Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Prediamo il nostro areo e rechiamoci in Svezia tra la fine dell’800 ‘e la prima metè del 900’. Abbiamo dedicato questa puntata ad una donna che nonostante le difficoltà dell’epoca conseguì 2 importanti primati. Stiamo parlando infatti della prima donna a vincere il Nobel alla letteratura. Stiamo parlando di Selma Lagerlöf.
Selma Lagerlöf e i miti del Värmland
Quando Selma Lagerlöf pubblicò nel 1891 “La saga di Gösta Berling” non riscosse immediatamente il successo sperato. Questo perchè la vivida immaginazine e l’amore per il mito che traspare dalle pagine di questa scrittrice svedese non segue la prassi della letteratura europea del tempo di carattere più naturalista e realista. Sin da bambina, in basa ad una tradizione tipicamente orale, la famosa scrittrice svedese ascoltò ed rimase incantata dai racconti sui miti, le leggende e la tradizioni dell’amato Värmland che non ha mai abbandonato.
Miti che traspaiono in tutta la sua seconda opera dal titolo “Legami invisivibili”. Quello che mostra in questi due volumi la Lagerlöf è l’uso di personaggi accomunati da una grande semplicità nell’agire e nel parlare. Il tutto accompagnato da uno stile fresco e naturale che non abbisogno di artifici. Uno stile che molto spesso ingloba il racconto di cui si sta parlando al momento in un altro racconto che è strettamente collegato.
Il successo il premio Nobel
Grazi ad un premio letterario vinto con il suo primo romanzo la Lagerlöf potè lasciare il suo lavoro da maestra elementare non dimenticando però l’amore per l’insegnamento per i bambini. Parte della sua opera infatti è dedicata anche ai più piccoli come “Il viaggio meraviglioso di Nils Holgersson” diventato un vero e proprio cult fiabesco in Svezia. Un gusto per il mito che Selma Lagerlöf portò anche in altri romanzi nati con i suoi viaggi in giro per il mondo e ambientati nei luoghi da lei visitati. Di questi ricordiamo “I miracoli dell’Antricristo” ambientato in Sicilia tra cui traspare un tema importante della sua opera come quello della spiritualità.
Fu infatti “per l’elevato idealismo, la vivida immaginazione e la percezione spirituale che caratterizzano le sue opere” che nel 1909 divenne la prima donna al mondo a conquistare il premio Nobel per la letteratura. Un primato bissato nel 1914 quando la Lagerlöf divenne la prima donna membro dell’Accademia Svedese, l’organo che dal 1901 si occupa di assegnare proprio il Nobel alla letteratura.