“Suburra”, il crimine al cinema e l’interpretazione di Pierfrancesco Favino

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Di Stefano Delle Cave

Stasera Rai Movie ritrasmetterà “Suburra” di Stefano Sollima . Nel cast, tra gli altri, nel ruolo di un onorevole corrotto c’è Pierfrancesco Favino, vincitore recentemente della Coppa Volpi a Venezia con il film “Padrenostro” di Claudio Noce. Questa è la seconda collaborazione di Favino con Sollima dopo “ACAB-All Cops Are Bastards”

Suburra, il cinema criminale e Pierfrancesco Favino

Il mondo del cinema e il crimine rappresentano un connubio fondamentale nella carriera di Pierfrancesco Favino. Prima di “Suburra” che verrà trasmesso stasera, l’attore romano aveva già avuto grande successo grazie a questo tipo di film. Un’importante svolta per la sua carriera internazionale e nazionale arrivò grazie al film di Michele PlacidoRomanzo criminale”. Qui interpreta il ruolo del boss Cesare Rocchi, il Libanese, regalandoci una delle sue migliori interpretazioni in un film che per la prima volta portava sul grande schermo la famigerata banda della Magliana. Per questo ruolo Favino vinse il suo primo David di Donatello come attore non protagonista.

Favino, ora famoso per le sue interpretazioni in “Padrenostro”, ”Il traditore” e “Hammamet”, ha inseguito collaborato con Stefano Sollima. Il loro primo incontro è avvenuto con il film ““ACAB-All Cops Are Bastards” dove Favino interpreta il cellerino Cobra. È l’esordio cinematografico di Sollima che porta sul grande schermo il mondo violento e pericoloso della polizia antisommossa. In seguito i due collaboreranno in “Suburra” che Sollima considera la chiusura di una trilogia sul crimine romano iniziata con la prima serie di “Romanzo criminale”.

Il trailer di Suburra, fonte FilmIsNow Trailer & Clip in Italiano

L’onorevole Malgradi e l’interpretazione di Favino

Suburra” è il racconto di quell’universo mafioso-politico romano svelato poi dall’inchiesta Mafia Capitale. In questo crudo e duro film di Sollima Pierfrancesco Favino rappresenta la parte marcia della politica attraverso il ruolo dell’onorevole Filippo Malgradi. Un personaggio definito dall’attore romano come “ubriaco di potere” che dovrà fare i conti con il suo passato nel momento di una potenziale scalata mafiosa. Una scalata in cui lui rappresenta la politica collusa e sporca.

Per rendere al meglio questo personaggio sullo schermo Favino si è ispirato non ad un personaggio reale ma ad un modo di porsi. “Ho fatto riferimento al modo di comportarsi, alla ricerca della visibilità di tanti politici che abbiamo visto in azione negli ultimi anni”, ha spiegato l’attore romano. Ne è risultato un personaggio imperdonabile frutto di un lavoro molto difficile tanto che Favino ammise: “L’aspetto più difficile del mio lavoro di attore è stato rinunciare a piacere: il mio personaggio è imperdonabile. Perfino il Libanese, il bandito che ho interpretato in “Romanzo criminale”, in certi momenti risultava simpatico”.

Stefano Delle Cave