Strage via dei Georgofili: quando l’obiettivo di Cosa Nostra furono gli Uffizi

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Di Stella Grillo

Strage via dei Georgofili: l’attentato terroristico effettuato da Cosa nostra la notte fra il 26 e il 27 maggio 1993, nei pressi della Galleria degli Uffizi. Ricordando il tragico evento e le ricorrenze della giornata.

Strage via dei Georgofili, l’attentato terroristico del 27 maggio 1993

Nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993, Cosa nostra decise di attaccare nuovamente lo Stato. L’obiettivo è Firenze, precisamente in via dei Georgofili accanto agli Uffizi. Durante la notte una Fiat Fiorino imbottita di tritolo, esplode nei pressi della Torre dei Pulci vicino alla Galleria degli Uffizi. Muoiono nell’esplosione Fabrizio Nencioni, la moglie Angela Fiume, le piccole figlie Nadia e Caterina, e lo studente Dario Capolicchio. Rimasero ferite quarantotto persone, mentre gravi danni saranno inferti al patrimonio artistico: la perdita e il danneggiamento di alcune opere degli Uffizi, in primis.

Un attacco contro lo Stato

La strage via dei Georgofili è tutt’ora considerata un attacco terroristico contro lo Stato: l’intento era costringerlo ad intavolare la trattativa Stato-mafia. L’attentato in questione, appartiene alla scia degli attentati terroristici avvenuti fra il 1992 ed il 1993: questi ultimi, provocarono danni al patrimonio artistico e le morte di 21 persone; fra queste i giudici Falcone e Borsellino.

Strage via dei Georgofili - Photo Credits: wikipedia
Strage via dei Georgofili – Photo Credits: wikipedia

Il boss accusato di aver ideato la strage di via dei Georgofili fu Matteo Messina Denaro. Denaro fu nominato a capo di Cosa Nostra, dopo la morte di Totò Riina avvenuta nel 2017.

Eventi storici del giorno

27 maggio 1703: lo Zar di Russia Pietro I fonda la città di San Pietroburgo che, dopo la rivoluzione russa, divenne Leningrado; in seguito Stalingrado ed infine ritornò al suo nome d’origine:San Pietroburgo. Stati Uniti 27 maggio 1937: è aperto al traffico a San Francisco il Golden Gate, il ponte più lungo del mondo. Mentre, il 27 maggio 1999 il Tribunale internazionale dei crimini di guerra dell’Aia accusa il leader serbo Slobodan Milošević, di crimini di guerra e contro l’umanità commessi in Kosovo.