Nel girone B della Serie D, il Legnano occupa la seconda posizione in classifica, a sole 4 lunghezze dalla capolista Pro Sesto. Ad 11 giornate dalla fine, i giochi non possono davvero dirsi chiusi.

Per parlare di questo, ma anche di altri aspetti sull’attuale situazione e sul futuro della Serie D, abbiamo intervistato il Presidente Giovanni Munafò. Queste le sue parole…

Campionato finito, si parla di salute

La prima cosa che chiediamo al presidente dei Lilla, Giovanni Munafò, è di dirci qualcosa sulla squadra e sullo staff. Dalle sue parole apprendiamo che: “Sono fermi dai primi di marzo, dopo il decreto che è stato attuato. So che stanno seguendo un piano di lavoro e che si stanno sentendo tra staff e giocatori. Stanno facendo il possibile per rimanere in forma, ma il calcio è uno sport che va giocato sull’erba e dunque diventa difficile da casa fare una preparazione, per un periodo di tempo così prolungato”.

Munafò, che già da tempo si è espresso in merito alla possibilità di continuare a giocare il campionato di Serie D, ribadisce il proprio pensiero così: “Su Milano si percepiva che la cosa era molto grave, molto seria ed i dati lo hanno confermato. Avevo paura per l’incolumità dei giocatori, dello staff, di tutti, dei tifosi… Intorno ad una Società non c’è solo la squadra, ma ci sono circa 50/60 persone fisse, più tutto quello che crea la squadra in un ambiente come Legnano, dove 30/40 tifosi, durante gli allenamenti, sono sempre presenti”.

Guardando al futuro, il Pres afferma: “Per quest’anno, a mio avviso, non ci sono i presupposti per riprendere. Bisognerà essere molto bravi nel riprendere già ad agosto, adottando delle misure di sicurezza notevoli. Non tutte le Società riusciranno a far fronte a quanto sarà predisposto. Bisogna avere la coscienza – aggiunge il numero uno dei Lilla – di chiudere il campionato di quest’anno, mettendo chiarezza in merito a classifiche ed altro. Su aspetti amministrativi e contributi verso i giocatori, ripartendo il prossimo anno, con una prima fase, a mio avviso ed inevitabilmente, a porte chiuse e poi di volta in volta valutare. Mentre prima il calcio era programmazione, a livello di FIGC e Lega, capisco che questo è adesso impossibile. Occorrerà rivalutare un po’ alla volta, perché secondo alcuni studi, ad ottobre, ci sarà un altro flusso. Il calcio – prosegue Munafò – è conseguente all’attività sociale ed economica che c’è nel Paese e dunque va affrontato come si sta facendo adesso, di settimana in settimana”.

Il pensiero (ed il rammarico) del primo tifoso del Legnano, in qualche modo, è forse tutto nella frase che aggiunge poi: “I soldi li abbiamo investiti tutti. Noi siamo secondi in classifica, tra le altre cose. Avevo più voglia di continuare e di vedere la mia squadra sul campo. Ma qui, si parla di salute…”.

Voglia di Serie C e di tornare allo stadio

Voltando pagina e prendendo a parlare della stagione che il Legnano stava conducendo ai vertici della classifica del secondo girone della Serie D, il presidente afferma: “Noi siamo andati a giocare a Sesto e se avessimo vinto quella partita, saremmo stati primi e con quello che si dice oggi, in merito al fatto che le prime potrebbero salire, forse saremmo passati in Lega Pro. L’obiettivo era di fare i playoff, ma non abbiamo mai nascosto la pretesa che qualora avessimo vinto il campionato, avremmo accettato la Lega Pro”.

Sul possibile passaggio alla Serie C, Munafò dichiara con comprensibile orgoglio: “Come Società siamo organizzati e poi abbiamo un pubblico che è fuori categoria, chiaramente con tutti i dubbi che possono arrivare adesso. Mentre prima era facile cercare uno sponsor e trovarlo, oggi bisogna affrontare un punto di vista economico ben diverso. Sia nel ricevere uno sponsor, che nel retribuire i giocatori”.

La voglia di Serie C, a Legnano è forte. Quando chiediamo al presidente se accetterebbe un salto di categoria “d’ufficio”, infatti, senza esitazioni ci risponde: “Si. Noi siamo pronti per la Lega Pro”.

Del resto, giusto ricordarlo, i Lilla hanno trascorsi storici nel calcio, di primissimo livello, proprio come il papà dell’attuale presidente nel club, che per 12 anni è stato vice-presidente in Serie C con il Legnano, oltre ad aver ricoperto vari incarichi in piazze importanti, come Lecce o Varese. Secondo Munafò: “L’attuale dimensione del Legnano, in questo momento, è la Serie D, provando a vincerla o una Lega Pro, cercando di difenderla”.

Richiamando le recenti “acque agitate” tra i presidenti della Lega Pro e la Lega Nazionale Dilettanti, il numero del Legnano ha dichiarato: “Se ci fosse stata la possibilità di avere un contatto “fisico”, questo problema non ci sarebbe stato. Purtroppo – continua il presidente Munafò – nel momento in cui si è costretti a stare a casa ed a far tutto sui computer o sui canali telematici, si ha meno dialogo diretto. Credo sia stata soltanto una parentesi tra due grandi presidenti. Perché Ghirelli è un presidente importante per la Lega Pro, ma lo è altrettanto Sibilia, dal quale ci sentiamo degnamente rappresentati. Risolveranno nella maniera più giusta, fermo restando che a capo di tutto, forse c’è il miglior dirigente sportivo degli ultimi 50 anni, che è Gabriele Garavina, e dunque sono convinto che metterà mano, per far sì che non ci saranno disaccordi tra le Leghe”.

Parlando di tifosi, Munafò pensa che: “Verosimilmente è più facile per le categorie come la nostra, dove magari ci sono stadi con capienze importanti, far mantenere le distanze giuste, che la Serie A, dove si cerca di riempire lo stadio il più possibile. Si farà dunque meno fatica nelle leghe minori, che quelle superiori. Legnano, ad esempio, può contenere 10.000 spettatori. E’ più facile avere 1000 persone, distanti anche 3 metri, l’una dall’altra. Il problema è quando segna la tua squadra… Allora lì il meccanismo che il calcio richiama è il contatto, anche tra il pubblico. Forse i tifosi verranno un po’ penalizzati all’inizio, ma forse molti si avvicineranno di più in futuro, perché la voglia di stare insieme di aggregazione, sarà molto maggiore”.

Approfittando per un attimo in più della grande disponibilità del presidente del Legnano, che, ci teniamo a dirlo, ci ha dedicato il suo tempo al termine dell’ennesima giornata di lavoro pieno, gli chiediamo di lanciare un ultimo messaggio ai tifosi e sostenitori del Legnano. E lui ci risponde così: “Tra un mese, lo slogan del Legnano, non sarà più “State a casa”, ma… “Venite allo stadio!””.

Invito già accettato Presidente ed in bocca al lupo, Legnano!

(Photo credit in evidenza: aclegnano.it)

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