“The Danish Girl” è la prova che l’amore non ha forma

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Di Chiara Cozzi

Per il terzo appuntamento con “Born Naked“, la rubrica dedicata al cinema lgbt+, voliamo in Danimarca, e precisamente a Copenaghen, dove si svolgono le vicende di The Danish Girl. Il film, diretto da Tom Hooper e basato sull’omonimo romanzo di David Ebershoff, ci racconta la storia vera di Lili Elbe, nata Einar, e del suo percorso di riassegnazione sessuale.
La donna, infatti, fu la prima persona ad essersi sottoposta all’intervento e ad essere dichiarata ufficialmente transessuale. Ad interpretarla Eddie Redmayne, accompagnato da un’intensa Alicia Vikander nei panni di Gerda, moglie di Einar e amica e compagna di Lili fino all’ultimo dei suoi giorni.

Eddie Redmayne e Alicia Vikander – The Danish Girl © web

L’amore senza limiti al centro di The Danish Girl

Vorrei focalizzare il tema di questa analisi proprio sull’amore, poiché la pellicola ne è impregnata. Ad una primissima e superficiale lettura, il sentimento di Gerda è quello più evidente: la donna, infatti, non si tira indietro quando il marito le rivela la sua vera natura, e anzi accompagna Lili nel percorso verso la sua rinascita (o nascita vera e propria, visto che aveva vissuto fino ad allora in un corpo che non le apparteneva).
La decisione che prende Gerda è sofferta e dolorosa, nonché difficile. Sarebbe stato certo più semplice abbandonare il marito a se stesso e rifarsi una vita, mentre in nome del giuramento pronunciato sull’altare la donna rimarrà sempre a fianco di Lili, fino all’ultimo momento, anche quando capisce che non potrà mai più avere suo marito indietro.

Alicia Vikander - The Danish Girl © web
Alicia Vikander – The Danish Girl © web

Viene poi un altro tipo di amore, quello per se stessi, ed è ovviamente incarnato da Lili. Non che la sua scelta sia più facile di quella di Gerda: anche lei è consapevole di ciò che il percorso da intraprendere comporterà, ma è stanca di mentire a se stessa e vuole finalmente essere libera e amarsi per ciò che è ed è sempre stata.
Il nome che sceglie per se stessa, inoltre, è molto importante: “Lili Elbe, come il fiume”, in nome di un’identità che può finalmente fluire e scorrere libera.

Quell’amore che è anche scoperta

La cosa forse più interessante nella storia di The Danish Girl, e del successivo rapporto tra le due donne, è il fatto che è proprio Gerda che permette a Lili di venire a patti con la sua vera identità. La donna, infatti, chiese al marito di posare per lei al posto di una modella: proprio grazie al travestimento, e indirettamente alla moglie, Einar vive la sua epifania, in cui capisce che vuole e deve essere Lili.

Eddie Redmayne e Alicia Vikander - The Danish Girl © web
Eddie Redmayne e Alicia Vikander – The Danish Girl © web

Quasi come una trasgressione, inizialmente Gerda vedrà il travestitismo, il crossdressing, come un gioco, ma dovrà presto venire a patti con la realtà dei fatti. In nome tuttavia di un amore nella sua forma più pura, la donna rimarrà insieme a Lili fino all’ultimo momento, accompagnandola nella sua vera nascita e nella morte, incorsa a causa di complicazioni dovute all’intervento di riassegnazione sessuale.
Ma il corso del fiume era appena cominciato: Lili Elbe ha bagnato con le sue acque la consapevolezza, e di conseguenza la vita, di tantissime altre persone transessuali, che come lei sono riusciti a scorrere liberi.

Chiara Cozzi

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