Napoli, Spari in pizzeria! Dopo Sorbillo, colpito anche Di Matteo

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Di Stefano Delle Cave

Colpita da intimidazione mafiosa un’altra storica pizzeria di Napoli. Dopo l’attacco a Sorbillo, è stato colpito il vicino Di Matteo che oggi ha comunque aperto i battenti

Napoli, l’attacco a Di Matteo

Stamane i carabinieri hanno rinvenuto 4 fori di proiettili nella serranda della storica pizzeria Di Matteo, in via Tribunali a Napoli, a pochi passi da Sorbillo, altra famosa pizzeria il cui ingresso era stato colpito da un altro attentato mafioso. I militari dell’Arma hanno ritrovato anche nove bossoli all’esterno della pizzeria famosa per aver venduto una pizza “a portafoglio” a Bill Clinton nel 1994. Gli inquirenti seguono la pista dello scontro tra clan per il controllo del racket delle estorsioni. I colpi di pistola sarebbero stati esplosi stanotte come intimidazione mirata che al momento la società di Matteo, composta da 10 persone e con trenta dipendenti, esclude

Napoli,atttentato a Di Matteo
immagine tratta da teleclubitalia.it

Le parole di Salvatore di Matteo

“Non sparano contro di me ma contro la città. Bisogna intervenire”, ha detto Salvatore Di Matteo, maestro pizzaiolo e proprietario della storica omonima pizzeria. Esclude anche lui la pista delle intimidazioni mafiose dirette.”Non abbiamo mai ricevuto intimidazioni da nessuno, altrimenti avremmo denunciato. Siamo stufi perché qui si spara tutte le sere, con queste cosiddette stese. Oggi è capitato a noi, non dimentichiamo quello che è successo al collega Sorbillo. Chiediamo subito un intervento per metterci in sicurezza e farci lavorare. Il Governo, la città non possono stare più a guardare. Siamo impauriti come un genitore che teme per un figlio che esce di sera. Non possiamo pensare di chiudere una pizzeria che da’ lavoro a quasi trenta persone solo perché di sera si spara all’impazzata. Serve prevenzione, non aspettiamo che succeda un guaio “, ha affermato Di Matteo commentando l’attacco alla sua pizzeria. Nonostante la paura, la pizzeria, come Sorbillo ha riaperto i battenti perché la vera Napoli, quella buona, non si piega alla camorra