Nel Parco Verde di Caivano, provincia di Napoli, poco prima di mezzanotte si sono sentiti svariati colpi di pistola. A denunciarlo su Facebook è don Maurizio Patriciello, parroco che da anni si batte contro la criminalità. Le indagini sono in corso a cura dei carabinieri della compagnia di Caivano per chiarire la dinamica e individuare i responsabili.
Colpi di arma da fuoco a Caivano
Una serie di colpi di pistola in sella alle moto nella serata di ieri tra i viali del quartiere Parco Verde. A volto coperto e armi pesanti in mano, ignoti hanno esploso almeno 19 colpi. I militari sono intervenuti nella notte, in via delle margherite, dopo la segnalazione dell’esplosione dei colpi d’arma da fuoco. Al momento non risultano danni a cose o feriti. Durante il raid sarebbero stati esplosi almeno 19 colpi di due differenti calibri, quindi da due armi diverse.
La denuncia di Don Patriciello
Don Maurizio Patriciello, parroco che da anni si batte contro la criminalità, scrive sul suo profilo di Facebook: “La domenica volge a termine, manca poco più di un’ora alla mezzanotte. Per la gente della mia parrocchia non c’è pace. In sella alle loro moto, sono arrivati ancora una volta. Volti coperti. Armi pesanti in mano. Sfrecciano per i viali sparando all’ impazzata. È il terrore. Le ‘stese’ fanno paura. Può morire chiunque. Signore, aiutaci. E voi tutti che avete criticato le forze dell’ordine e l’intervento del governo, vergognatevi. E, se avete il coraggio, venite voi ad abitare con i vostri figli al ‘Parco Verde’ a Caivano. Forza, fratelli e sorelle onesti del Parco Verde. Coraggio. Il Signore non ci abbandona”
I precedenti eventi a Caivano
Le indagini sugli autori della sparatoria sono ancora in corso. Solo qualche settimana fa, la premier Giorgia Meloni era andata a Caivano e aveva incontrato Don Patriciello. La visita era avvenuta successivamente allo stupro di Caivano che aveva creato indignazione a livello nazionale. Quindi il varo del decreto, ormai noto come “decreto Caivano”, che contiene misure per arginare la criminalità. Ma la decisione dello Stato non fa paura ai clan: negli ultimi giorni i raid nelle strade della cittadina della provincia di Napoli si susseguono.
Giulia Simonetti
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