Si riduce lo smart working a partire dal 15 ottobre nella pubblica amministrazione. L’obbligo di Green Pass sul posto di lavoro avvierà il rientro dei lavoratori negli uffici. A partire dal 1° gennaio 2022 il lavoro da remoto non potrà superare il 15%. Aran e sindacati includono lo smart working nel nuovo contratto per il pubblico impiego.
Smart working e nuovi provvedimenti dal 15 ottobre: ecco cosa cambierà
Fino alla fine del 2021 le amministrazioni pubbliche possono chiedere ai propri dipendenti di lavorare da remoto in alcuni giorni della settimana. In questo momento non ci sono limiti sul numero di dipendenti che possono lavorare da casa. Ogni amministrazione può ancora decidere quante ore lavorative far svolgere ai propri dipendenti a casa purché i servizi al pubblico continuino a essere garantiti con regolarità ed efficienza. Oggi il lavoro da remoto nella pubblica amministrazione supera ancora, in alcuni casi, il 50%. A partire dal 15 ottobre cambiano le regole e nel 2022 il lavoro agile sarà consentito con un limite massimo del 15% nella pubblica amministrazione.
Dal 15 ottobre il Green Pass sarà obbligatorio per accedere al luogo di lavoro nell’amministrazione pubblica. Il governo stabilirà che il lavoro in ufficio dei dipendenti pubblici torni a essere nella modalità ordinaria. Il ministro Brunetta varerà infatti un provvedimento attraverso cui verrà definito il rientro negli uffici. Ne dà notizia oggi il Corriere della Sera. Il rientro in ufficio sarà graduale: prima torneranno i lavoratori agli sportelli, poi i dipendenti del back office nelle amministrazioni centrali e in quelle periferiche.
Dal 1° gennaio 2022 ogni amministrazione con più di 50 dipendenti dovrà redigere entro il 31 gennaio di ogni anno il Piano integrato attività e organizzazione (Piao) con gli obiettivi programmatici e strategici della prestazione lavorativa dei dipendenti e la strategia di gestione dei lavoratori. Il piano organizzativo di lavoro agile (Pola) non potrà superare, come si è già detto prima, il 15%.
Il nuovo contratto per il pubblico impiego di Aran e dei sindacati
L’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) e i sindacati stanno cercando di definire un nuovo contratto per il pubblico impiego che contenga anche il lavoro agile. Questo provvedimento mira a migliorare i servizi pubblici e la loro organizzazione con l’intento di garantire un equilibrio tra vita privata e professionale. Mercoledì si terrà un nuovo incontro ed entro la fine del mese, assicura Brunetta, verrà definito anche il nuovo contratto.
Da una prima bozza ideata da Aran e dai sindacati, il lavoro agile esclude coloro che hanno bisogno di strumenti non remotizzabili. Lo smart working sarà invece facilitato per genitori con figli minori di 3 anni o disabili e ai dipendenti con disabilità. Il lavoro da remoto potrà essere definito attraverso un accordo individuale scritto in cui dovranno essere specificati: orari, giornate in smart working e in ufficio e la sede in cui si lavora da remoto e che non potrà essere all’estero. Il contratto prevederà inoltre 3 fasce di lavoro: operatività, contattabilità, inoperabilità, cioè la fascia oraria in cui il lavoratore non è tenuto a leggere mail, rispondere a telefonate e messaggi o a collegarsi al sistema.