Il nono turno d’andata di Serie C porta con sé -oltre ad una serie di gare centellinate e rinviate- un responso condito da lieti conferme ed impensabili rimonte.
Nel girone A Carrarese e Pro Sesto si vestono da corsari nelle loro rispettive trasferte ed agguantano la testa della classifica assieme all’onnipresente Renate, in attesa che la Pro Vercelli ritorni a calcare il terreno di gioco.
Il Padova di Mandorlini stacca le inseguitrici nel girone B fatta eccezione per la FeralpiSalò  che della concretezza sta facendo, ormai, il suo pane quotidiano.

Nel girone C la Ternana si afferma nuovamente -qualora ce ne fosse bisogno- un’ineluttabile corazzata.
Vittima di giornata la Cavese che soggiaccia altre 5 reti da Falletti & co.
Prepariamoci insieme nella palpitante attesa per il derby di Sicilia di stasera tra Palermo e Catania analizzando i promossi & bocciati dei vari gironi.

Girone A: La sottile linea amaranto

Promossi – Felix Correia
Altro teatro di errori ed orrori domenicali è stato il ‘Silvio Piola’ di Novara.
Un pareggio 1-1 che verte ad apostrofo rosa tra le parole disastro e spettacolo.
A rubare la scena, però, è il giovanissimo esterno portoghese della Juve U23 Felix Correia.
Non tutti gli allenatori di Serie C possono vantare la presenza in campo di un giocatore prelevato dal Manchester City per la modica cifra di 10 milioni e mezzo di euro.
Zauli questa fortuna ce l’ha e si tramuta nelle sgroppate sulla fascia e nei dribbling fuorvianti che il classe 2001 è capace di regalare.

Una prestazione da vero top player quella del portoghese che nella prima frazione si beffa di Natalucci in più occasioni tanto da farlo sostituire; il cambio porta all’ingresso di Andrea Sbraga che a posteriori avrebbe preferito la calda panchina anziché correre dietro ad una scheggia fulminante.
Il ragazzo farà tanta strada, hype a mille.

Bocciati – Difesa Livorno feat. Gianluca Piccoli

Lo psicodramma della domenica è andata in scena al ‘Giuseppe Moccagatta’ di Alessandria, ore 15, avversario il Livorno.
Servirebbe un articolo a sé stante per narrare la vastità di episodi e fattori antecedenti al triplice fischio del direttore di gara.
Gli ospiti partono forte -o parte malissimo l’Alessandria, questione di punti di vista- al 16’ è già 0-2 grazie alle imbucate di Marsura prima e Pallecchi poi.

Ma se il Livorno è -per distacco- la compagine più nostalgica ma assurda del girone un motivo ci sarà.
Accorcia Blondett da calcio d’angolo al 21’ per l’Alessandria, salvo poi perdere per infortunio prima Gazzi e successivamente Corazza.
Arrembante la carica dei grigi che creano, affondano ma peccano di freddezza sotto porta: almeno fino al 67’ quando la cavalcata sulla sinistra di Celia e la conseguente pennellata in diagonale trovano la bordata al volo di Christian Mora che fa 2-2, lasciato colpevolmente libero da Gianluca Piccoli in campo da soli 3’.

L’ex Torino, non contento, interviene nei minuti di recupero trattenendo ed atterrando Casarini in area di rigore regalandosi un’espulsione così, come per Luca Bruno, a suggellare una domenica infernale.
Vince l’Alessandria 3-2, ma soprattutto perde il Livorno 2-3.

Girone B: Otto minuti di applausi

Promossi – Federico Moretti
Esistono storie, momenti ed istanti che scorrono al limite tra agonismo e irrealtà.
Diventa difficile anche solo narrare certe ardimentose imprese senza omettere alcuni passaggi fondamentali.
Per dovere di cronaca la zuccata di Federico Moretti al 91’ per il 3-2 decisivo del Matelica sul Ravenna è la sublimazione del proverbio ‘la partita è fatta di episodi’.

Il problema è che questa gara di episodi ne ha rifilati fin troppi: a fine primo tempo conduceva agevolmente il Matelica 2-0, poi gli svarioni difensivi che portano al gol di Mokulu, l’espulsione di De Santis al 73’ causa la doppietta di Mokulu che vale il pareggio.
Il Ravenna avrebbe pure l’opportunità di completare la rimonta se non fosse per Federico Moretti che, subentrato ad uno scialbo Volpicelli, legittima i tre punti matelicesi con una incursione di testa nei secondi finali di un match che non voleva saperne di terminare in maniera normale.

Bocciati – Luca Bruno
Nel dicembre dello scorso anno andava in scena la prima alla Scala della Tosca di Puccini.
Lo spettacolo diretto da Riccardo Chailly incantò chiunque in platea, incluso il presidente della repubblica Sergio Mattarella: la risultante fu una standing ovation di ben 8 minuti conditi da applausi e pianti dall’alto tasso emotivo.
8 minuti.

Lo stesso lasso di tempo è servito a Luca Bruno per rendersi protagonista del pomeriggio di Serie C: il teatro è il ‘Raffele Mancini’ di Fano, l’ovazione è la sua personalissima espulsione con susseguente calcio di rigore al 42’ della prima frazione.
Da annotare come il difensore marchigiano fosse in campo da soli otto minuti subentrando all’infortunato Zigrossi.
L’ingresso è da dimenticare, così come la sua marcatura su Rover che lo spedisce anzitempo sotto la doccia.
Espulsione precoce.

Serie C, girone C: L’imperatore Adriano

Promossi – Adriano Montalto
Domenica da redentore del territorio per il bomber siciliano alla corte di Autieri.
Gli ospiti stabiesi arrivavano al ‘San Nicola’ presentando una difesa arcigna nonché tra le migliori del girone.
La voglia di rivalsa dalla débâcle nel derby col Foggia, quantunque, per i galletti era molto più forte di qualunque statistica a riguardo.

Più forte di tutti, però, c’era il missile terra-aria di Adriano Montalto dai 35 metri che su punizione buca l’incolpevole Tomei.
L’ex Cremonese e Martina Franca avrebbe avuto anche l’opportunità di realizzare una tripletta perfetta in stile Rivaldo, se non fosse per lo stesso estremo difensore della Juve Stabia: da annotare nel secondo tempo un avvitamento in rovesciata dello stesso Montalto con pallone diretto all’incrocio sul quale Tomei si immola in una prodezza di zoffiana memoria.

Bocciati – Leonardo Pèrez
Nota di giornata la prima vittoria in stagione della Casertana, che mancava l’appuntamento coi tre punti da oltre 8 mesi: anche in quel caso felice trasferta pugliese ai danni del Monopoli.
A discapito di un’ottima prestazione delle aquile campane va analizzato come la Virtus Francavilla abbia effettivamente faticato a realizzare l’unica rete, quella dell’ 1-3, nonostante gli evidenti disagi difensivi della Casertana.

La mezz’ora di gioco in superiorità numerica non è bastata agli ospitanti per sovvertire il risultato, anzi.
Al 61’ Buschiazzo si fa espellere per aver atterrato Leonardo Pèrez in area di rigore.
Dal dischetto lo stesso ex Ascoli che spara nella mesosfera.
Giornata da dimenticare allora per il numero 10 della Virtus, che da autentico fattore e trascinatore della squadra non riesce- a differenza dell’analogo Zlatan contro l’Hellas- a tappare l’errore dal dischetto.

Alessandro Rossi