TORCHLIGHT 3 RECENSIONE | Dopo ben otto anni di distanza dal secondo capitolo arriva finalmente Torchlight 3. Il titolo ha conosciuto uno sviluppo travagliato, col team costretto durante i lavori a cambiare rotta più volte, ridimensionando le ambizioni del proprio prodotto. Scopriamo insieme se il lavoro finale ha le carte in regola per soddisfare le aspettative che otto anni di attesa hanno portato con sé.
Quando si grida “al lupo”…
Sin dalle prime fasi del suo sviluppo Torchlight 3 non ha conosciuto quella pace, quella rilassatezza che chi di dovere necessita per compiere opere memorabili. Il successo dei primi due capitoli aveva portato Runic Games a pensare in grande, specialmente dopo l’iniezione di investimenti che Perfect World Entertainment aveva fatto per finanziare il progetto. Evidentemente questo non è bastato… Tra conversioni del nome (da Torchlight: Frontiers a Torchlight 3), la gettata di spugna di alcuni importanti membri del team di sviluppo e cambi di rotta sul genere, Torchlight 3 si presenta sul mercato come un prodotto ancora acerbo e pieno di (alcune brillanti) idee non appieno sviluppate.
Per chi non lo conoscesse, il brand Torchlight nasceva dalle menti di alcuni ex membri dei team di sviluppo di serie come Diablo (i fratelli Schaefer su tutti) e si proponeva come valida alternativa al titolo Blizzard nel panorama, non vastissimo, degli hack ’n slash. Mentre il primo capitolo si presentava come un brillante connubio di idee amalgamate molto bene fra loro, Torchlight 2, nell’ormai lontano 2012, implementava quella modalità multiplayer spassosa che aveva fatto pensare in grande gli sviluppatori. Torchlight: Frontiers, infatti, doveva essere un action-MMO, ma il progetto venne fortemente ridimensionato durante lo sviluppo, costringendo Echra Games ad annunciare nel gennaio 2020 la riconversione del titolo in Torchlight 3.
Nonostante gli inciampi che ha conosciuto la produzione però, Torchlight 3 è un titolo tutto sommato piacevole e divertente, non privo di difetti, ovvio, ma che può regalare al giocatore ore e ore di divertimento da soli o in compagnia.
Torchlight 3 recensione, tra tradizione ed innovazione
La storia di Torchlight 3 si svolge un secolo dopo gli avvenimenti del secondo capitolo. Un duro e spietato attacco dei goblin ha scombussolato la pace nell’avamposto. E noi, eroi della situazione, siamo chiamati a rimettere le cose in ordine e ad indagare su misteriosi complotti e trame oscure per scongiurare la minaccia dei perfidi Netherim che si profila all’orizzonte.
Il giocatore, come da tradizione degli action-rpg, è chiamato all’inizio a scegliere una delle quattro classi disponibili: tiratore scelto, mago crepuscolare, forgiato e mastrorotaia. Ovviamente si tratta del classico hunter, volto più ad attacchi a distanza, il sorcerer, mago che usa incantesimi, il “tank” e l’ingegnere. Il più interessante fra questi francamente ci è sembrato (anche dal punto di vista estetico) il Forgiato. Mentre le altre classi sembrano più in linea con gli standard del genere, il Forgiato è un robottone che usa un mix di corpo a corpo e attacchi a distanza, grazie ad una sua componente integrata che gli consente di sparare proiettili ai nemici.
Dopo una breve fase di personalizzazione estetica si passa alla scelta della Reliquia. Essa conferirà al nostro eroe la base della build di skills che lo accompagnerà nella sua avventura. Abbiamo Tormento, di tipo veleno, Succhiasangue, che conferisce malus di sanguinamento ai nemici, Cuorefreddo di elemento gelo, Elettrodo di tipo elettrico ed infine Distruttore Fiammeggiante per padroneggiare l’elemento fuoco. Ognuna di queste imposta la base sul quale il giocatore svilupperà il suo personale modo di affrontare nemici e boss. La scelta ci pare azzeccata, per quanto non rivoluzionaria. La varietà delle Reliquie conferisce profondità al gioco e amplia il margine di rigiocabilità. I giocatori, specialmente quelli più esperti, saranno invogliati grazie a queste possibilità di scelta a testare le combinazioni e gli stili di gioco che il titolo offre per creare una build “unica”.
La nota dolente è che le skills a disposizione sono un po’ poche. Vista la natura del titolo e ci sarebbe piaciuto vedere qualche azzardo in più, piuttosto che rimanere nel recinto degli standard del genere.
