Con questo quarto episodio The Idol arriva alle sue fasi finali. La serie diretta e scritta da Sam Levinson insieme ad Abel “The Weeknd” Tesfaye arriva alla sua penultima ripresa con quello che sicuramente è il suo episodio migliore. Ma ciò non si significa che abbia raggiunto la sufficienza. Il materiale di partenza era e continua ad essere scarso. Fanno capolino qui, però, le interpretazioni di tutto il cast. In particolare, Da’Vine Joy Randolph con la sua Destiny, che ruba la scena. E tutto il cast tira fuori la sua miglior interpretazione che, ironicamente, fa sembrare la recitazione di Tesfaye quella di un cane assonato che guarda il mondo scorrergli davanti.
The Idol: Xander, Destiny e Chloe
Il momento decisamente più intenso dell’episodio è la scena della tortura di Xander (Troye Sivan) da parte di Tedros stile famiglia Manson. Il direttore creativo di Jocelyn viene legato e colpito con scosse elettriche per fargli sputare la verità. O, almeno, quella che Joss e Tedros vogliono sentirsi dire. La madre della star fece firmare un contratto ad un giovane Xander per farlo smettere di cantare, in quanto lo vedeva come una minaccia per la figlia. La contrapposizione tra gli occhi pieni d’odio di Sivan e dello sguardo menefreghista di Rose-Depp fa da contorno ad una ottima interpretazione. Nella traiettoria visiva è presente, costantemente in scena, Tedros, con un’espressione vitrea e quasi svogliata. Unico istante di leggera vita è quando si rende conto che, probabilmente, Xander sta dicendo la verità e Jocelyn non è uno strumento nelle sue mani. Anzi, è lui il burattino e non il burattinaio. Una scena con altrettanta forza arriva con una chiacchierata a suon di musica tra Destiny e una delle adepte di Tedros, Chloe (Suzanna Son). La forse minorenne racconta alla manager di Jocelyn come lui le abbia salvato la vita, togliendola dalla strada e dalla dipendenza. E la manager si rende conto, dopo averle dispensato dei consigli, di come Tedros collezioni talentuosi artisti musicali, probabilmente alla ricerca di fortuna. Scopriamo anche che Tedros non è il suo vero nome e, come non era difficile immaginare, è stato accusato e condannato per svariati reati, tra cui violenza e tortura. Un personaggio tranquillo, insomma. Nota per la scena che merita una menzione speciale è per l’entrata in scena del produttore Mike Dean, che interpreta sé stesso. Degna del miglior film parodia alla Scary Movie, Dean scende dal suo macchinone accompagnato da un’immancabile Bong e da un nebbia talmente fitta da far invidia a The Mist di Stephen King. Non capiamo come possano aver dato la green light ad una sequenza del genere. E non capiamo neanche come un produttore del calibro di Dean rimanga praticamente impassibile nel momento in cui Jocelyn e Tedros hanno un rapporto davanti a tutti per cantare la loro nuova canzone. E i presenti si fanno metafora di noi spettatori con delle espressioni a metà tra l’imbarazzo e il “sono di troppo qui?”
Jocelyn e la sua agency
Il quarto episodio di The Idol, grazie anche a delle ottime interpretazioni, apre una pista nuova sulla funzione dei personaggi. Per quello che la serie ci ha comunicato con questa puntata, in realtà è Jocelyn la burattinaia che tira le fila. Sta quindi usando Tedros per un imprecisato scopo finale. Ma non ci è chiaro, a questo punto, quale sia il ruolo del personaggio di The Weeknd. È servito per ispirazione? Oppure è stato solo un passatempo per distrarsi dalla morte della madre? È difficile pensare che sia Jocelyn a controllare tutto dato che, fino ad ora, è stato un personaggio senza alcuna agency. Sembra però che Sam Levinson voglia seguire questa strada, quella della Jocelyn macchinatrice. The Idol ha ancora un episodio per spiegarci se veramente è così oppure è tutto un grande capriccio di una star annoiata e veramente poco intelligente.
Alessandro Libianchi
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