nero per i trasporti

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Di Serena Pala

Oggi, venerdì 16 dicembre, è una giornata di sciopero generale dei trasporti. A fermarsi sono treni, metro e bus, il rischio di “caos” è alto, soprattutto nelle grandi città come Roma, Milano e Napoli, già alle prese con il maltempo. Lo stop arriva anche per la scuola. La protesta è stata indetta da Cgil e Uil contro una “manovra sbagliata”.

Lo sciopero 16 dicembre dei trasporti indetto da Cgil e Uil

Come sappiamo, quella che sta per concludersi è una settimana molto “calda” per quanto riguarda le proteste di Cgil e Uilcontro la nuova Legge di Bilancio 2023 – iniziate lunedì 12 con manifestazioni di lavoratori e sindacati nelle piazze italiane.

Oggi, venerdì 16 dicembre, la settimana culmina con uno sciopero generale, previsto anch’esso dai sindacati. La parola d’ordine è: “rimettere al centro il lavoro“. Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, sarà a Roma per concludere la manifestazione regionale, alle 10 in Piazza Madonna di Loreto. Le mobilitazioni saranno anche a Napoli, in piazza del Plebiscito; a Firenze, con un corteo da Piazza dell’Unità italiana a via Martelli; a Genova in Piazza Acquaverde, di fronte alla stazione di Genova Principe ed in molte altre città.

Ma quella di oggi è una giornata soprattutto di sciopero dei trasporti, si fermano infatti autobus, metro e treni, che rischiano di causare molti disagi, oltre a quelli causati in questi giorni dal maltempo. A fermarsi è anche la scuola, per cui si prevedono mobilitazioni per l’intera giornata negli istituti pubblici e privati dell’istruzione e della ricerca.

A Roma manifestano anche i pensionati dello Spi-Cgil. Incrociano le braccia i lavoratori di Lazio, Alto Adige, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli, Liguria, Lombardia, Molise, Sardegna, Toscana. Ieri invece, ad astenersi dal lavoro sono stati lavoratrici e lavoratori di Abruzzo, Marche e Piemonte. 

Venerdì nero per i trasporti

I mezzi di trasporto, in particolare metro, tram e bus, ma anche taxi e auto a noleggio, sono a rischio dalle 18 alle 22 di oggi. Nella Capitale le ripercussioni sul servizio pubblico potrebbero esserci tra le 20 e la mezzanotte. Sono previsti disagi anche nel trasporto ferroviario, con lo stop annunciato da mezzanotte fino alle 21 di oggi.

Nel dettaglio:

  • Trenitalia ha indicato che saranno garantiti i treni dalle 6 alle 9 del mattino e dalle 18 alle 21;
  • Italo ha pubblicato sul sito l’elenco dei treni garantiti e di quelli a rischio;
  • I mezzi di Trenord saranno fermi dalle 9 alle 13, con la garanzia di circolazione dei soli treni in partenza entro le 9 e con arrivo alla destinazione finale entro le 10;
  • A rischio anche taxi e auto a noleggio con conducente, dalle 9 alle 13;
  • Inoltre in tutte le autostrade, continua per tutta la giornata lo sciopero dei benzinai, che terminerà alle 22.

I dettagli dello sciopero dei trasporti nelle diverse regioni

Lazio.

L’azienda di trasporto Cotral comunica in una nota – “Sciopero regionale di 4 ore, con astensione dalle prestazioni lavorative dalle 20 alle 24“, assicurando che le corse – “saranno garantite fino alle ore 20 e quelle in programma a partire dalle 24“. Mentre per le linee ferroviarie Metromare e Roma-Viterbo, il personale “garantirà il servizio fino alle 20 quelle in programma a partire dalle 24“. “Tutte le informazioni sulla modalità di sciopero saranno disponibili sul sito internet cotralspa.it e sull’account Twitter@BusCotral“, si apprende infine dalla nota.

Milano e Lombardia.

