Il panorama della narrativa contemporanea italiana è ricco di numerosissime proposte. Con Brave andiamo a scoprire alcune delle scrittrici italiane contemporanee che rappresentano i nuovi talenti nel mondo della letteratura, e che proprio quest’anno hanno esordito con i loro primi romanzi.
Francesca Mattei, Il giorno in cui diedi fuoco alla mia casa
Francesca Mattei è la prima tre le scrittrici italiane di oggi che vogliamo menzionare. Scrive racconti sono apparsi su Verde Rivista, l’Elzeviro, Clean Rivista, SPLIT, Voce del Verbo, Narrandom, Malgrado le Mosche e nell’antologia “Vite sottopelle. Nel 2021 pubblica Il giorno in cui diedi fuoco alla mia casa, la sua prima raccolta di racconti (Pidgin Edizioni).
Francesca Mattei in Il giorno in cui diedi fuoco alla mia casa propone un’analisi della vita di provincia, attraverso il racconto di dinamiche disordinate e piene di disagio. I personaggi sono parte di una periferia abbandonata e dimenticata, si sentono sempre inadeguati, incapaci di rivalsa e sono tutti orfani di qualcosa o di qualcuno, incompleti. Le voci dei racconti sono quasi sempre femminili, sono donne “scomode” che cercano di sopravvivere come meglio riescono. Il messaggio che sottende a tutti i racconti è quello del disfacimento fisico, familiare, sociale; insieme al tema dell’evasione, dal proprio corpo, da case troppo strette, da modelli sociali inarrivabili.
Per un attimo il tempo rallenta, la voce tace e sento il mio corpo abbandonarsi, allontanarsi dalla notte, dalla voce, dalla coca e dai cocktail.
Esco solo quando la discoteca è semivuota. In strada la voce sibila ma non dice niente. Il sangue si è rappreso lungo le dita, le mie dita bianche, ossute e corte. Cammino senza una meta, una direzione vale l’altra. Perdo la nozione del tempo e mi accorgo d’un tratto che il Sole sta per spuntare. Il cielo a est è di un rosso intenso, spaventoso. L’azzurro si espande inesorabile. La voce esce dalle crepe dei muri e mi dice Corri, l’unica salvezza è nel buio, la luce è vicina, non farti prendere.
Valentina Mira, X
Valentina Mira è laureata in Giurisprudenza. Ha lavorato come rider, cameriera e in un call center mentre scriveva per giornali e siti, come il Manifesto e il Corriere della Sera. Nel 2021 insieme a Fandango, esordisce con il suo primo libro, X, che racconta una storia forte, cruda e soprattutto vera.
Valentina Mira in X scrive al fratello con cui non parla più da tanti anni per raccontargli di lei e della sua vita. Racconta dell’estate del 2010, quella della sua maturità. Una festa, alcool, musica. La musica l’ha messa G., amico di tutti e amico di Valentina. Quella notte G. stupra Valentina. Ma lei non lo denuncerà, come accade al novanta per cento delle donne che hanno subito un abuso. Quel crimine resterà rinchiuso dentro Valentina per anni. X racconta proprio il tabù e lo stigma che accompagnano lo stupro, con una forza e una franchezza senza precedenti.
Ma tu lo sai almeno cos’è uno stupro? No, che non lo sai. Però senti le notizie al tg. Di sicuro le leggi sui social, da quelli non si scampa. Senti i politici che piacciono a G. riempirsi la bocca di questa parola. Li senti dire bugie sulle violenze sessuali, bugie che fanno ribollire il sangue; li ascolti e ti accorgi che non ne parlano mai davvero se non per crearsi un nemico comodo, lontano da sé. I nostri corpi, le nostre vite diventano propaganda.
Corinna De Cesare, Ciao per sempre
Corinna De Cesare scrive per il Corriere della Sera ed è la fondatrice di thePeriod, newsletter femminista molto apprezzata in Italia e seguita da più di 10.000 iscritti. Quest’anno ha pubblicato il suo primo romanzo, Ciao per sempre, edito da Salani.
In Ciao per sempre, Corinna De Cesare racconta la storia di Margherita, una donna che dopo molti anni torna nel suo paese d’origine in Puglia per il funerale della nonna e si ritrova a fare i conti con il passato. Un racconto che affronta il tema del ritorno, l’importanza di non restare intrappolati nelle proprie radici, nel tormento, così da essere in pace con se stessi.
La protagonista di questo romanzo assomiglia a moltissime donne che ho conosciuto, che si tormentano e cadono nel pozzo, come direbbe Ginzburg. Margherita ne esce come facciamo spesso noi donne: affrontando le sue inquietudini in un percorso di consapevolezza e maturità che passa dalla sua adolescenza e attraversa i suoi legami familiari. In un sali e scendi che diventa insieme scoperta e liberazione.
L’autrice Corinna De Cesare, a proposito del suo romanzo.
Carmen Barbieri, Cercando il mio nome
Carmen Barbieri scrive e recita: i suoi racconti sono stati pubblicati da “Abbiamo le prove”, “Minima&moralia”, “Rivista inutile”, “Reader For Blind”, “Lahar magazine”, “Futura – Corriere della Sera”. Nel 2021 pubblica il suo primo romanzo, Cercando il mio nome, edito da Feltrinelli.
In Cercando il mio nome, Carmen Barbieri tratta il tema del lutto tramite una riflessione sul corpo: raccontare cosa si prova attraverso il proprio corpo quando nella vita si affronta una perdita. Anna, la protagonista, ha un legame fortissimo con suo padre, che muore quando lei ha solo 19 anni, a causa di una malattia. Così Anna, perdendo suo padre, perde se stessa. Paura, rabbia, dolore, angoscia: sentimenti che restano indelebili come segni sulla pelle.
Bisognerebbe proteggere la propria carne con squame più spesse di quelle che il lutto fa risplendere sopra le nostre teste. E invece ci esponiamo al sole dell’angoscia senza alcuna protezione, quasi a pretenderli, i segni sulla pelle di questo nostro attraversamento tisico del tempo.
Francesca Mazzini