Un eventuale tentativo estimatorio della fallacia dei sondaggi politici, risulterebbe, in maniera analoga a questi, parzialmente inattendibile. Sarebbe, infatti, impossibile stabilire una percentuale di attendibilità, poiché questa dipenderebbe da una molteplicità di fattori tanto vasta da divenire incalcolabile. In un contesto come quello attuale, poi, sono rinvenibili dinamiche, rapporti e, soprattutto, situazioni di una varietà per molti versi inedita. Dalla guerra al cambiamento climatico, gli elementi da considerare sono sterminati.
Genesi e storia dei sondaggi politici
Il sondaggio è un’indagine attuata mediante mezzi differenti al fine di conoscere l’opinione di un determinato gruppo di persone su una determinata questione. In Italia il precursore dei sondaggi porta il nome di Pierpaolo Luzzatto Fegiz, fondatore della Doxa (1946), ancora adesso uno dei più importanti istituti demoscopici del paese. Il forte insuccesso iniziale lascerà spazio a una crescente popolarità, agevolata dall’introduzione del referendum a partire dal 1970 (meglio parlare di resa operatività dello strumento referendario, già dapprima costituzionalmente contemplato). Il susseguirsi della creazione di altri istituti e dell’immissione di ben più avanzati strumenti tecnologi portò a una definitiva affermazione dell’attività di rilevazione statistica.
Alterazioni e abusi
Un uso sbagliato della statistica avviene nel momento in cui un risultato statistico alterato è utilizzato a supporto di una conseguente falsità. L’accidentalità di tale utilizzo non rappresenta di certo l’unica possibilità riscontrabile: una netta intenzionalità può affondare le radici in un tentativo dell’autore di ottenere visibilità (riportando volutamente valori relativamente lontani rispetto a quelli delle altre agenzie) o di influenzare le votazioni (chiaro riferimento all’invocazione del voto utile, per esempio). Una prima, importante accusa di faziosità ebbe luogo in tema di divorzio (1972) ad opera dell’allora presidente del partito dei Radicali, Marco Pannella, che indicò la Doxa come responsabile dell’omissione di numerosi dati relativi alla questione, asservendosi, a suo dire, “a un’operazione politica inqualificabile”. Il vero albore degli abusi è collocabile, però, in corrispondenza dell’ascesa politica di Silvio Berlusconi (1994); abusi non certo riconducibili a un singolo personaggio con certezza, ma con ogni probabilità fortemente estendibili a quel periodo. Le cause di questa diffusione corrispondono al potenziale propagandistico e comunicativo, colto maggiormente con la nascita delle televisioni private e di altri mezzi sempre più efficaci e capillari.
Modalità di realizzazione
Senza incorrere in lunghi elenchi agevolmente rinvenibili sul web, appare quantomeno opportuno far qualche riferimento generale riguardo le modalità di realizzazione dei sondaggi politici in Italia. Gli istituti individuano un campione di persone scelte in maniera casuale (ma non completamente), che corrisponda, indicativamente, ai 1000 soggetti totali. Il numero oscilla generalmente tra gli 800 e i 1200 individui. La non assoluta casualità della scelta è relativa esclusivamente alle categorie interpellate, non certo alle individualità entro queste (perlomeno in un sondaggio ben condotto). Nello specifico, vi sono vari elementi che attestano la corretta rappresentatività del sondaggio e che determinano una scelta ponderata per quanto concerne chi intervistare: genere, età, luogo di appartenenza (non solo la zona in sé, anche le caratteristiche di questa) e titoli di studio sono i fattori da considerare. Altro aspetto da sottolineare è indubbiamente connesso alla grandezza del campione: non bisogna in alcun modo credere che un sondaggio comprensivo di un numero particolarmente elevato di persone sia indice di una maggiore attendibilità. Emblematico è l’esempio di Alf Landon e Franklin Roosvelt, con lo storico errore commesso dalla rivista Literary Digest, che intervistò oltre due milioni di individui senza considerare alcuno degli elementi sopracitati. Per quanto concerne i mezzi utilizzati, la chiamata via telefono fisso e cellulare è una soluzione; in alternativa vi sono i sondaggi via internet, sempre più diffusi.
I sondaggi politici nel 2022
Come detto, questo periodo storico presenta molti aspetti inediti così come disposti. Una pandemia seguita dall’esplosione di una guerra e da un ritorno, mediatico e politico, della sempre presente emergenza climatica: uno scenario di forte incertezza che, non a caso, anche per queste ragioni, ha determinato un’importante frammentazione in termini di schieramenti. A ciò è bene associare un ulteriore aspetto, quello dell’astensionismo, nelle ultime occasioni rivelatosi ai massimi storici. Senza entrare nel merito delle potenzialità e delle criticità di ogni polo sotto il punto di vista elettorale, è bene evidenziare la presenza di quattro grandi fazioni: questo, nei fatti, crea enorme confusione e compiere delle stime precise in questo momento sarebbe più che ambizioso. Vi è, infatti, un significativo spazio astensionista cui ogni partito spera di attingere, ma quantificarne la portata, al momento, è tutt’altro che semplice. Tra indecisioni, astensioni e scenari per molti versi apocalittici, i sondaggi, mai quanto in questo caso, potrebbero rivelarsi totalmente inefficaci. La molteplicità di figure presenti disegna un quadro d’incertezza tale da porre ai minimi storici l’attendibilità della statistica: gli ultimi precedenti suggeriscono, tra l’altro, proprio questa tendenza.
Quanto descritto evidenzia, ancora una volta, l’importante fase d’instabilità che il nostro paese sta attraversando: non resta che immaginare quanto i mercati stessi, da questa situazione, dalla nostra situazione, non possano che restare terrorizzati. Giungere a un equilibrio è quanto più serve e le voci di una possibile interruzione momentanea della campagna elettorale fanno comprendere ancor più l’urgenza di tale stabilità.
Valerio Antoniotti
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