Se telefonando, un racconto dedicato a Mina e alle sue canzoni

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Di Stefano Delle Cave

Benvenuti nell’universo narrativo di StoryLine. Oggi è il giorno dell’ottantunesimo compleanno di Mina. Non potevano non dedicare il nostro racconto di oggi a questa immensa voce della musica italiana. Lo abbiamo fatto ispirandoci a tre suoi indimenticabili successi come “Se telefonando”, “E se domani” e “Amor mio” fuse in unico testo.

Stringeva tra le braccia il suo bimbo mentre alla stazione i treni andavano e venivano portando storie, speranze e frustrazioni. ”Non aver paura amor mio”, gli diceva anche se in realtà era lei a tremare. Giulia Brancacci aveva deciso di andarsene senza dire niente a nessuno nemmeno a lui. “Se telefonando potessi dirti addio”, aveva pensato a quell’istante in cui nelle casse di uno dei negozi vicini ai binari del treno si sentiva la famosa canzone di Mina. ”Ce ne andremo a Milano piccolo per te basterò io”, disse al suo bambino sorridendo strenuamente.

Se telefonando, qualche giorno prima

Questa puntata di StoryLine è dedicata a Mina
Stringeva tra le braccia il suo bambino mentre alla stazione i treni, immagine realizzata dal pittore Sergio Totaro

Tutto il resto era stato messo da parte senza nemmeno dire nulla a nessuno compreso quel suo amore di una sera. Eppure sembrava che tutto fosse improvvisamente cambiato e che questa volta fosse tutto sotto controllo ma non era così. Nuovamente tornò a conquistarla un antico timore che era nato qualche anno prima, quando il marito l’aveva lasciata cercando quella che lui chiamava libertà dopo averla ingravidata. Forse era più certo che fosse stata lasciata da un uomo non abbastanza maturo per le sue responsabilità ma per Giulia non fu così. Era quello l’inizio di una vita filofobica fino a qualche settimana prima.

Lo stupore della notte ci sorprese

Tutto cominciò con un gelato caduto sulla giacca e delle scuse di Giulia ad uno sconosciuto che era all’uscita di una gelateria con alcuni amici. Ne erano seguite delle promesse di rifondare il costo della tintoria interrotte dallo sguardo intenso di lui che le offriva la mano. Giulia penso che tutto finisse dopo pochi minuti invece si ritrovarono a parlare per almeno un’ora. Sembravano due persone che si conoscevano da sempre e invece si erano visti per la prima volta pochissimo tempo prima . “Basto io”, disse Giulia guardando suo figlio. Ripensava a quegli attimi come se fosse trascorso un secolo prima mentre l”altoparlante annunciava un ritardo del suo treno.

Ritornò nuovamente a quella notte in cui per caso lo rivide. Aveva lasciato il piccolo ad una babysitter lasciandosi convincere da un’amica a prendersi una serata di svago sulla spiaggia con la promessa di rientrare presto. Poi inavvertitamente lui le si avvicinò dopo averla riconosciuta offrendole da bere. Di nuovo quello sguardo intenso e quelle parole che stavolta la trascinarono da sola con lui in riva al mare. Poi le loro mani improvvisamente s’intrecciarono e Giulia si ritrovò alcuni minuti dopo abbracciata a lui. Il brivido intenso e l’euforia dell’amore durò però solo fino a quando tornò a casa.

E se domani io non potessi rivedere te

Questa puntata di StoryLine è dedicata a Mina
Guardava un bambino poco distante giocherellare con il padre, immagine realizzata dal pittore Sergio Totaro

Da un lato si sentiva e si sentì ancora adesso come irresistibilmente catturata da questa fulminea passione. “E se domani “, si chiedeva ancora oggi che aveva deciso di scappare. “E se domani” si era chiesta quella sera pensando che quell’uomo si potesse stancare facilmente di lei. Giulia si immaginava un probabile fidanzato che sarebbe scappato di fronte all’incombenza di un bambino a causa dei suoi sbagli. Errori che Giulia avrebbe fatto temendo che tutto potesse finire come con il suo ex marito. Per questo aveva deciso di troncare subito quella breve relazione che, a suo dire, non sarebbe nemmeno dovuta incominciare. Eppure qualcosa la tratteneva mentre inavvertitamente aveva ripreso a rifissare il telefono in cui spiccavano di diverse notifiche di lui che la invitavano a richiamarlo.

Se fossi certa che tu non soffra ti richiamerei”, pensava in quell’istante Giulia sui binari del suo treno mentre il piccolo giocherellava con la valigia. “Se però me ne andassi”, continuò a riflettere, “niente potrebbe ridarmi una felicità perduta nemmeno un ombra di quanto successo“. Tremava ancora dentro di se mentre guardava un bambino poco distante giocherellale con il padre. Prese il telefono e rapidamente selezionò un numero. “Pronto Giulia ma che fine hai fatto?”, sentì improvvisamente intorno a se mentre respirava profondamente. Non sapeva ancora se rispondere ne perchè l’avesse fatto. “Se non vuoi parlare tu parlo io disse”, le disse appassionatamene una voce dal telefono. Giulia tenne stretta la mano di suo figlio e “ pronto”, disse . In quell’istante si rese conto che aveva rischiato di perdere un mondo intero e non solamente lui.

Stefano Delle Cave