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Sherwood Bandits, la recensione: assalti e sgambetti al tavolo

Dal cuore di Roma Ludus Magnus Studio (da qui LMS) ha riempito tavoli in tutto il mondo con i suoi Black Rose Wars, Sine tempore, D.E.I. e altri titoli di tutto rispetto. Ciò che è rimasto forse più in disparte è la sua linea LITE, giochi più leggeri ma ugualmente efficaci e ben congegnati. Oggivogliamo parlarvi di Sherwood Bandits, un gioco di azzardi, sgambetti e grasse risate che abbiamo avuto modo di toccare con mano a questa PLAY Modena.

Sherwood Bandits, un buon colpo richiede buon equipaggiamento

LMS ci ha abituati a prodotti ben confezionati per quanto riguarda estetica e materiali e non vengono meno a questa premessa nemmeno per un divertente filler di media durata. Abbiamo infatti:

-Plancia di gioco
-Gettoni bottino e moneta
-Capibanda, banditi e dadi in legno diversi per ogni giocatore
-Carte carro e Merrymen in abbondanza per rendere unica ogni partita.

La versione KS comprende anche:
– Torre lancia dadi in cartone
– Moneta primo giocatore in metallo
– Carri aggiuntivi e peculiari per aggiungere pepe alle scorribande

Dalla posizione all’attacco, ogni fase del piano è essenziale

Sherwood Bandits - Imboscata

Scopo dei banditi nella foresta di Sherwood è quello di acquisire più punti, per fare ciò devono assaltare i carri e collezionare set di tesori.

Il gioco si sviluppa principalmente in tre fasi:

  • Pianificazione: A turno i giocatori piazzeranno i loro banditi nei cespugli accanto alla strada per aggredire il carro che la percorre. Sul tettuccio è riportato il valore di difesa dello stesso, questo ci da un’indicazione di quanta forza è necessaria per abbatterlo. I banditi che si posizionano più a destra rischiano di non trovare più bottino e tornare a casa a bocca asciutta.
  • Imboscata: Ora i carri sono scoperti davanti ai nostri banditi e sappiamo quanta forza ci occorre per sconfiggerli. Partendo dal bandito più a sinistra e proseguendo verso destra andiamo a lanciare i dadi cercando di raggiungere la forza necessaria a superare le difese del carro. Una volta raggiunto il totale necessario i banditi in eccesso vengono rimandati a casa senza bottino ne punti. Tutti gli altri guadagnano qualcosina ma un punto addizionale va al giocatore che ha dato il colpo di grazia al portavalori. Inoltre a partire da destra i banditi potranno reclamare un tesoro a scelta dal bottino.
  • Parapiglia: Viene valutata la forza usata negli attacchi, i giocatori molto fortunati o con buoni piazzamenti rischiano di vedere il loro capobanda finire in prigione il prossimo turno. I ladri sfortunati che hanno visto i loro banditi tornare a casa o non hanno avuto fortuna ricevono invece un tesoro omaggio.

Ottenuti tutti i bottini del turno andremo a riporli nei nostri bauli e non potremo vederli fino alla fine della partita. Al termine del quarto attacco si contano i punti e si determina così un vincitore.

Tra una fase e l’altra c’è la possibilità di chiedere aiuto a Robin Hood o ad uno dei suoi allegri compagni. Questi ci aiuteranno a perfezionare un posizionamento, ribaltare un risultato che sembrava ormai confermato o acquisire informazioni sui carri per sapere in anticipo come piazzarsi e azioni meno onorevoli come aiutare lo sceriffo di Nottingham a spedire in galera un capobanda che non gradiamo.

Sherwood Bandits, un push you luck bilanciato sotto tutti i punti di vista

Sherwood Bandits KS - Torre lanciadadi

Una partita a Sherwood Bandits può intrattenere giocatori di tutte le età e un volta appreso il gioco in mezz’ora si riesce a svolgere una partita completa. Il gioco accosta dinamiche che normalmente non vediamo assieme ma lo fa bilanciando ogni aspetto (a volte creando anche qualche puntiglio di troppo) con precisione.

Abbiamo gradito molto l’interazione a cui il gioco spinge continuamente, alla fin fine siamo banditi e come tali ci comportiamo. La coerenza fra ciò che accade a livello narrativo e quello meccanico è supportato da un ottimo comparto grafico, peccato per l’usura che sovviene così in fretta in particolare sui dadi.

In ogni momento della partita si possono notare meccanismi introdotti per bilanciare l’impatto della fortuna (comunque predominante) cercando di dare una spintarella a quei giocatori che, deficitari del fattore C, vogliano compensare in buona parte con la logica e l’analisi.

Ultimo ma non meno importante il fattore mnemonico legato alla collezione di bottini, una dinamica spesso trascurata ma che ci costringe a sforzare le meningi quel tanto da regalarci soddisfazioni e amare risate a fine partita. Le azioni non sono molte ma hanno tutte il loro peso specifico.

Davvero un prodotto ben confezionato che ci regalerà svariate mezz’ore di improperi e avventurosi attacchi.

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