Lo stato di angoscia dovuto al cambiamento climatico si chiama Solastalgia. Questo neologismo si deve al filosofo Glenn Albrecht che lo menziona per la prima volta in un suo articolo del 2005. La solastalgia è il repentino cambiamento di un luogo abituale o domestico, mutamento che comporta angoscia, timore e ansia. Il termine è meglio descritto come l’esperienza di vivere un cambiamento ambientale e percepirlo negativamente. 

Solastalgia, lo stato di angoscia dovuto al cambiamento ambientale

Solastalgia
Photo Credits: greenest.earth, Image: DisobeyArt/iStock

Tristezza, impotenza, senso di vuoto e di perdita di fronte allo sfacelo ambientale: i media bombardano gli utenti con notizie sulla crisi climatica e nel mondo circostante è evidente che qualcosa sta cambiando. Una fetta di popolazione crede si tratti di comportamenti messi in atto da esagerati ambientalisti, nenie vittimistiche che hanno il sentore di iperboli. Dall’altra parte c’è chi soffre di fronte al declino, ormai dilagante, di un mondo che sta sempre più accartocciandosi su sé stesso. Per descrivere le sensazioni negative dovute all’angoscia scaturita da questo cambiamento climatico esiste una parola specifica: Solastagia. Il termine è stato coniato dal filosofo Glenn Albrecht ed è apparso, per la prima volta, in un suo articolo del 2005 Solastalgia: un nuovo concetto di salute e identità umana. La parola solastalgia deriva dal latino solacium (conforto) e della radice greca –algia (dolore).

Il lemma è stato utilizzato, la prima volta, per descrivere gli effetti dannosi dell’estrazione del carbone sugli abitante dell’ Upper hunter valley, in Australia. Glenn Albrecht spiega:

”È un tipo di nostalgia di casa o malinconia che provi quando sei a casa e il tuo ambiente familiare sta cambiando intorno a te in modi che ritieni profondamente negativi”

Glenn Albrecht , ”Solastalgia: un nuovo concetto di salute e identità umana” (2005)

E, ancora, il filosofo continua con una definizione specifica della parola, sempre nello stesso articolo apparso sulla rivista Philosophy Activism Nature:

“La solastalgia ha origine dai concetti di consolazione e desolazione. […] Letteralmente, la solastalgia è il dolore o la malattia causati dalla perdita o mancanza di conforto e dal senso di isolamento connesso allo stato attuale della propria casa e del proprio territorio.”

Glenn Albrecht , ”Solastalgia: un nuovo concetto di salute e identità umana” (2005)

In sostanza, il neologismo descrive un forma di disagio emotivo o esistenziale causato dal cambiamento ambientale; una sorta di sentore che spinge chi soffre di questo tipo di angoscia a nutrire profonde emozioni negative per mutamenti in procinto di avverarsi o accadere.

Differenze con l’Eco-ansia

L’eco-anxiety è il timore di ciò che potrebbe accadere in futuro, spesso associato allo “stress pre-traumatico”. L’eco-ansia è un disturbo definito come ansia causata dai cambiamenti climatici seppur non ancora inserito nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5). La causa dell’eco-anxiety è da ricercarsi in una serie di variabili collegate fra loro che si riflettono come conseguenza sulla salute mentale.

Fra i possibili detentori dell’eco-ansia si annoverano i fenomeni climatici estremi; tempeste, alluvioni, intense ondate di caldo, bombe d’acqua, precipitazioni come uragani, tifoni, etc. Tali avversità meteorologiche intensificano lo stress arrecando disturbi come ansia, rabbia e depressione. Gli eventi estremi a cui il pianeta Terra è stato sottoposto negli ultimi anni, infatti, hanno generato ansia e preoccupazione per la propria qualità della vita.

Un’altra causa che contribuisce all’eco-ansia è l’impatto che questi eventi hanno sul territorio; conseguenze come lunghi periodi di siccità o la distruzione della biodiversità. Infine, le ovvie ripercussioni sulla società; i cambiamenti climatici sono fautori di disastrose crisi economiche e a tal proposito si prospettano, nel tempo, effetti irreparabili: migrazioni a causa di territori non più abitabili, insicurezza alimentare e idrica. In sostanza, l’eco-ansia è la preoccupazione per il futuro, dovuto all’evidenza degli eventi; la solastalgia è l’angoscia dovuta a un cambiamento che sta per giungere, ma percepito negativamente.

Solastalgia, un dolore moderno: i sintomi

Glenn Albrecht spiega come a differenza dell’angoscia nostalgica per l’assenza da casa, la solastalgia si riferisca all’angoscia causata dal cambiamento ambientale mentre si è ancora in un ambiente domestico. Esistono sintomi specifici per chi sperimenta questa condizione; dolore, nostalgia, stress, alienazione, depressione, ansia, disturbi del sonno, paura di morire, aggressività acuita. A fare i conti con i sintomi di una sofferenza del tutto nuova sono i più giovani: l’ansia causata dai cambiamenti climatici colpisce, in particolare, la Generazione Z.

Il motivo è da ricercarsi nel fatto che, probabilmente, le nuove generazioni sono più sensibili al cambiamento e più informati sulle possibili conseguenze. Trattandosi di un fenomeno del tutto nuovo, arginarlo o cercare di gestirlo non è cosa semplice. Bisognerebbe, prima di tutto, non schernire questo tipo di emozioni in quanto in un prossimo futuro saranno sempre di più le persone che potrebbero soffrire di eco-ansia o solastalgia. Quello che intanto si può fare per tentare un approccio alla questione è passare del tempo nella natura; o, ancora, partecipare a iniziative ecologiche, esternare e condividere le proprie emozioni; senza però sottovalutare laddove quest’ultime fossero invalidanti di rivolgersi a un professionista.

Stella Grillo

Foto in copertina: Youtube

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