“Sei bellissima”, un racconto dedicato a Masini e Bertè

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Di Stefano Delle Cave

Benvenuti nell’universo letterario di StoryLine. In occasione dei loro rispetti compleanni abbiamo dedicato il racconto di oggi a Loredana Bertè e Marco Masini. Per scrivere un testo originale intitolato “Sei bellissima” ci siamo ispirati ad alcune loro canzoni

Un vento gelido le sferzava la faccia mentre un mare agitato sembrava non aprirgli nessuna prospettiva di calma. Eppure “Ci vorrebbe il mare”, aveva detto Paola cercando a tutti i costi di voler evadere dalla realtà. D’altronde non si sarebbe mai aspettata un comportamento simile di lui che l’aveva lasciata nei guai. Ora che non poteva nemmeno guardare in faccia suo padre. Ora che forse era l’ultima spiaggia. Per un attimo scrutò l’orizzonte illudendosi che una speranza ci fosse e che forse stasera avrebbe risolto tutto e magari sarebbe tornata la semplice ragazza innamorata di sempre. Poi si toccò il ventre e capì che qualcosa era cambiato. D’altronde nessuna donna avrebbe potuto essere più come prima con un figlio da crescere a meno che non prendesse una drastica decisione. Un fatto in cui, nonostante l’inziale atteggiamento ambiguo del padre non aveva ancora pensato ma che si faceva in strada nella sua mente mentre il cellulare squillò

Se bellissima, il grande amore

Sei bellissima, immagine realizzata dal pittore Sergio Totaro

“Sei bellissima, scema”, disse un uomo in jeans e camicia qualche giorno prima abbracciando Paola,Lo so che non ti innamorerai mai di me”. Era il suo modo per farsi perdonare i suoi momenti nevrotici in cui eccedeva spesso per futile gelosia, come quando si era fatto dare il cellulare per verificare una conversazione di Paola con un parrucchiere. Questa volta non era come prima perchè Paola avrebbe voluto parlargli e capire fino a che punto era stato serio ma qualcosa la tratteneva. Il ginecologo del consultorio aveva detto che era incinta aldilà di ogni dubbio ma Paola non riusciva a parlare, a dirigli di quell‘innocente arrivo che avrebbe cambiato le loro vite. Aveva anche gito nell’ombra anche con i genitori facendo passare le sue nausee per innocui mal di pancia. Sentiva però tutto il peso addosso di questo bambino ora che improvvisamente doveva diventare madre a 20 anni. Eppure nonostante la paura fosse grande non riusciva a smettere di sognare il grande amore.

“Ci vediamo stasera’?”, disse una voce dall’altra parte del telefono. “Va bene, mi farà bene parlare un po’ “, rispose Paola concordando una cena. D’altronde il suo amico Gianni era così. Accorreva nei momenti più insoliti, quando sembrava che tutto il mondo crollasse, a tenere insieme i cocci. Nel frattempo Paola guardava il mare e già s’immaginava la scena nel solito ristorante cinese quando tra un maiale alla piastra, un risotto all’ananas ed un’involtino primavera sarebbe partito un gigantesco fiume di parole senza limiti. Gianni si fermò come sempre ad ascoltare ma stavolta non poteva far finta di niente e riuscire a calmare il temporale con la solita battuta. “Vai con lui, ecco come finirà”, le disse come sempre non sapendo se parlare di lui o dell’altro, “devi capire che è difficile per tutti”. “Forse dovrei abortire, non posso fare la madre a vent’anni”, disse Paola sbattendo i pugni sul tavolo. “Piccolina, forse dovresti sentire anche vuole lui”, le rispose Gianni indicandole la pancia

Una decisione difficile

Paola riuscì a mantenere il segreto finche non arrivarono ad un cinema in centro. Il cartellone di “Titanic” appeso in bella mostra per una riedizione speciale la face riflettere e cercare di sondare il terreno. “Se io stessi annegando mi salveresti”, gli chiese?. “Dipende da quanto è grande la scialuppa”. “Non sto scherzando”, fece Paola improvvisamente seria, “cosa faresti?”.Ti salverei piccola, scherzavo”. “Anche se fossimo in 3?”.Che vuoi dire?“, fece lui improvvisamente serio. Paola si decise e disse del bambino e del suo sogno di un amore puro e infinito. La riposta però fu “non ti preoccupare mi farò sentire”, dopo che lui mise in tavola un impegno importante dal quale non poteva esimersi. Eppure Paola continuò a sperare che il suo amore la portasse in quel mare che da sempre lui vedeva nei suoi occhi e che la faceva sentire una cenerentola innamorata

Un universo di emozioni scorreva al tavolo dove erano seduti mentre Paola aspettava che miracolosamente qualcosa ancora accadesse. La cenerentola innamorata era diventata la fragile serva di un amore impossibile che aspettava una semplice telefonata. Gianni dal canto suo tentennava perchè se il cuore gli diceva finalmente di osare mettendo da parte un letargo dei sentimenti, la mente lo tratteneva ricordandogli il peso di un bambino a quell’età. “Dovresti smetterla di sognare e di restare con i pieidi per terra almeno per il bambino”, si limitò a dire rompendo brutalmente la spasmodica attesa di Paola che decise di contrattaccare. “Ci riproverò finchè lui non mi ascolta”, disse come fosse il capriccio di una bambina riprendendo il telefono in mano. La risposta fu una voce femminile che chiedeva ad un amore chi fosse Paola. Il seguito fu un pianto a dirotto e rompere i bicchieri per poi farsi portare via verso un terribile futuro.

Epilogo

Venti minuti dopo Paola era sola, con le sue frustrazioni, davanti ad un muro di ospedale. Si era fatta accompagnare di corsa da Gianni che l’aveva lasciata li a prendere una drastica decisione. Sembrava che tutti l’avessero abbandonata mentre Paola inizialmente non aveva il coraggio di andare per non togliere una possibilità a quella vita innocente. Poi quando fu sul punto di entrare il telefono squillò ma non rispose pensando che fosse troppo tardi. Qualche minuto dopo mentre le porte scorrevoli d’ospedale si aprivano su quello che pensava fosse un probabile futuro una mano la fermò. “Sono stato stupido”, disse in quell’istante Gianni, “perchè non ti ho mai detto fino ad ora che darei qualsiasi cosa per sentire il painto di quel bambinio e vederlo crescere insieme a te. Sei bellissima”. In quell’istante l’alba illumino i loro volti e l’inizio di una nuova vita.

Stefano Delle Cave

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