The Bad Guy: recensione dei primi tre episodi

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Di Eleonora Quarchioni

The Bad Guy è la serie original italiana di Amazon Prime Video, firmata dai registi Giuseppe Fontana e Giancarlo G. Stasi. I primi tre episodi sono usciti l’8 dicembre e gli ultimi tre sono stati rilasciati dalla piattaforma il 15 dicembre. Questa recensione riguarda i primi tre episodi della serie, per fare un recap prima di vedere gli ultimi tre.

The Good Magistrate

Nino Scotellaro è un magistrato anti-mafia che da anni dà la caccia al boss latitante Mariano Suro. Vediamo un Luigi Lo Cascio imbolsito nei panni del rude magistrato, ossessionato da una battaglia che finisce sempre per perdere. Dopo l’ennesimo fallimento, il magistrato si lascia sfuggire delle dichiarazioni aggressive di fronte alla stampa. I mafiosi affiliati a Suro, allora, lo incastrano attraverso delle conversazioni in cui fanno trapelare il legame tra Scotellaro e il loro boss. Nino Scotellaro viene accusato di essere complice di Mariano Suro e condannato a quindici anni di reclusione. E’ così che si conclude il primo episodio di questa serie, lasciandoci con il fiato sospeso circa il futuro del “buon” magistrato.

Nel secondo episodio si va avanti di cinque anni. Nino Scotellaro ha ora una lunga barba e la frustrazione di chi non ha più una vita. Durante un viaggio in furgone assieme ad altri detenuti, però, ha un incidente su un fantomatico ponte di Messina. Il furgone affonda nel mare, ma Scotellaro riesce a uscire dalla vettura e a mettersi in salvo. Da quel momento in poi assumerà una nuova identità, grazie all’aiuto dell’ex boss mafioso Salvatore Tracina.

Il magistrato Nino Scotellaro, interpretato da Luigi Lo Cascio.

The Bad Guy, tra Il Conte di Montecristo, l’Odissea e Il fu Mattia Pascal

Il protagonista di The Bad Guy segue il percorso del Conte di Montecristo, perché ci troviamo di fronte ad un uomo che cerca vendetta dopo essere stato accusato ingiustamente (per quel che sappiamo finora) di un qualcosa che non ha commesso. Qui, però, la motivazione è doppia: da un lato, il protagonista vuole mantenere la promessa fatta a sua moglie Luvi Bray (Claudia Pandolfi), il cui padre era stato ucciso proprio dal famigerato boss, dall’altro vuole vendicarsi perché Suro l’ha incastrato e gli ha rovinato sia la carriera che il matrimonio. Ma trapela anche l’Odissea di Ulisse, con il viaggio che il protagonista compie per fuggire e poi ritornare in Sicilia. Infine, troviamo Il fu Mattia Pascal, perché qui il magistrato si finge morto e assume una nuova identità: quella di Balduccio Remora, cugino dei Tracina dall’America (del Sud).

Balduccio Remora, la nuova identità assunta dal magistrato.
Balduccio Remora, la nuova identità (e il nuovo volto) del magistrato Scotellaro.

Crime dall’humor grottesco

I registi Fontana e Stasi confermano in The Bad Guy la loro abilità nell’approcciarsi al grottesco, come abbiamo già visto in Metti la nonna in freezer. Pur trattandosi di due generi diversi, è innegabile come queste due produzioni abbiano in comune un certo dark humor. Qui, però, l’operazione è più spinta e il contrasto tra situazioni di per sé drammatiche descritte in maniera comica è evidente e sfocia anche nel montaggio della colonna sonora. Questa, infatti, sembra quasi voler prendere in giro i personaggi, come quando nel primo episodio il piano del magistrato per incastrare il boss fallisce e sentiamo la voce di Mina in “Se telefonando”.

The Bad Guy: conclusioni sulla prima parte

Amazon Prime Italia prosegue l’operazione “qualità” portata avanti con Bang Bang Baby con una serie sempre a tema mafioso, ma che spinge sui toni del comico e soprattutto del grottesco. The Bad Guy è un prodotto che spicca per la bellezza della scrittura e per la messa in scena. Anche la recitazione degli attori è eccellente e la scelta di far parlare persino i protagonisti (eccetto Claudia Pandolfi) con l’accento siciliano è lodevole, perché serve ad immedesimarci meglio nel contesto in cui la storia è ambientata.

Per tutti questi motivi, nonostante la durata di circa cinquanta minuti a episodio, la serie risulta scorrevole e intrigante. Ora non vediamo l’ora di scoprire cosa ci riserveranno i prossimi tre episodi (finali) di questa stagione. Ma i primi tre fanno ben sperare…

Di Eleonora Quarchioni

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