Tommaso Paradiso, atmosfere anni 80: tributo alla nostalgia

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Di Redazione Metropolitan

Tommaso Paradiso classe 1983, è l’unico cantautore italiano del secolo nuovo che è diventato il cantore di un tempo che lui ha solo sfiorato e mai vissuto a pieno: i fantastici anni 80.

37 anni fra qualche giorno, una laurea in filosofia col massimo dei voti, a dieci anni suona già il pianoforte. La madre che rimarrà prestissimo suo unico riferimento affettivo e di vita, lo spingerà a fare della sua passione un mestiere. Abbandonata così l’idea della carriera accademica, che oggi sostiene non essere mai stata nelle sue corde, a dimostrazione che le madri ci conoscono meglio di quanto pensiamo, si da anima e corpo alla musica.

Partendo dal salotto di casa sua arriva con i Thegiornalisti ( fondati nel 2009)  prima, e “da solo” dopo, fino al Circo Massimo, passando per tutte le radio , gli stadi, i palasport, i salotti televisivi e Sanremo. Su quel palco duetta con Gianni Morandi per il quale ha scritto quella che definisce la sua canzone più bella: una vita che ti sogno.

Gianni Morandi e Tommaso Paradiso Sanremo 2018- fonte web
Gianni Morandi e Tommaso Paradiso Sanremo 2018- fonte web

Scrivere per gli altri è un mestiere e mi diverte di più, riesco a dire cose che io non direi mai.

Il paradiso degli anni 80

Per chi li ha vissuti davvero, e per chi li rivive attraverso le sue canzoni, gli anni 80 furono anni di rinascita. Abbandonato il 68 e chiusa la porta a quel buio decennio che furono gli anni 70, si è assistito ad un balzo in avanti anche in ambito musicale, con l’espansione qui in Italia della musica pop e pop-rock. Nonostante lo svilupparsi di una miriade di generi musicali, tutti assimilabili, fu la musica pop a gettare la basi per la formazione della musica contemporanea.

Per capire la nostalgia che se ne prova e alla quale si ispira Tommaso Paradiso, dobbiamo dire che quelli furono anni molto diversi da quelli che viviamo adesso. Anni senza computer, senza internet, senza social, gli anni del gettone rosso per telefonare alla fidanzata dalla cabina in strada. Un tempo senza smartphone, dove i rapporti umani erano legati alla fisicità dell’incontrarsi in piazza, per strada, a scuola. Non si sentiva il bisogno di sballarsi con le droghe, e gli adolescenti erano ancora solo degli adolescenti. Anni in cui eravamo felici con poco. Anni in cui non esistevano i bulli, e i ragazzini assassini per noia, infelici pur avendo tutto. Noi non conoscevamo la noia:conoscevamo l’attesa, il desiderio, la voglia di crescere, di incontrarsi, convinti che quei nostri anni sarebbero rimasti così per sempre. I nostri amori erano puliti, romantici.

Ragazzi negli anni 80- fonte web
Ragazzi negli anni 80- fonte web

I nostri anni visti da Paradiso

Eravamo così belli, canta, e un giorno normale ci sembrava un giorno speciale: con la riga di lato e i sogni oltre l’aldilà. E i discorsi dopo la mezzanotte, e le notti a studiare, e i biscotti inzuppati nel latte, e ci sentivamo polvere di stelle. E ci ridiamo ancora e ci piangiamo ancora.

Sono romantico afferma il cantautore.  E sembra di leggerle e sentirle tutte le influenze e gli omaggi ai cantanti che hanno dominato gli anni 80, e che lo hanno ispirato : da Venditti a Tozzi, Alan Sorrenti, Vasco Rossi per il quale sogna di scrivere una canzone, Gianni Togni. Alcuni di questi non hanno mai abbandonato il panorama musicale, altri non hanno saputo evolversi. Per altri invece, vecchi e nuovi, ha scritto canzoni di successo: Carboni , Arisa, Elisa, Noemi.

Intercettando la nostalgia e forse sentendo davvero lui stesso il desiderio di un mondo più vero, Paradiso scrive testi semplici, comprensibili a tutti, che raccontano la vita di tutti i giorni; i gesti ripetitivi, le emozioni della quotidianità, l’essenzialità delle piccole cose. Il suo obiettivo è quello di azzerare la distanza fra lui e chi lo ascolta, punta dritto alle emozioni più semplici, quelle che ci tengono in vita. Ci riesce talmente bene da essere uno dei personaggi più amati e più venduti in Italia.

Tommaso Paradiso ne I nostri anni-fonte web
Tommaso Paradiso ne I nostri anni-fonte web

Gli anni 80 Paradiso e gli intellettuali

Nonostante il liceo classico, la laurea in filosofia, formativa per il pensiero critico afferma Paradiso, nonostante le sue posizioni vicine a kant, il cantautore dice di odiare gli intellettuali. E dagli intellettuali è ardentemente ricambiato. Tommaso Paradiso ama la leggerezza di quegli anni, loro la detestano, e detestano per questo anche le sue canzoni e tutto quello che lui cerca di rappresentare.

Tommaso Paradiso veste anni 80 anche nei suoi video, firma colonne sonore per i film di Enrico Vanzina e Cristian De Sica, che sono espressione del cinema di quegli anni. Al contrario degli intellettuali tutti fermi al 68, dice il cantante, che odiano la modernità e amano solo criticare, lui è convinto che non tutto debba insegnare qualcosa. La musica e il cinema al pari di qualsiasi altra forma d’arte, possono portare con se solo divertimento, evasione pura, semplicità.

Nostalgia canaglia

Pur piacendo ai giovani e ai giovanissimi, Tommaso Paradiso  con la sua faccia pulita, la sua immagine da bravo ragazzo, incarna la nostalgia dei quarantenni e dei cinquantenni del nostro tempo, il cui leitmotiv delle loro conversazioni è un:”ma che ne sanno i ragazzi di oggi”!?

Tommaso Paradiso invece lo sa molto bene, ed è per questa ragione che continueremo a seguirlo, a sorridere tutte le volte che lo vediamo, ad aumentare il volume della radio ogni volta che in macchina sentiremo una sua canzone; a muovere la testa come fa lui, che è poi come facevamo noi. Ed è per questo che insieme a lui, continueremo a sognare di un mondo che abbiamo irrimediabilmente perduto.

Cristina Di Maggio

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