Lo dice la scienza! Ma siamo sicuri?

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Di Redazione Metropolitan

Quante volte succede di sentire qualcuno argomentare la propria tesi con “eh, ma lo dice la scienza”? Capita molto, forse troppo, spesso! 

Intendiamoci, le verità scientifiche esistono, e la comunità scientifica si prodiga giorno dopo giorno per fare si che queste verità siano sempre più accurate, ma i problemi sottesi dal “lo dice la scienza” sono molteplici e ben articolati.

Iniziamo dal principio: a volte la scienza non lo ha mai detto

Moltissime volte “lo dice la scienza” e’ una frase completamente priva di significato. Molto spesso capita, infatti, che articoli scientifici molto complessi vengano reinterpretati da giornalisti senza alcuna formazione scientifica (o a caccia di facile sensazionalismo) in chiave generalista, e troppo spesso il risultato e’ buffo, quando non addirittura ridicolo.

“lo dice la scienza”: chi beve vino campa cent’anni!


Sicuramente anche voi avrete letto articoli che parlano di come il vino rosso faccia bene al cuore: i tannini contengono le procianidine, sostanze che hanno un effetto positivo sul funzionamento dell’apparato cardiocircolatorio. Certo, la quantità di procianidine presente in un calice di vino (150 ml la dose giornaliera suggerita in questi articoli) e’ circa zero. Inoltre l’alcool e’ una molecola riconosciuta come “certamente cancerogena”: in pratica per prevenire (in minima se non nulla parte) problemi cardiaci ci esponiamo ad una sostanza sicuramente dannosa per noi, ed in quantità certamente più elevate.

Un po’ di miele e passa tutto

Per non parlare del miele: il miele viene spesso presentato come panacea di tutti i mali. Conterrebbe, infatti, vitamine ed amminoacidi fondamentali per il nostro corpo. Mangiare miele giornalmente sarebbe un toccasana per la salute. Peccato che le quantità di vitamine ed amminoacidi sia talmente risibile (nell’ordine di pochi microgrammi per 100g di prodotto) dal rendere il miele assolutamente ininfluente nel computo del fabbisogno giornaliero di queste sostanze. In pratica un cucchiaino di miele, per quanto buono, equivale ad un cucchiaino di zucchero!

Il “lo dice la scienza” come lasciapassare per ogni sciocchezza

E` sin troppo frequente leggere la frase “secondo la meccanica quantistica” seguita da una quantità indicibile di iidiozie che spaziano dalla misura della vibrazione quantistica (qualsiasi cosa questo voglia dire) generata dalla nostra nascita fino al grande classico “tutto è vibrazione, per stare bene bisogna ristabilire la nostra corretta vibrazione”. Spesso chi scrive o pronuncia queste frasi, per darsi un certo tono conclude il proprio discorso con “non sono io a dirlo: lo dice la scienza!”. 

il gatto chimico: valore scientifico pari a molte panzane scientifiche
Spesso cio’ che segue la frase “lo dice la scienza” ha lo stesso valore scientifico di meme del gatto chimico (Photo Credit: MemeBase)

Questa gente, evidentemente, non ha idea di cosa sia (o quali siano i principi) della meccanica quantistica; il loro unico obbiettivo e’ quello di usare un misto di scienza e misticismo per spillare soldi a persone che hanno la sfortuna di incrociare la strada di suddetti santoni e di fidarsi di loro.

Un consiglio abbastanza efficace: se sentite la parola “quantistica” associata a qualche strana filosofia, generalmente orientaleggiante, girate le spalle ed andatevene. E` un trucco semplice che vi farà risparmiare tempo e denaro!

E le scelte etiche?

Arriviamo infine all’argomento più controverso: le posizioni etiche. Abbiamo parlato in passato di come alcune “scoperte scientifiche” imbellettate ad arte abbiano supportato idee amorali quale ad esempio la superiorità di una razza sulle altre.

Un momento, questo, molto triste per la comunità scientifica (che comunque a quei tempi era estremamente divisa sull’argomento) da cui non abbiamo imparato quasi nulla. E’ difatti comune ascoltare l’argomento (opposto, ma ugualmente errato) secondo cui essere razzisti e’ sbagliato perché il genere umano e’ troppo “giovane” perché possano esistere razze.

La classificazione per razze e’ solo una categorizzazione (come tutte le categorizzazioni e` esclusivamente una scelta più o meno arbitraria fatta da esseri umani): se un domani l’intera comunità scientifica dovesse unanimemente decidere che quelle che oggi chiamiamo “etnie” si devono invece chiamare razze sarebbe dunque corretto essere razzisti? 

O ancora, se tutti i razzisti decidessero improvvisamente di chiamarsi “etnisti”, siccome la scienza effettivamente suddivide gli individui in etnie il loro ragionamento avrebbe senso?
No, semplicemente no!

Omosessualita’: serve davvero la scienza per giustificarla?

Altro esempio estremamente comune: “la scienza ci mostra che l’omosessualita’ e’ presente in natura, quindi l’omofobia e’ scorretta”. Serve davvero che qualcosa esista in natura per poterla accettare come “giusta” o “accettabile”? Il cemento non esiste in natura, eppure e’ accettatissimo, al pari della corrente alternata, delle creme anticellulite ed il vitello tonnato. E no, il vitello tonnato non e’ il risultato dell’incrocio tra un tonno e una mucca. Lo so, anch’io ci sono rimasto male!.

L’inesistenza di qualcosa in natura non la rende automaticamente inaccettabile, così come la presenza di qualcosa in natura non la rende automaticamente giusta ed accettabile. Se così fosse sarebbe giusto uccidere i figli di una neo-madre per toglierle un peso e quindi potersi accoppiare liberamente con lei. Lo fanno i Grizzly, ed i Grizzly sono decisamente parte della natura!

La scienza non c’entra. Tenetela fuori da determinati discorsi!

Evitiamo di usare la scienza come giustificazione quando il discorso non e’ prettamente scientifico; specialmente se si sta discutendo di un argomento che magari tocca l’etica o la politica. Non e’ la scienza a rendere un qualcosa “degno” di esistere: e’ il valore che diamo a quella cosa e l’uso che ne facciamo! E smettiamola di cercare di indurre con l’inganno parti della società a cambiare idea. Nel bene o nel male il compito in questo caso non e’ della scienza (usata come grimaldello) ma dei formatori (a cui dovremmo un po’ più di rispetto e gratitudine per il lavoro che svolgono, ma questa è un’altra storia e la teniamo per un’altra volta).