È il 31 gennaio 2020 quando l’Union Jack viene definitivamente tolta dalla fila di bandiere dei paesi membri dell’Unione Europea. Dopo quattro anni di negoziato, l’Inghilterra è ufficialmente fuori dall’E.U. Boris Johnson e il parlamento festeggiano, questa è l’alba di una nuova era per il Regno Unito. Ad ogni modo, fra i gioiosi componenti del partito conservatore inglese c’è qualcuno che non sorride, pure avendo lavorato su questo progetto per anni: l’ex Primo ministro Theresa May. La May è un politico con idee decise ma moderate, bilanciate ma fragili: la lady di cristallo del Regno Unito
Precedentemente, l’ex leader dei Tory aveva annunciato le sue dimissioni dal ruolo di Primo ministro inglese. La May lascia l’incarico a causa del mancato raggiungimento di un accordo sull’uscita del Regno Unito dalla E.U. Da qui a breve il ruolo di Primo ministro sarebbe stato ricoperto dal collega e giornalista Boris Johnson. Tuttavia Theresa May, la Lady di cristallo del Regno Unito, non sarà ricordata esclusivamente per essere stata il secondo Primo ministro donna d’Inghilterra, ma anche per aver dovuto gestire una delle situazioni politiche più aspre e astruse del secolo.
Theresa May, La lady di cristallo è una buona via di mezzo
Theresa May è una donna tutta d’un pezzo, come suggerisce il The Guardian che la definisce come ‘una tosta’. La sua scalata politica comincia nel 1997 quando entra in parlamento come deputato del partito conservatore. Da lì in poi prosegue inarrestabile la sua ascesa: nel 2010 occupa la carica di Segretario di Stato per gli affari interni, ruolo che ricopre sino al 2016 quando diventa Primo ministro. Una scalata implacabile verso il potere.
Cos’è che l’ha portata nel 2016 al comando? Molto probabilmente i risultati del referendum tenutosi nel giugno 2016 per l’uscita dall’Unione Europea, e la sua dialettica schietta e pragmatica. Pur se timidamente dichiaratasi sfavorevole al referendum, Theresa May, la Lady di cristallo del Regno Unito prende la palla al balzo e diventa Premier. Il suo modo diretto di comunicare con le masse, la sua linea dura sull’immigrazione irregolare e, al tempo stesso, le sue posizioni progressiste su vari temi, come per i matrimoni fra gay, la rendono il ‘personaggio giusto per il tempo’. Almeno così pensava la Lady di cristallo
Theresa May: la lady di cristallo del Regno Unito è una giusta via di mezzo
Quando viene eletta, la May è vista dagli inglesi come una buona via di mezzo fra le posizioni euro-orientate dell’ex Premier David Cameron, e le visioni conservatrici di alcuni suoi colleghi del movimento dei Tory, come ad esempio Micheael Gove e Andrea Leadsom. Come dicevano i latini in medio stat virtus (nel mezzo c’è la virtù) e la virtuosa May era un’ottima via di mezzo.
In passato dimostra la sua determinazione e caparbietà quando fa espellere nel 2013 l’Imam radicale Abu Qataba, che viene scortato in Giordania per essere processato. Questo successo infonde nei cuori di molti inglesi la convinzione di avere al governo un personaggio forte che, però resta sobrio nelle decisioni politiche. È la sua posizione progressista per i matrimoni fra persone dello stesso sesso e la sua attenzione nella promozione di una cultura paritaria fra i sessi, che le conferiscono un tono moderato.
L’inizio di giugno è la fine di ‘May’
Nonostante la stima acquisita negli anni, Theresa May deve affrontare l’inevitabile: il sanguinoso negoziato con E.U. in cui vengono definiti i termini di uscita dell’Inghilterra. Il leader politico lotta duramente per tre lunghi anni, senza però trovare un accordo né con l’Unione Europea né con il proprio parlamento. Comincia così il declino del secondo Premier donna d’Inghilterra. L’estenuante periodo di transizione in cui il Regno Unito si trova prima di ufficializzare la sua uscita dall’Unione Europea è avvertito come un fallimento personale della May. Il leader britannico era la donna giusta nel momento sbagliato per il suo paese.
Tra i molti che additano malignamente il Premier britannico, non ci sono solo avversari politici e cittadini scontenti ma anche personaggi di Downing Street. La direttrice della comunicazione di Downing Street Katie Perrior, durante un’intervista su BBC News, ricorda di trovare alle volte May inefficace nella comunicazione politica. Ad aggiungersi, il Segretario di Stato per le Comunità Sir Eric Pickles, durante la stessa intervista, fa una dichiarazione inaspettata a proposito della via di negoziazione adottata dalla May:
“Molti politici adottano la politica del do ut des: Io faccio qualcosa per te e tu farai qualcosa per me. Lei non è fatta così. Probabilmente Theresa May è la persona meno indicata a chiudere un accordo a questo mondo”.
Theresa May, la donna giusta nel momento sbagliato: il fallimento assoluto del politicamente corretto
Dal 2016 al 2019 Theresa May ha giocato le sue carte con la E.U. ma, non riuscendo a trovare un accordo, si dimette facendo spazio a Boris Johnson. Da un punto di vista politico e sociologico Johnson è l’evoluzione di un sentir comune avvertito da molti paesi. La ricerca dell’uomo forte, capace di parlare con franchezza e non costretto dal politicamente corretto è un qualcosa di cui molte persone pensano di aver bisogno. Ora l’uscita dall’Unione Europea come la guida del paese sono stati affidati a Johnson.questo è il tramonto di Theresa May.
L’Inghilterra ha scelto un leader più aggressivo e feroce nei negoziati che continua a minacciare di voler trovare un accordo entro il 15 di ottobre oppure, di chiudere la faccenda con il tanto temuto ‘No-Deal’. Mentre la guerra infuria fra il negoziatore per l’Unione Michel Barnier e il negoziatore inglese David Frost, non si può fare a meno di pensare a Theresa May: un politico sfortunato che avrebbe potuto essere molto di più per il suo paese se non si fosse trovata a fronteggiare una situazione così contorta. Theresa May, la donna giusta nel momento sbagliato per l’Inghilterra
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Giordano Boetti