Cinema

“Snowden”: infrangere la legge è possibile

Snowden” è un film co-diretto e co-scritto dal regista Oliver Stone nel 2016. Protagonista delle vicende a tema spionistico e al quanto controverso sul tema del diritto della privacy e della libertà di parola, troviamo il talentuoso Joseph Gordon Levitt. Il film di Oliver Stone è tratto dai libri scritti da Luke Harding.

Il trailer ufficiale di “Snowden”

Snowden:”E’ giusto che il mondo sappia la verità perchè il terrorismo è solo una scusa!”

Joseph Gordon Levitt veste i panni del magnate della privacy e del diritto di libertà della parola che ha sconvolto il sistema, Edward Snowden. Il protagonista è un esperto in materia di informatica e di programmi di intelligence, tra questi in particolare del programma di intercettazioni telefoniche. In seguito ad un infortunio che Edward vive mentre è arruolato nell’esercito americano, gli viene proposta come idea quella di continuare a servire il suo paese sotto nuove vesti professionali.

Snowden
Edward Snowden protagonista della vicenda interpretata da Joseph Gordon Levitt-phto credits: web

L’incidente di Edward lo porta infatti a fare richiesta di lavoro per la CIA in persona. Gli vengono poste molte domande piuttosto dettagliate che non sembrano apparentemente parlando, soddisfare il colloquio conoscitivo di lavoro. Ciò nonostante il direttore Corbin O’Brian, deciderà di assumerlo convinto che Edward Snowden sia un asso nella manica del più famoso servizio di intelligence segreto degli Stati Uniti d’ America.

L’evoluzione di una mente straordinaria

Nel corso di un viaggio di lavoro con copertura presso la città di Ginevra. Edward Snowden si ritrova a fare i conti con i suoi ideali patriottici. Viene a conoscenza di programmi informatici particolari che gli permettono di scoprire effettivamente ciò che sarebbe impossibile sapere riguardo alla vita privata e pubblica di un uomo, in questo caso un pakistano che deve essere accusato di avere a che fare con cellule ed avvenimenti di matrice terroristica.

“Affermare che non si è interessati al diritto alla privacy perché non si ha nulla da nascondere è come dire che non si è interessati alla libertà di parola perché non si ha nulla da dire.” “A volte per fare la cosa giusta occorre infrangere la legge.”

La domanda nella mente del perspicace Snowden giunge quindi come un grido di guerra e violazione a quella che è di fatto la vita intima dell’essere umano e fino a che punto ci si può spingere pur di trovare un colpevole, o meglio, un capo espiatorio per l’intero sistema. Snowden si congederà dall’incarico. Successivamente verrà di nuovo ingaggiato per un lavoro in Giappone ma anche in questo caso farà i conti con delle pratiche informatiche gestite dalla NSA ed altre agenzie governative.

Trama a parte, la verità esiste?

Il resto della storia più chiaccherata d’America non si può raccontare, nel rischio di cadere in facili spoiler. Quel che è certo è che la storia di Edward Snowden ha fatto molto parlare in un paese come quello del grande continente. Una nazione in grado di dichiarare guerre molto particolari e segrete anche solo per motivi economici e culturali.

Interviste esclusive

La vera storia di Edward Snowden e come sia riuscito a lasciare la città di Hong Kong per trovare rifugio, è stata raccontata inizialmente in “Snowden’s Great Escape” (La grande fuga di Snowden). La grande fuga ha avuto come narratori le menti dei giornalisti John Goetz, conduttore della tv tedesca “Ndr” insieme a Poul-Erik Heilbuth, danese per il “Dr”.

I luoghi inaccessibili

L’inchiesta ha avuto luogo dividendosi tra Hong Kong, USA, Mosca e Londra.
Sono state organizzate delle interviste ai protagonisti, partendo da Edward Snowden fino ad arrivare al padre. Inoltre a Lonnie, Julian Assange, Sarah Harrison di WikiLeaks, Glenn Greenwald, Robert Tibbo, l’avvocato di Snowden presso Hong Kong. Infine sono stati intervistati anche il generale americano Michael Hayden, che aveva istituito l’Agenzia con l’appoggio di George W. Bush.

Il film diretto da Oliver Stone è meramente interessante da un punto di vista narrativo trattando le vicende realmente accadute negli States. Tuttavia la direzione di Stone fa acqua da tutte le parti. Del resto sono anni che il regista de “Gli intrighi del potere” non riesce a compiacere il suo pubblico. La storia è però degna di rilievo, interessante ai fini di una conoscenza storico-sociale su di un tema ancora molto dibattuto in Europa e non solo.

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Silvia Pompi

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