Cinema

Sensibile ironia in cinque capolavori di Paolo Virzì: i titoli imperdibili

Era il 1994 quando, per la prima volta alle direttive di un film, viene eletto miglior regista emergente, con tanto di Ciack d’Oro, David di Donatello e Nastro d’Argento: ed è solo il debutto! Parliamo di Paolo Virzì, regista livornese pluripremiato, del suo talento magistrale nel trattare i drammi umani con sensibile ironia, e della sua passione per la provincia con personaggi comuni ingabbiati in trappole interiori o vite frustranti.

Paolo Virzì, i cinque titoli imperdibili

Dettaglio del poster del film "La pazza gioia" di Paolo Virzì. Photo Credits: Pinterest
Dettaglio del poster del film La pazza gioia di Paolo Virzì. Photo Credits: Pinterest

Cinque capolavori essenziali di Virzì? Siamo qui per scoprirli, attraverso pellicole che mettono a nudo il senso di precarietà dell’uomo, regalando un sorriso che lascia l’amaro in bocca e attiva la riflessione.

  • Caterina va in città (2003)
  • La prima cosa bella (2010)
  • Il capitale umano (2014)
  • La pazza gioia (2016)
  • Ella & John – The Leisure Seeker (2017)

1. Caterina va in città. Tra aspirazioni deluse e libertà inattese

Margherita Buy (pluripremiata per questo ruolo) è Agata, casalinga madre dell’adolescente Caterina e moglie del megalomane Giancarlo. Quando la famiglia si trasferisce a Roma, Caterina vive il dramma di ambientarsi, oppressa dalle aspirazioni soffocanti del padre, che punta ai vertici della società. Scoprendo la classe di scuola divisa fra tendenze di destra e di sinistra, in una serie di amicizie fallimentari, Caterina cerca di trovare il suo posto senza riuscirci. Anche le aspirazioni del padre vanno in fumo, quando si scopre tradito dalla moglie con un amico d’infanzia. Poi la libertà, di Agata e Caterina, finalmente libere di vivere a modo proprio e secondo le proprie passioni. Una storia intrisa di aspettative troppo alte e perennemente insoddisfatte, di fallimenti e di rivalsa, di addii e disincanto, di traguardi raggiunti. Qualcosa che può salvare Caterina esiste: l’amore per la musica classica.

E andrò in cerca di quell’altrove che è dentro di me da sempre. Un altrove fatto di vento e di spuma delle onde.

– Citazione tratta da Caterina va in città

2. La prima cosa bella. Una ventata d’amore e speranza

È l’estate 1971 e Anna Nigiotti (Micaela Ramazzotti) è eletta mamma più bella durante la sfilata di uno stabilimento balneare livornese. Sulle note dell’omonima canzone di Mogol, entriamo nella vita dei due figli Bruno e Valeria, che ripercorrono in una serie di flashback il rapporto altalenante con la madre, pieno di fughe e sballottamenti ma stracolmo d’amore. La gelosia del padre, le maldicenze e le difficoltà non hanno mai messo a tacere la personalità estroversa di Anna, che tra uno sbaglio e l’altro non smette mai di combattere per proteggere se stessa e i suoi figli. Adesso Bruno e Valeria si trovano al capezzale della madre, malata terminale, e cercano disperatamente di ricucire gli anni che le incomprensioni hanno portato via, capendo di non averla mai compresa, ma disperatamente amata.

Mamma, perché sono così infelice?

– Citazione tratta da La prima cosa bella

3. Il capitale umano. La vacuità delle apparenze

Un incidente sulla strada provinciale della Brianza. Un cameriere in bicicletta travolto da un SUV. Tre punti di vista, per ricostruire il puzzle della vicenda, in una tensione pungente e una serrata disamina psicologica dell’animo umano. Tre vite che si intrecciano, in un mondo borghese che vive di arrampicatori sociali, guadagni poco puliti e vite annoiate. Poi lo “squarcio nel cielo di carta” (per citare Pirandello), che getta i borghesi nell’inferno di chi non ha avuto la loro stessa fortuna. Giovani ricchi e viziati, nella miseria di un mondo che ama solo apparire.

La voglia di evadere può portare in gabbie ancora più strette.

– Citazione tratta da Il capitale umano

4. La pazza gioia. Tra euforia e disperazione

Un’amicizia inaspettata, nata nelle stanze di un istituto di ricovero. Beatrice e Donatella. Una sedicente contessa iperattiva miliardaria e una giovane ex cubista taciturna con un grande dolore alle spalle. Al confine tra follia e normalità, lacrime ed euforia, la fuga insieme dalla “prigione”: mentre Beatrice cerca emozioni forti, Donatella vuole ritrovare il figlio che le è stato strappato. Un inno alla libertà che porta a chiedersi chi sia più folle tra un matto e una persona sana.

– Ma dove si trova la felicità?
– Nei posti belli, nelle tovaglie di fiandra, nei vini buoni, nelle persone gentili.

– Citazione tratta da La pazza gioia

5. Ella & John. Riscrivere il proprio finale

Il primo film in lingua inglese di Paolo Virzì. Un camper, soprannominato The Leisure Seeker, protagonista di una storia on the road, nella fuga di due innamorati ottuagenari che rifiutano le cure palliative per non separarsi. Cosa accade diventando anziani? Si perde il diritto di decidere per se stessi, nello sfuggire delle capacità fisiche e cognitive. Virzì presenta un amore che è fortezza e coraggio, che supera le perdite di memoria e la malattia, che dura per sempre e rimane inalterato mentre tutto si deteriora, in un’avventura ironica e divertente che regala un finale inaspettato e toccante.

Sono così felice quando tu ritorni da me.

– Citazione tratta da Ella & John

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Ginevra Alibrio

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