Serie D, parla Petraglia: “Più che soddisfatto del mio Grumentum”

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Di Nicola Patrissi

Dalla fusione tra Real Grumento e Villa D’Agri, passando per lo storico triplete in Eccellenza dello scorso anno, fino alla Serie D conquistata con merito dopo un campionato favoloso. È questa la (fin qui) breve, ma magica storia del Grumentum Val D’Agri, club di quarta serie militante attualmente nel girone H.

Per chi non lo sapesse ci troviamo in Basilicata, nella valle dell’Agri. Ci troviamo qui perché la Lucania, oltre ad essere il luogo di origine di Rocco Scotellaro e Giustino Fortunato, è anche la terra natia di Antonio Petraglia, avvocato di Grumento Nova, residente a Roma, che proprio nella sua terra ha preso in mano una squadra di prima categoria e, con passione e impegno, l’ha portata in Serie D.

Abbiamo avuto la possibilità di scambiare qualche parola con il presidente dei cavalieri che ci ha spiegato il suo punto di vista riguardo l’eventuale ripresa dei campionati e anticipato gli intenti futuri della società. Nel mezzo ovviamente anche qualche piacevole ricordo legato alla splendida stagione 2018-2019.

Serie D, la questione “ripresa del campionato”

Per rompere il ghiaccio abbiamo subito chiesto al presidente Petraglia un parere sulla stagione in caso di fine anticipata. Il numero uno del Grumentum ci ha quindi risposto così:

Guardi io credo che il campionato sia finito qui, lo do per scontato. Sarebbe da folli riprendere in queste condizioni. La tutela della salute va salvaguardata più di ogni altra cosa. Dato il delicato momento che stiamo vivendo, non si può pensare di rimandare in campo i calciatori, di farli allenare o di organizzare trasferte. In più le nostre strutture, quelle della Serie D, non permetterebbero il perfetto rispetto di eventuali protocolli sanitari. Immaginare, in questo senso, una ripresa del campionato di Serie D è da pazzi. Pensi che io sono scettico anche sulla ripresa della Serie A, anche se è chiaro come gli interessi economici siano ben diversi. Riprendere la stagione sarebbe difficile: noi siamo nel girone H, un girone puramente meridionale, ma lei immagina cosa vorrebbe dire riprendere in regioni come la Lombardia, il Veneto o l’Emilia Romagna? Regioni che purtroppo stanno ancora facendo la conta delle vittime?

Mettendo a confronto il triplete dello scorso anno con la zona play out in cui versa attualmente la sua squadra si considera comunque soddisfatto del suo Grumentum, o in lei c’è un po’ di delusione?

Il triplete è una soddisfazione grandissima, anche se va detto, è stato conquistato in un contesto, quello dell’Eccellenza Lucana che, seppur di ottimo livello, non è minimamente paragonabile al girone H della Serie D. Siamo stati inseriti in un girone infernale che ci ha chiaramente spaventati, ma allo stesso tempo reso orgogliosi di mettere la nostra piccola realtà a confronto con altre ben più blasonate. Parlo del Foggia, del Taranto, del Bitonto, del Cerignola, della Nocerina. Insomma di squadre dalla grande storia. Quindi mi considero soddisfatto di entrambi i campionati. Del triplete perché ci ha permesso di arrivare dove ora siamo, e di questo perché comunque ce la siamo sempre giocata alla pari con tutti. Sono sicuro ci saremmo salvati tranquillamente. Ad ogni modo però, come le dicevo, per me il campionato è chiuso.

Cosa pensa invece del “problema” riguardante promozioni, retrocessioni ed eventuali ripescaggi?

La questione è molto semplice guardi, e problemi, secondo me, non ce ne saranno. Mi spiego meglio: secondo lei, l’anno prossimo, con tutte le difficoltà derivanti da questo triste momento, con tutte le difficoltà che molti avranno nel sostenere questo cosiddetto “terzo settore” che è il calcio dilettantistico, il quale, dalla Serie D in giù vive di generosità di certe imprese che non hanno tornaconti in termini economici, ecco difronte a tutto ciò, lei pensa che tutte le squadre attuali si ripresenteranno ai nastri di partenza l’anno prossimo? Secondo me, no. Pertanto credo che la soluzione sia semplice: promuovere ovviamente le prime ed effettuare qualche ripescaggio importante, ad esempio il Foggia, sulla base di qualche graduatoria e congelare, di conseguenza, le classifiche evitando le retrocessioni. Si potrebbe immaginare un campionato 2020-2021 a più squadre anche se, data la crisi, non credo che tutti si ripresenteranno ai nastri di partenza. Ho sentito addirittura parlare di 7 gironi per l’anno prossimo. Chi investe o ha investito nel calcio dilettantistico avrà altro a cui pensare.

