C’è stata una stagione nella quale la Serie B, il secondo livello del calcio professionistico in Italia, vide ai nastri di partenza 24 squadre. Ben 6 di queste, al termine del campionato, ottennero la promozione in Serie A. Stiamo parlando della Serie B 2003/04: ecco cosa accadde in quella stagione.
Il “Caso Catania” e il blocco delle retrocessioni
In Italia, l’inizio dei campionati di calcio valevoli per la stagione 2003/04 fu molto tormentato. La causa scatenante della maggior parte degli avvenimenti è da ricercare qualche mese prima, quando scoppiò il “Caso Catania”. Le partite finite oggetto di tribunale furono due: un Catania-Siena, terminato 1-1, e un Catania-Venezia (2-0). Nel primo caso gli etnei presentarono ricorso poiché i toscani schierarono un giocatore squalificato (il difensore Luigi Martinelli, che scese in campo con la primavera): in prima istanza il reclamo fu respinto, mentre successivamente la Commissione d’Appello Federale accolse la richiesta del Catania.
Non finisce qui però: a fine Maggio la Corte Federale ripristinò l’1-1 del campo, aprendo la strada a ulteriori ricorsi al TAR. Analoga situazione si presentò per Catania-Venezia: questa volta furono i siciliani a commettere lo stesso errore. La sconfitta a tavolino contro i veneti avrebbe condannato il Catania di Luciano Gaucci alla retrocessione in Serie C1. La società siciliana presentò ricorso: alla fine, dopo un’estate di feroci polemiche, la F.I.G.C. decise per il blocco delle retrocessioni, situazione propedeutica alla riforma dei campionati dell’anno successivo.
Ne beneficiarono, oltre al Catania, anche Genoa e Salernitana che, in aggiunta ai siciliani, rimasero in Serie B. Escluso da questo discorso il Cosenza, che venne dichiarato fallito: al posto dei silani venne ripescata, per meriti sportivi e bacino d’utenza, la Fiorentina. Tutta questa situazione generò le proteste delle altre società che attuarono uno sciopero, con il risultato del rinvio di quasi tutte le partite delle prime due giornate di campionato.
Serie B 2003/04, i nastri di partenza
Dalla Serie A, retrocesse, scesero in B Atalanta, Piacenza, Como e Torino, mentre ottennero la promozione dalla C1 Albinoleffe, Avellino, Pescara e Treviso (oltre alla Fiorentina ripescata). Si delineò così un torneo a 24 squadre, il più alto numero di partecipanti registrato in un campionato italiano a girone unico. Molti gli allenatori di spessore, tra cui Zdenek Zeman, sulla panchina dell’Avellino, Gian Piero Ventura su quella del Cagliari, ma anche un giovane Walter Mazzarri alla guida del Livorno. Tra le squadre partecipanti, anche il Napoli, ora ai vertici del calcio italiano, e il Treviso, che due anni più tardi raggiungerà la Serie A per poi, negli anni seguenti, decadere inesorabilmente fino all’odierna Promozione veneta. Tra le società che ora militano nei bassifondi del calcio italiano, anche il Messina, attualmente in Serie D, ma anche Bari, Triestina, Vicenza e Ternana.
Le 6 squadre promosse in Serie A
Al termine del campionato, come detto, le squadre che raggiunsero la Serie A furono ben 6. Un numero così alto fu raggiunto anche grazie alla modifica del regolamento che la FIGC operò a campionato in corso. Oltre alle 5 promozioni stabilite, si decise di determinare una possibile sesta promozione al termine uno spareggio interdivisionale da disputare tra la quindicesima classificata della Serie A e la sesta della Serie B.
La Fiorentina di bomber Riganò
Di questa formula ne beneficiò la Fiorentina, che chiuse la Serie B 2003/04 al sesto posto e che superò nel doppio confronto valido per lo spareggio il Perugia. Nel mese di febbraio i viola decisero di esonerare l’allora tecnico, Alberto Cavasin, per chiamare in panchina Emiliano Mondonico. Punta di diamante dei toscani fu Christian Riganò, autore di ben 23 reti in campionato. Un contributo importante arrivò anche dagli 8 gol di Mattia Graffiedi, dall’esperienza di Angelo Di Livio e da Enrico Fantini, autore delle reti decisive nei match contro il Perugia. A distanza di appena due anni dal fallimento quindi, la Fiorentina fece il suo ritorno in Serie A.
