Pallavolo

Sport italiano, molte società a rischio senza sponsor

La pandemia del Covid-19 porterà con sé uno strascico importante, per quanto riguarda lo sport italiano in generale e i suoi vertici inviano al Ministro dell’Economia, Galtieri, un messaggio forte, quale quello di sbloccare fondi necessari a tutto il movimento, per cercare di tamponare al meglio le pesanti perdite subite in questo periodo, evitando che l’intero sistema possa esplodere, soprattutto per quanto riguarda le sponsorizzazioni.

Lo sport italiano

Lo sport nazionale, parlando di numeri – fonte Il Sole 24 Ore – ha all’attivo circa 12,5 milioni di tesserati, tra le varie discipline e una cosa come 120 mila società iscritte al registro del Coni e più di 150 mila tra società e associazioni sportive.

Questo periodo di isolamento e chiusure totali delle varie strutture sportive, potrebbe portare alla sparizione di circa 40-50 mila società sportive, visto che l’unico mezzo di sopravvivenza, per quanto riguarda le società di tutte le serie e associazioni dilettantistiche, sono le sponsorizzazioni, che potrebbero però non continuare a foraggiare l’intero sport italiano.

I Presidenti del calcio minore

Per questo – dice Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro di Calcio, attraverso le colonne del giornale finanziario – abbiamo proposto l’introduzione di un incentivo fiscale per premiare le aziende che promuoveranno la propria attività attraverso campagne pubblicitarie effettuate da società e associazioni sportive, sia dilettantistiche che professionistiche. Si tratta di una misura cruciale per tutto lo sport italiano.”

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Gli fa eco il Presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Cosimo Sibilia, il quale afferma che “Tutte le iniziative che favoriscano il mondo dello sport di base sono ben valutate. Naturalmente si parla di provvedimenti che vanno bene in periodi di gestione ordinaria. Molti di questi provvedimenti hanno effetti significativi nel lungo periodo. Il mondo dello sport dilettantistico ha bisogno di interventi straordinari e strutturali.”

Le dichiarazioni di Mosna, Fabris e Ghirelli

Sempre attraverso il giornale di Via Monte Rosa, parlano anche i rappresentanti degli altri sport più popolari della nazione, quali pallavolo e basket.

Esordisce il presidente dimissionario della Lega Pallavolo Serie A maschile, Diego Mosna, il quale dichiara: “È fondamentale che le società dilettantistiche vengano riconosciute come entità economiche ma anche per la responsabilità sociale che hanno nei confronti di atleti, dirigenti e dei giovani che formano. Alla luce di ciò non servono misure di aiuto temporaneo, ma strutturali come quella sul credito d’imposta per le sponsorizzazioni. A cui andrebbe aggiunta anche la detraibilità dell’Iva per ridurne ulteriormente il peso.”

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Si accoda anche l’altro presidente dimissionario della Lega Pallavolo Serie A femminile, Mauro Fabris: “L’incentivo agli sponsor è l’unico strumento di rapido e sicuro impatto. Per i nostri oltre 30 club di A1 e A2 questo supporto è cruciale. Tuttavia, tantissime aziende, anche per ragioni etiche, potrebbero essere costrette d’ora in avanti a concentrare gli sforzi nell’assicurare la propria continuità e posti di lavoro, rinunciando a supportare le squadre. Per evitare una crisi più profonda ci faremmo promotori anche di un emendamento per estendere alle società dilettantistiche il più ampio ventaglio delle misure per la liquidità previste dal decreto dell’8 aprile scorso.”

Il cerchio lo chiude Umberto Gandini, Presidente della Lega Basket: “Lo sport italiano si regge ancora in larga parte sul mecenatismo e sulle sponsorizzazioni. Queste ultime rappresentano l’80% dei ricavi delle società della Serie A di basket, e per la continuità del settore è necessario intervenire con norme specifiche che incentivino l’investimento nella comunicazione sportiva.

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Le possibili soluzioni

Queste norme specifiche, tanto evocate, passano attraverso il “credito d’imposta, mezzo usato e molto efficace in un momento in cui le società sono in crisi di liquidità e con perdite contingenti”, così dichiarano a Il Sole 24 Ore i responsabili di Pwc Tls, Associazione Professionale di Avvocati e Commercialisti, Pasquale Salvatore e Davide Rotondo. “L’impatto per i conti pubblici di questa sponsorizzazione – aggiungono – deve tener conto del limite di accesso al credito d’imposta ad oggi vigente pari a un tetto di 200 mila euro e dell’effetto emersione del “nero” che si potrebbe generare.”     

Chi mastica di questi argomenti, come il quotidiano milanese, riferisce che il costo potrebbe essere spesato già dal primo anno, mantenendo e assicurando la garanzia di una certa continuità d’azienda per gli anni successivi a tutte le società sportive, assicurando il gettito fiscale all’Erario.

Non possiamo che sperare che queste parole rappresentino davvero una base solida da cui far ripartire lo sport italiano, messo a dura prova in questi ultimi mesi, e che il Ministro Galtieri dia seguito nel più breve tempo possibile alle richieste delle società, per fare in modo che nessuno resti indietro.

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