Antonio Petraglia, presidente del Grumentum Val D’Agri (Photo Credit: pagina FB ASD Grumentum Val D’Agri)

In Serie D o meno, il Grumentum pensa al futuro

Ponendo quindi come terminato il campionato 2019-2020, lei col suo Grumentum sta già pensando alla prossima stagione?

Onestamente io vorrei rigiocare in Serie D anche l’anno prossimo. Per noi questo campionato era l’appuntamento con la storia soprattutto considerando che, proprio l’8 marzo, avremmo dovuto ospitare il Foggia. Grumentum-Foggia, nel nostro territorio, sarebbe stato sicuramente l’evento dell’anno. A me piacerebbe riprovarci col mio Grumentum, l’idea c’è. Se ci sarà la possibilità di rigiocare in Serie D lo faremo, così come faremo tesoro dell’esperienza maturata in questa nostra prima stagione in quarta serie. Non dimentichiamo che il mio Grumentum è una matricola che è stata inserita in un girone, quello H, che da molti è stato catalogato come una sorta di C2. Ripeto, se ci verrà data la possibilità, ci ripresenteremo. L’entusiasmo e la passione per lo sport non mancano. Il Grumentum non è solo calcio, pensi che avevamo anche una bella squadra di volley femminile. Ci ripresenteremo dignitosamente e, come nostro solito, terremo i piedi per terra.

Andando più sul personale, vorremmo chiederle: cosa l’ha spinta ad entrare nel mondo del calcio?

Cosa mi ha spinto ad entrare nel mondo del calcio? Questa è la domanda del secolo. Dare una risposta a questo quesito è difficile perché bisognerebbe spiegare un qualcosa che rientra nella sfera dell’anima e delle emozioni. Bisognerebbe spiegare l’irrazionale. Io sono sempre stato uno sportivo e in passato mi sono cimentato, con discreti risultati, nei giochi nazionali della gioventù, ho sempre amato il calcio e sono un grande tifoso del Milan. La mia entrata nel mondo del calcio affonda le sue radici in un episodio particolare che ha come protagonista un ragazzo il cui nome è Pietro Vicino il quale, mentre mi trovavo in vacanza a Policoro, in Basilicata, mi si avvicinò sotto l’ombrellone e mi chiese: “Presidente noi abbiamo problemi con la squadra di calcio (il Real Grumento ndr), perché non ci dà una mano?”. Questo 5 anni fa. Siccome io amo il calcio dilettantistico, quello giovanile, il calcio vero, quello che si gioca sui campi polverosi, ho deciso di dare una mano a quei ragazzi, sperando di fare anche qualcosa di bello per il mio territorio. Abbiamo iniziato 5 anni fa ed è da 5 anni ormai, da quando giocavamo in prima categoria, che faccio avanti e indietro tra Roma e Grumento Nova/Villa D’Agri ogni weekend per assistere a tutti gli eventi che vedono protagoniste le compagini della nostra polisportiva: Serie D, volley femminile, juniores nazionali e allievi provinciali. Roma-Val D’Agri, seppur a discapito del mio apparato osseo (ride), è un tragitto che faccio ogni fine settimana con grande passione e soddisfazione. Sento di fare qualcosa di bello per il territorio. Il nostro è infatti un progetto che va ben oltre lo sport. Sono poi molto orgoglioso delle vittorie del campionato di volley femminile e di quello juniores regionale che, uniti al triplete, hanno dato lustro e visibilità ad un territorio bellissimo come la Val D’Agri.

Un’ultima domanda presidente e poi la lasciamo andare. Volevamo chiederle: qual è o quali sono le partite del Grumentum che ricorda con più piacere?

Anche questa è una domanda a cui è difficile rispondere, ma se proprio devo scegliere, allora ne scelgo due. La prima risale alla stagione scorsa quando giocammo nel glorioso Arturo Valerio di Melfi. Quella domenica vincemmo 2-5 dopo essere stati sotto per 2-0. Proprio quella partita ci permise di scavalcare in classifica i gialloverdi e ricordo che negli ultimi 10 minuti, mentre mi trovavo in panchina come mio solito, scoppiai a piangere per l’emozione. Quella vittoria segnò probabilmente la svolta che ci portò poi a vincere il campionato d’Eccellenza. A fine partita fummo poi applauditi dalla curva del Melfi che, nonostante la sconfitta pesante della propria squadra, ci onorò di un bellissimo tributo come segno di rispetto e ammirazione. La seconda partita che ricordo con piacere è invece quella dell’esordio in Serie D, al San Francesco di Nocera Inferiore. La ricordo con grande emozione perché quella è stata la prima partita del mio Grumentum nel sogno. Un sogno che speriamo di mantenere vivo anche nei prossimi anni.

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