Il Palermo del capocannoniere Luca Toni
Il vero protagonista della Serie B 2003/04 fu però il Palermo: i siciliani si classificarono primi in classifica con 83 punti, e tornarono in Serie A dopo ben 31 anni di assenza. Trascinatore assoluto dei rosanero fu Luca Toni, che vinse la classifica dei capocannonieri grazie alle sue 31 reti. In panchina si alternarono Silvio Baldini (fino alla 24a giornata) e Francesco Guidolin. Protagonisti del campionato trionfante anche il futuro campione del mondo Fabio Grosso (arrivato a gennaio), un giovane Simone Pepe, e giocatori di fantasia come Eugenio Corini e Francesco Brienza.
Il Cagliari del trio Esposito-Suazo-Zola
Fu una stagione eccezionale anche per il Cagliari, che collezionò gli stessi punti del Palermo (83) ma fu relegato al secondo posto per la differenza reti. Anche in Sardegna, così come avvenuto a Palermo, in panchina si alternarono due allenatori. Gian Piero Ventura venne sollevato dall’incarico alla 16a giornata per far posto a Edy Reja. Nonostante qualche battuta d’arresto anche nel girone di ritorno, i sardi si resero protagonisti di una serie di vittorie consecutive nel finale di campionato (ben 7) che gli consentirono di ottenere la promozione in Serie A. Protagonisti assoluti David Suazo, con 20 gol, Mauro Esposito con 17 e Gianfranco Zola, di ritorno dall’Inghilterra, con 13.
Il Livorno di un giovane Walter Mazzarri
Al terzo posto si classificò il Livorno, che tornò in Serie A dopo 55 anni di assenza. In panchina, artefice di questa impresa, un giovane Walter Mazzarri, alla sua prima (e unica) stagione in Serie B. Davanti, i toscani potevano schierare un duo di attaccanti formidabili: Igor Protti e Cristiano Lucarelli, che misero insieme l’incredibile somma di 53 gol (24 reti per il primo, 29 per il secondo). In difesa, si stava affermando un combattivo Giorgio Chiellini.
Il Messina di Bortolo Mutti
La quarta posizione fu conquistata dal Messina, che ottenne così una promozione in Serie A che mancava da 39 anni. Sulla panchina dei siciliani, dopo l’esonero alla 7a giornata di Vincenzo Patania, portò la squadra al salto di categoria Bortolo Mutti. Tra le fila dei giallorossi si ricordano soprattutto Arturo Di Napoli, che realizzò 19 reti, e Marco Storari in porta. Molto importante fu anche il contributo di Igor Zaniolo, papà di Nicolò, e le geometrie di Domenico Giampà.
L’Atalanta e l’immediata risalita
L’unica retrocessa dalla Serie A che tornò subito nella massima serie fu l’Atalanta, che si classificò quinta con 77 punti. Imbattuta fino alla 24a giornata, la squadra di Andrea Mandorlini fu per parecchie settimane anche in testa alla classifica, per poi chiudere in quinta posizione. Nei bergamaschi, in rosa, anche un giovane Riccardo Montolivo; in attacco, la coppia Igor Budan–Carmine Gautieri, oltre ad un giovanissimo Giampaolo Pazzini.
Le retrocesse
Al termine della stagione retrocessero direttamente in Serie C1 il Como, ultimo in classifica, l’Avellino penultimo e il Pescara (nonostante i 21 gol di Calaiò) che chiuse al terzultimo posto. Non riuscì ad evitare la retrocessione anche il Bari, che perse il doppio confronto valido per i playout contro il Venezia, che al ritorno ribaltò l’1-0 dell’andata (2-0) e rimase in Serie B.
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