Tennis, Reilly Opelka: “Questa è la situazione dell’ATP. Non va bene”

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Di Redazione Metropolitan

Odio la politica, mi piace giocare a tennis. Non mi piace dovermi lamentare, ma questa è la situazione dell’ATP. Non va bene“. Queste parole sono state proferite dal tennista americano Reilly Opelka in un’intervista per tennis.com. Il prossimo avversario dell’azzurro Lorenzo Musetti ad Indian Wells ha deciso di protestare sulla gestione, a suo dire, cattiva dell’ATP in termine di valorizzazione del prodotto e dei tennisti. Il gigante americano, ben 211 cm, ritiene inoltre che nei “palazzi” si preferisca favorire determinati personaggi piuttosto che dare lustro a questo sport.

Tennis, le dichiarazioni al veleno di Reilly Opelka

Il conflitto tra Opelka e le alte cariche del tennis mondiale nasce da uno scambio social con Vallverdu, rappresentante degli allenatori ATP. Eccone alcuni estratti:

“Ha fatto su Twitter un commento sulla politica sul conflitto di interessi che è stata approvata dall’ATP la scorsa settimana. Se leggete la posta che ci è pervenuta, afferma che quei conflitti devono essere al di sopra di una certa soglia. Qual è esattamente quella soglia? Permettere a persone come Gavin Forbes, Charles Smith, Herwig Straka, agenti o formatori di essere membri del Consiglio ATP Board? Dani Vallverdú ha recentemente fatto domanda per un posto nel Consiglio, pur essendo anche membro del Consiglio dei giocatori. Il Player Council vota per i membri del Council, è cosi che funzona il processo, quindi è assolutamente comico. So che è nella natura umana cercare di fare il meglio per se stessi, cercare di avere il più possibile, ma come può il sistema permetterlo? […]

Nell’intervista per tennis.com, però, Opelka rincara la dose scagliandosi direttamente contro Andrea Gaudenzi, ex tennista italiano e ora presidente dell’ATP:

“Andrea Gaudenzi deve dimettersi. Abbiamo bisogno di una nuova leadership. Non c’è niente di personale contro di loro. Sono bravi ragazzi. Massimo (Calvelli, amministratore delegato dell’ATP) è un bravo ragazzo. Ma non capisco. Perché scegliamo persone che sono già state nel tennis? Senza offesa per Massimo, non puoi assolutamente passare dall’essere un rappresentante Nike, inviare pacchi o ricevere le giuste scarpe da terra battuta per Rublev, a diventare l’amministratore delegato di uno dei più grandi sport mondiali del mondo. Non succede in nessun altro sport. E non sto solo criticando Massimo, ho detto la stessa cosa di Chris Kermode era dirigente al Queen’s. Come puoi passare dall’essere un manager al CEO di uno dei più grandi sport del mondo, in un momento in cui hai i tre migliori giocatori nella storia attiva?

L’americano, tuttavia, è rappresentante di quello che sembra essere proprio un malumore generale, anche se, ufficialmente, non ci sono state dichiarazioni simili da altri suoi colleghi. Reilly Opelka, però, non denuncia solo i possibili problemi, ma offre delle personali soluzioni:

[…]Bisogna trovare per l’ATP un commissioner di alto profilo, come quelli delle leghe Pro USA, manager che arrivano da alti contesti, non abbiano legami col tennis e siano focalizzati solo al business […]“.

Daniele Caponio

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