I mezzi pubblici locali saranno fermi a Milano tra le 18 e le 22 di oggi. Si fermano bus, tram e metro, mentre i taxi sciopereranno dalla 9 alle 13. Per Linee Autoguidovie i bus potrebbero risentire dello sciopero tra le 18 e le 22, invece la funicolare Como-Brunate potrebbe registrare disagi fra le 8:30 e le 12:30.

Toscana.

Stop al trasporto pubblico locale per quattro ore, ma con orari diversi nelle città: Firenze dalle 18 alle 22; Prato, Livorno e Lucca dalle 17.30 alle 21:30; Arezzo, Grosseto e Siena dalle 8.30 alle 12.30; Massa Carrara dalle 11 alle 15.

Campania.

A Napoli il trasporto pubblico locale sarà fermo per la mobilitazione sindacale dalle 9 fino alle 13, con evidenti ripercussioni in tutta la regione.

Emilia-Romagna.

Scuole e università si fermano per tutta la giornata. Per il personale viaggiante dei servizi automobilistici e filoviari Tper di Bologna e Ferrara lo sciopero è previsto dalle 11,30 alle 15,30.

Liguria.

I trasporti urbani saranno fermi in diverse fasce orarie: da inizio servizio alle ore 5,30, dalle 9,30 alle 17 e dalle 21 sino a fine servizio. Il trasporto pubblico extraurbano non sarà operativo da inizio servizio alle 6, dalle 9 alle 17 e dalle 20 a fine servizio. Per la ferrovia Genova-Casella verrà attivato un bus sostitutivo con astensione dal lavoro dalle 11,30 alle 15,30. Ad ogni modo, sarà garantito in ambito urbano il servizio per le persone portatrici di handicap, mentre a livello provinciale il servizio sarà garantito nell’ambito dei servizi convenzionati e dedicati alle persone portatrici di handicap e anziani. Scioperano anche i lavoratori di porti e logistica, con i marittimi che effettueranno 4 ore di ritardo partenza nave, mentre per i rimorchiatori saranno fermi per 12 ore, con l’eccezione dei servizi essenziali.

Molise.

Sciopero del trasporto pubblico con i mezzi urbani che si fermeranno per quattro ore, dalle 19,30 alle 23,30. A rischio anche i taxi, che hanno annunciato di scioperare per l’intera giornata. 

I motivi dello sciopero, la parola ai sindacati

Cgil sottolinea i motivi dello sciopero e delle proteste avvenute in questi giorni:

  • Aumentare i salari detassando gli aumenti dei contratti nazionali, portando la decontribuzione al 5% per i salari fino a 35.000 euro, recuperando così almeno una mensilità, e introducendo un meccanismo automatico di indicizzazione delle detrazioni all’inflazione (recupero del drenaggio fiscale).
  • Per quanto riguarda le tutele a tutte le forme di lavoro, si chiede di assegnare ai Ccnl un valore generale, sancendo così anche un salario minimo e diritti normativi universali.
  • Eliminare le forme di lavoro precario per un unico contratto di inserimento al lavoro con contenuto formativo.
  • Si richiede inoltre che la riforma fiscale rispetti il principio della progressività.
  • Che la tassazione degli extraprofitti generi risorse per un contributo straordinario di solidarietà.
  • Si protesta poi a favore di una rivalutazione delle pensioni; di risorse per il diritto all’istruzione; per la sanità che affronta quotidianamente gli effetti devastanti della pandemia.
  • E ancora, cancellare la Legge Fornero e introdurre l’uscita flessibile dal lavoro a partire dai 62 anni; oltre che il riconoscimento della diversa gravosità dei lavori; la pensione di garanzia per i giovani e per chi ha carriere discontinue e “povere”.
  • Infine si richiedono: il riconoscimento del lavoro di cura; il riconoscimento delle differenze di genere; l’uscita con 41 anni di contributi.

Serena Pala

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