Sharon Tate, famosa attrice statunitense, nasce a Dallas il 24 gennaio 1943 e muore uccisa a Los Angeles il 9 agosto 1969 a soli 26 anni, oggi avrebbe compiuto 80 anni. Notata fin da giovane per la sua straordinaria bellezza angelica, intraprende la carriera cinematografica. È stata celebrata come una delle novità più promettenti di Hollywood. La sua notorietà aumenta dopo il matrimonio con il regista franco-polacco Roman Polański. Purtroppo oggi viene ricordata soprattutto per la sua terribile morte avvenuta nella casa di Cielo Drive per mano dei seguaci di Charles Manson.

Le origini di Sharon Tate: la breve parentesi italiana

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Sharon Tate, prima di 3 sorelle, è figlia di Paul James Tate, colonnello dell’esercito statunitense e di Doris Gwendolyn Willett. Il lavoro del padre costringe la famiglia Tate a continui spostamenti, che impediscono alla piccola Sharon di stringere amicizie solide e durature. Da bambina appare insicura, timida e introversa. A soli 6 anni, quando è ancora un piccolo bocciolo, vince il concorso per Miss Tiny Tot of Dallas Pageant. Pian piano che cresce la sua bellezza ancora acerba inizia a fiorire e partecipa a vari concorsi. Nel 1960 è costretta a trasferirsi in Italia a causa del lavoro del padre.

Giunti a Verona, l’avvenenza e la leggiadria di Sharon Tate non passano di certo inosservate. In seguito alla pubblicazione di alcune sue foto sulla copertina della rivista per militari Stars and Stripes, ottiene una certa fama. A Vicenza frequenta la scuola americana e qui inizia a stringere rapporti di amicizia più stabili, condividendo con altri ragazzi della sua età il disagio per i continui trasferimenti. Nel 1961 partecipa come comparsa alle riprese di alcune scene a Verona del film Le avventure di un giovane, nel cui cast c’è Paul Newman, Richard Beymer e Susan Strasberg.

Beymer nota subito Sharon, che la esorta ad intraprendere la strada del cinema. Le procura 2 ruoli: uno al seguito del cantante Pat Boon e l’altro con lui per una speciale per la televisione ripreso a Venezia. Ottiene di nuovo il ruolo di comparsa nel film Barabba, anch’esso girato a Verona. L’attore Jack Palance resta folgorato dalla sua bellezza fuori dal comune e dal suo comportamento al punto tale che le procura un provino a Roma, che tuttavia si rivela un flop.

Il rientro a casa e il trasferimento a Los Angeles

Nel 1962, dopo la parentesi italiana, la famiglia Tate ritorna negli Stati Uniti. Sharon decide di andare a vivere a Los Angeles per intentare con decisione la carriera cinematografica. Una volta giunta in California contatta l’attore Richard Beymer che le dà un grande aiuto, inserendola lentamente in questa realtà molto competitiva. Le procura lavori in televisione e pubblicità sui giornali. Beymer nel 1963 le presenta il direttore della casa di produzione Filmways, Martin Ransohoff, con il quale stipula un contratto di 7 anni. Inizia la sua carriera interpretando delle piccole parti nelle serie Mister Ed, il mulo parlante e The Beverly Hillbillies.

Durante questi anni Sharon Tate fa la conoscenza dell’attore francese Philippie Forquet, con il quale inizia una relazione tormentata e travagliata. Successivamente nel 1964 il giornalista Joe Hyams le presenta Jay Sebring, ex marinaio e poi parrucchiere molto stimato e popolare di Hollywood. Anche con lui inizia una relazione, che termina poco dopo. Tuttavia restano amici e lui stringerà un rapporto stretto con Roman Polański. Anche Jay, purtroppo, sarà una delle 5 vittime del terribile massacro di Cielo Drive.

L’avvio della carriera Hollywoodiana e l’incontro con Roman Polański

Sharon Tate dopo una serie di apparizioni minori in televisione, ottiene il primo ruolo rilevante nel 1965 nel film Cerimonia per un delitto. Giunta a Londra per le riprese, conosce Alex Sanders, il fondatore della Wicca alexandriana, che l’avvicina alla religione neopagana wiccana. Terminate le riprese del film, Sharon resta per un periodo a Londra, dove prende parte alla vita mondana della metropoli britannica e frequenta gli ambienti più alla moda dell’epoca. Proprio in questi mesi conosce Roman Polański, il quale si trova nella capitale inglese per lavorare alla sua nuova pellicola Per favore, non mordermi sul collo! Per il ruolo di protagonista femminile sceglie Jill St. Jhon, ma cambia idea dopo aver incontrato Sharon Tate e le affida la sua parte.

