Questa mattina, 9 aprile, con un lancio perfetto dal cosmodromo russo di Baikonur, in Kazakhstan è partita la navetta Soyuz MS-16 diretta alla Stazione spaziale internazionale. Insomma la pandemia di Covid-19 non ferma la conquista dello Spazio e la ricerca scientifica in orbita e causa del coronavirus, è stato introdotto un rigoroso regime da osservare per l’equipaggio della missione chiamata Soyuz MS-16 – il 143° volo con equipaggio della navetta Soyuz, dal primo volo che avvenne nel lontano 1967.

A bordo della navetta Soyuz MS-16, l’equipaggio della Expedition 63 è composto dall’astronauta americano della Nasa Chris Cassidy e i due cosmonauti russi della Roscosmos, Anatoly Ivanishin e Ivan Vagner.

L’attuale equipaggio della Expedition 62 li attenderà a bordo della Iss, composto dal russo Oleg Skripochka di Roscosmos che ha rilevato il comando da Luca Parmitano il 5 febbraio 2020 e dagli americano Andrew Morgan e Jessica Meir pronti a tornare sulla Terra il 17 aprile.

Questo sarà il primo lancio di un razzo vettore e veicolo spaziale Soyuz costituiti unicamente con componenti di fabbricazione russa. Lo scorso agosto, la Soyuz-2.1a aveva effettuato un volo di prova, lanciando in orbita l’astronave Soyuz MS-14. In precedenza le piccole astronavi venivano lanciate su razzo Soyuz-FG con un sistema di controllo ucraino.

Cassidy, Ivanishin e Vagner avranno l’onore di ricevere sulla Iss gli astronauti Nasa Bob Behnken e Doug Hurley, primo equipaggio della missione SpaceX Demo-2 della NASA, il cui lancio, primo volo spaziale umano dal territorio americano dal pensionamento degli Shuttle nel 2011, è previsto entro la fine di maggio 2020.