“The Children Act – Il verdetto”, film di Richard Eyre stasera in tv su Rai 5

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Di Redazione Metropolitan

Una storia di giustizia che si basa su una questione etica ancora dibattuta, “The Children Act – Il verdetto” verrà trasmesso stasera in tv su Rai 5. Per la regia di Richard Eyre e con la fantastica interpretazione dell’attrice Emma Thompson il film è un adattamento del romanzo “La ballata di Adam Henry” scritto da Ian McEwan, responsabile anche della sceneggiatura.

Fiona Maye è una giudice molto stimata, specializzata in diritto di famiglia si trova a dover affrontare il caso del giovane Adam Henry; quest’ultimo, essendo cresciuto in una famiglia di Testimoni di Geova, non vuole accettare una trasfusione che potrebbe salvargli la vita. Fiona si lascia coinvolgere personalmente e se da un lato instaura un legame profondo con il ragazzo dall’altro dovrà decidere il suo destino.

La battaglia etica nel film “The Children Act – Il verdetto”

L’interpretazione e la bravura di Emma Thompson danno forma a un personaggio controverso, algido ma allo stesso tempo sensibile che si trova costretto ad affrontare una crisi interiore legata al coinvolgimento emozionale che la protagonista prova per il giovanissimo Adam, ma anche alla difficoltà di relazione con il marito (interpretato dall’attore Stanley Tucci) diventato sempre più un estraneo. Il film riesce a portare sullo schermo una serie di tematiche delicate quali: la fede, l’etica, la scienza, la carriera e i dubbi che sorgono ad un certo punto dell’esistenza.

Si può dire che sia un film di domande che stimolano nello spettatore la ricerca di una modalità per giungere alla risposta, facendolo immedesimare nel lavoro del giudice che deve prendere una decisione analizzando tutte le informazioni a sua disposizione. Attraverso l’intreccio di storie parla anche di cambiamento, della capacità di mettere in discussione alcune verità assolute che fino a prima si ritenevano la strada giusta da seguire. È un film da non perdere non solo per le ottime interpretazioni degli attori, ma anche per la sensibilità di una questione etica che ancora oggi si dibatte nella realtà.

Francesca Agnoletto