Una volta concluse le riprese del film, Sharon resta a vivere nella casa di Polański a Londra. Nel 1966 Sharon Tate rientra negli State Uniti, chiamata per interpretare una parte nella pellicola Piano, piano non t’agitare, che non riscontra successo. Polański, ricevuto l’incarico di dirigere il film Rosemary’s Baby, la raggiunge poco tempo dopo. Nel 1967 il settimanale Playboy pubblica un articolo intitolato Questo è l’anno di Sharon Tate accompagnato da alcune foto di nudo scattate da Polański durante le riprese di Per favore, non mordermi sul collo! Questo è un periodo molto positivo per Sharon, che è impegnata in ben 3 film e ciò le consente di guardare al futuro con speranza e fiducia. Purtroppo il destino aveva in riserbo per lei un finale tutt’altro che lieto.

Roman Polański e Sharon Tate convolano a nozze

Sharon Tate e Roman Polański fanno rientro a Londra verso la fine del 1967. Sharon è nel mirino dei giornalisti per la sua visione avanguardista e non convenzionale sull’importanza della convivenza per tutte le coppie prima del matrimonio. Il 20 gennaio 1968 si sposano nel quartiere di Chelsea. Sharon per l’occasione indossa un semplice miniabito in bianco, mentre Polański indossa un abito descritto come edoardiano. Successivamente vanno a vivere a Belgravia, un elegante quartiere di Londra. Tuttavia dal principio le cose non sembrano andare per il verso giusto, in quanto la coppia non ha la stessa visione sul matrimonio.

Sharon sostiene un’unione di tipo tradizionale al contrario di Polański, che l’è continuamente infedele. Con il matrimonio Sharon trascura la sua carriera per concentrarsi più sulla sua condizione di moglie, cosa assolutamente non gradita da Polański, che dichiara di non voler essere sposato con una casalinga. Dopo questa piccola parentesi di stallo, ritornano a Los Angeles e riprendono a frequentare le persone più influenti e popolari dell’ambito cinematografico come Mia Farrow, Joan Collins, Steve McQueen e i musicisti come Danny Kaye e Jim Morrison.

Il ritorno sui grandi schermi

Il 1968 fu un anno molto florido per Sharon Tate. Entra nel cast della commedia Missione compiuta stop. Bacioni Matt Helm. Il film riscontra il favore della critica. Nello stesso anno per il ruolo svolto nel film La valle delle bombole ottiene la nomina ai Golden Globe come attrice rivelazione dell’anno. Alla fine dell’anno Sharon scopre di essere incinta. All’inizio del 1969 con Polański va a vivere nella villa in Cielo Drive, teatro degli efferati e disumani eventi che si svolgeranno pochi mesi dopo. Spinta dall’onda del successo che vive in questo periodo decide di recitare in un film italiano Una su 13 e ha l’occasione di lavorare al fianco di Orson Wells e Vittorio Gassman.

Durante questi mesi Sharon vive a Roma, mentre Polański vola a Londra per valutare i posti in cui girare il prossimo film. Sharon una volta concluse le riprese raggiuge il marito e posano per il fotografo Terry O’Neill, ritratti in scene di vita quotidiana. In un’intervista a Sharon un giornalista le chiede se credesse o meno nel destino e lei risponde prontamente di credere assolutamente in esso e che ogni cosa che le è successo nella vita non è mai stato pianificato. Il 20 luglio 1969 rientra a Los Angeles, mentre il regista resta ancora a Londra per lavoro.

C’era una volta a Hollywood

Questa formula sembra l’inizio di una favola, ma il saluto alla vita di Sharon Tate non ha niente a che vedere con il classico lieto fine di questo genere letterario. Il sipario della breve vita dell’attrice cala la notte tra l’8 e il 9 agosto 1969, a soli 2 settimane dal parto che avrebbe coronato il suo desiderio di diventare madre. Quel giorno Sharon è abbattuta per l’assenza di Polański, ancora lontano dalla loro villa da sogno per lavoro. La sera Sharon per non stare sola e per far scorrere il tempo più velocemente, affinché il giorno del rientro di suo marito si avvicini sempre più, va al Coyote per cenare in compagnia di Jay Sebring, Wojciech Frykowski e la sua fidanzata Abigail Folger.

Purtroppo ad accoglierli al rientro nella villa di Cielo Drive ad Hollywood ci sono alcuni membri della Manson Family, che nell’attesa uccidono il venditore porta a porta Steven Parent. I 4 vengono uccisi barbaramente e gli assassini non hanno un briciolo di empatia e di compassione quando Sharon li supplica di risparmiarle la vita e quella del bambino che custodiva in grembo. La ferocia animalesca si abbatte su di lei senza alcuna esitazione e il diavolo in persona, con un ghigno raccapricciante, cala una volta per tutte senza pietà la sua scure sul giovane corpo di Sharon.

Al mattino è la cameriera a rinvenire i corpi massacrati. La polizia impiega 3 mesi per trovare gli esecutori e il mandante (Charles Manson) della strage, che vengono condannati a morte il 1971, pena poi commutata in ergastolo. È così che Sharon lascia questo mondo con tanti sogni nel cassetto e un figlio mai nato, perché la furia omicida priva di misericordia ha deciso il tagliare il filo della vita teso dalle Parche.

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Elisa Adamo