The Dark Side Of The Cover: Igor Lipchanskiy e l’arte dell’intrusione

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Di Redazione Metropolitan

Si chiama Igor Lipchanskiy, viene dalla Russia ma la sua vera casa sono le copertine degli album musicali. Nella vita ama fare il disturbatore e il suo bersaglio sono le star della musica e le cover dei loro album di successo.

Dall’incontro tra l’eccentricità di un artista indipendente e l’aura immortale che avvolge gli scatti che hanno fatto la storia della musica pop, nasce il progetto fotografico di Igor Lipchanskiy. Con furberia ed ingegno, l’artista russo sembra muovere da un intento dissacrante e performativo: abbattere gli idoli dell’industria culturale e liberare dalle catene della memoria le immagini cult della musica commerciale. I simboli che popolano l’immaginario collettivo occidentale, le star della pop music e le cover dei loro album di successo, sono il bersaglio preferito del giovane artista russo. Dai Ramones a David Bowie, dagli U2 a Madonna, dai Muse a Simon and Garfunkel, sono pochi gli artisti scampati alle incursioni di Lipchanskiy.

“Rebel Heart” by Igor Lipchanskiy (Foto dal Web)

Laureato in sistemi automatizzati di veicoli e armi alla Volgograd State Technical University, l’artista russo combina la sua indole battagliera alla passione ludica per l’editing fotografico e all’ossessione per la musica pop. “Tra lo smantellamento di un fucile d’assalto AK-47 e l’addestramento di un orso domestico, mi piace ascoltare musica, e quando osservo la copertina di un album, trovo lì dentro un posto per me” ha dichiarato Lipchanskiy a Bored Panda.

“The Eminem Show” by Igor Lipchanskiy (Foto dal Web)

Tagliare una extension rosa a Avril Lavigne; portare un rotolo di carta igienica ad un Eminem costipato e afflitto; radere con disgusto i peli dell’ascella di Jim Morrison; scordare di soppiatto la chitarra elettrica di Tom Petty, sono tutte azioni che Lipchanskiy commette con disinvoltura e birbanteria, svelando al pubblico ciò che accade al di là dei frame che vediamo replicarsi sugli scaffali dei music stores dell’intero globo.

“The Best Of The Doors” by Igor Lipchanskiy (Foto dal Web)

Tutto è partito da Whatever People Say I Am, That’s What I Am Not, celebre album degli Arctic Monkeys, distribuito nel gennaio 2006 dall’etichetta discografica Domino e diventato ormai un cult per gli appassionati di garage rock e non solo. La cover dell’album ritrae un uomo intento a fumare una sigaretta su uno sfondo grigio e asettico, ma la versione di Lipchanskiy svela il retroscena di quel singolo scatto disinibito. Nella sua visione personale, infatti, l’artista russo tiene in mano un pacchetto di Camel, ormai vuoto e stropicciato, e fissa con risentimento il volto di quell’uomo come se gli avesse appena rubato la sua ultima sigaretta.

“Whatever People Say I Am, That’s What I Am Not” by Igor Lipchanskiy (Foto dal Web)

Nella cover dell’album Born To Die, invece, Lana Del Rey posa con aria militaresca davanti alla fotocamera, sfoggiando un’impeccabile camicetta bianca. Al di là dell’inquadratura, però, un indomabile Lipchanskiy armato di Fanta è pronto a rovesciare l’intero contenuto della lattina proprio sulla camicetta immacolata della Del Rey, talmente presa dallo shooting da non accorgersi di nulla. Probabilmente l’opera più celebre di Lipchanskiy è quello in cui l’artista tenta di intrufolarsi in uno dei baci più celebri del panorama musicale internazionale, quello tra John Lennon e Yoko Ono, nella cover di Double Fantasy (in copertina).

“Born To Die” by Igor Lipchanskiy (Foto dal Web)

Ad oggi Igor Lipchanskiy ha soli 23 anni e ha importunato più di quaranta star della musica. La sua arte dell’intrusione riesce ad avvicinare le visioni oniriche dell’artista all’immaginario collettivo popolare, con l’intento di sfatarne miti e luoghi comuni e svelare ciò che rimane nell’ombra, tagliato fuori dall’inquadratura: The Dark Side Of The… Cover.

Sara Giuliani