The Bad Guy: recensione della nuova serie crimedy italiana

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Di Eleonora Quarchioni

Giovedì 15 dicembre sono stati rilasciati gli ultimi tre episodi di The Bad Guy, la serie italiana original di Amazon Prime Video. I primi tre episodi ci avevano lasciato con degli interrogativi, alcuni dei quali sono stati sciolti mentre altri ci fanno pensare a una seconda stagione.

The Bad Guy: trama degli ultimi tre episodi

Se nella prima parte abbiamo visto il cambiamento fisico di Nino Scotellaro, in questi episodi finali assistiamo alla sua trasformazione interiore. Ora più che mai, il protagonista pensa come un vero e proprio boss, tanto da riuscire a ottenere il consenso dei seguaci di Salvatore Tracina e portarli dalla sua parte. Una violenza nei confronti di Teresa Suro (Giulia Maenzo) determinerà la fine di una monarchia assoluta e l’inizio di una democrazia mafiosa con a capo proprio il nostro (anti)eroe Balduccio Remora.

Balduccio riesce a convincere molte famiglie affiliate a Suro a voltargli le spalle e organizza un piano alternativo per estorcere denaro alle aziende. Un nuovo tipo di pizzo, ma altrettanto efficace. Nel frattempo, non si arresta la caccia a Suro e tra torture e interrogatori, l’ex magistrato si gode anche dei momenti di relax in piscina. Nino Scotellaro diviene la sua stessa nemesi, senza però perdere di vista l’obiettivo di partenza: uccidere Mariano Suro, l’uomo che gli ha rovinato la vita. Allo stesso tempo, mantiene la promessa narrativa che ci viene data dal trailer. “Siccome non potevo più essere un eroe, ho deciso di diventare quello in cui mi avevano trasformato: il cattivo”.

Balduccio Remora, ora capo del clan di Salvatore Tracina.

Un mondo sommerso di bad guys and girls

Nella seconda parte di The Bad Guy vengono alla luce alcune verità dalla matassa intricata che si cela dietro Cosa Nostra e gli affiliati al boss latitante Mariano Suro. Mentre il protagonista si barcamena nel mondo della criminalità, sua sorella Leonarda (Selene Caramazza) è costretta a fare lo stesso con colleghi e superiori. Lo sgambetto è sempre dietro l’angolo, poiché le lunghe mani della criminalità organizzata arrivano dappertutto, dalla politica alle aule del tribunale. E anche nelle quattro mura di casa di un magistrato anti-mafia…

Come rivelerà Cataldo Palamita (Fabrizio Ferracane), il braccio destro di Mariano Suro, Nino Scotellaro era innocente, ma non bisogna cercare molto lontano per capire chi lo tradiva. Ed è così che viene gettata un’ombra sulla figura di Luvi Bray (Claudia Pandolfi). La donna, così perfetta e sfortunata da apparire noiosa, ci appare ora sotto un’altra luce, e nell’episodio finale avremo la conferma dell’affermazione di Palamita.

Luvi Bray (interpretata da Claudia Pandolfi).
Claudia Pandolfi interpreta Luvi Bray, la camaleontica moglie del magistrato Scotellaro.

Gli interrogativi risolti e quelli ancora da definire

The Bad Guy si chiude con un doppio cliffhanger: da un lato vediamo chi ha tradito Nino Scotellaro per tutti questi anni, dall’altro c’è la resa dei conti finale tra il protagonista e Mariano Suro. Molti elementi rimangono da definire, e quello che speriamo è che ci sia una seconda stagione per questa serie che ci ha sorpresi ed emozionati.

Il merito principale risiede in una narrazione che rende la storia autentica, nonostante tratti un tema più volte utilizzato nel cinema e nella serialità italiana. Forse, avevamo bisogno di una storia che parlasse di mafia attraverso un genere nuovo nel panorama italiano, il crimedy, dove la violenza si mischia a una risata amara che restituisce un tono grottesco alle vicende e ai suoi personaggi. Infine, la recitazione degli attori emerge per la sua veridicità e alcuni brillano più che mai: oltre al protagonista, interpretato da un già rodato Luigi Lo Cascio, non possiamo non notare la bravura di Selene Caramazza nei panni di un maresciallo dei Ros che ricorda nei tratti e nelle gesta la Lisbeth Salander di Millenium.

Di Eleonora Quarchioni

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