
Benvenuti nell’universo cinematografico di Movie Award. Nella scorsa puntata siamo stati in America per parlarvi dell’Oscar controverso a “Moonlight”. Ora riprendiamo il nostro aereo e torniamo in Italia per andare a Venezia dove vogliamo parlavi di un film vincitore di un Leone d’oro molto contestato. Stiamo parlando di “Somewhere” di Sofia Coppola.
Somewhere, il delicato incontro tra padre e figlia
Come nel caso di “Lost in Traslation” Sofia Coppola ha scritto la sceneggiatura originale di questo film ambientato in un famoso albergo di Los Angeles. Al centro della storia un attore in ascesa che ama interrompere la noia della sua vita con sesso,droga e appuntamenti grotteschi. A rompere questa routine l’arrivo della figlia Cleo. È l’inzio di un rapporto delicato raccontato dalla Coppola con garbo e freschezza. Anzi la figlia del celebre regista di “Il padrino” ha anche affermato di aver usato le stesse ottiche adoperate dal padre nel film “Rusty il selvaggio”. Questo per ottenere una sensazione visiva più romantica sfruttando la nitidezza del moderno HD.
La vittoria dell’ex fidanzata
Alla sessantasettesima edizione della Mostra del Cinema di Venenzia erano presenti capolavori in concorso come “Essential Killing”, “Il cigno nero” e “La versione di Barney”. Anche i film italiani non erano da meno. Basti infatti pensare che tra i film in concorso c’era “Noi credevamo” di Mario Martone. Nessuno dunque si sarebbe mai aspettato una vittoria della Coppola il cui film era apparso ad alcuni critici scontato e inconsistente. Eppure questa pellicola riuscì a mettere d’accordo la giuria presieduta da Quentin Tarantino che affermò: “Somewhere è stata una scelta unanime. Un film che ci è cresciuto dentro e ci ha incantati sin dalla prima scena”. La premiazione della Coppola fu tuttavia contestatissima dalla sala stampa da cui partirono molti fischi. Il motivo era che Tarantino aveva scelto di dare il Leone d’oro proprio a Sofia Coppola. La regista americana infatti era nota infatti per essere una ex di Tarantino e questo fece partire la contestazione della critica che temeva che la Coppola fosse stata solo una scelta di cuore.