Torchlight 3 recensione, divertente ma non troppo
Il gameplay di Torchlight 3 è quello di un Dungeon-Crawler classico. La visuale isometrica si presenta più funzionale rispetto al secondo capitolo e anche più simile alla serie Diablo. È un piacere scorrazzare per le tre macro aree della campagna a far fuori orde di nemici, maciullando senza pietà quelli più piccoli e farci sopraffare in alcuni punti da quelli più ostici. Il divertimento delle prime ore però si trasforma in ripetitività e talvolta in frustrazione, quando saremo costretti a grindare nella speranza di un drop migliore o per colmare quel level gap che ad un certo punto del gioco è richiesto per affrontare i boss un po’ più duri da battere.
Infatti la produzione si porta dietro qualche strascico di impostazione “free-to-play”, pensato per un titolo MMO, e vede il giocatore costretto in qualche punto a vagare per gli scenari a premere il pulsante attacco a ripetizione. Anche la varietà dei nemici non aiuta da questo punto di vista, in quanto molto simili tra loro in ogni area e non dotati di particolari moveset tali da metterci in difficoltà. Il grado di sfida dunque non è elevatissimo, per questo consigliamo i giocatori più esperti di partire dal grado “difficile”.
Discorso diverso per quanto riguarda i boss. Le boss fight sono esilaranti, divertenti ed impegnative. Oltre ad un design accattivante ed un moveset ben studiato, questi vi daranno del filo da torcere e vi invoglieranno a sfidarli ancora ed ancora. Si può tranquillamente dire che i boss rappresentano uno dei maggiori punti di forza del titolo.
Purtroppo però ci aspettavamo qualcosa di più dal drop degli stessi boss. Dopo aver sudato, schivato colpi letali e imprecato a dovere ci ritroviamo ad aprire un forziere “pet” (che aggiunge un compagno alla nostra collezione) ed un forziere che a vederlo mette l’acquolina in bocca. Ma che poi una volta aperto rilascia qualche manciata di oro e poche armi con pochi perk interessanti.
Il mondo di gioco non ha in senso assoluto alcun mercante di armi. L’unico rivenditore è il giocatore d’azzardo che con una manciata di monete ci venderà un oggetto di categoria a nostra scelta, ma di rarità casuale. Casuale ma non del tutto: una meccanica molto apprezzabile infatti è l’inserimento dell’Albero della Fortuna. Si tratta di un albero da tenere nel nostro Forte e da alimentare con armi ed armature. I vari livelli dell’albero incrementeranno la nostra Fortuna, grazie alla quale potremo sperare in drop più soddisfacenti.
Torchlight 3 recensione, un colorato mondo da esplorare
Torchlight 3 sfoggia una brillantezza di colori molto piacevole. Gli scenari, seppur non campioni di varietà, sono ben caratterizzati e sono coerenti con il complessivo stile di design del gioco, a metà strada tra modelli in stile Diablo e la goliardia di Heartstone. Nonostante si noti una qualche scopiazzatura, ci sentiamo di dire che la qualità del design è ottima, con una personalità ben definita anche nella caratterizzazione dei personaggi.
Di contro però le texture dei modelli sono abbastanza approssimative (specialmente nella versione analizzata su Switch). Ed è un peccato perché la qualità degli scenari è più che soddisfacente.
Purtroppo un elemento che fa un po’ storcere il naso è la distruttibilità dell’ambiente. Si, è vero, si possono distruggere barili, rocce, far esplodere dinamite, ma il tutto è puramente fine a sé stesso e risulta poco utile ai fini del gameplay. Mentre in Diablo si può sfruttare elementi dello scenario per tendere trappole ai nemici, incatenare combo e distruggere anche per il solo gusto di farlo, in Torchlight 3 pare che le ambientazioni godano di poca dinamicità, intrappolati in una immobilità di fondo che in un hack ’n slash può risultare disarmante.
Se tutto sommato la qualità tecnica del design si fa apprezzare, dall’altro lato il frame rate talvolta cala e non poco. Nelle fasi in cui il motore deve gestire una mole più ampia di nemici a schermo, ecco che il frame rate inciampa pesantemente, rendendo a volte difficile azionare tempestivamente una abilità, anche a causa di una risposta all’input dei comandi non proprio perfetta.
Il Forte
Una interessante idea implementata in questo terzo capitolo è la possibilità di costruire e personalizzare il proprio forte. Ad un certo punto, all’inizio dell’avventura, ci verrà introdotto uno spazio a nostra disposizione (purtroppo non ampissimo) in cui potremo sistemare elementi che aiutano nel gioco (come il sopra citato Albero della Fortuna), la cassa animali in cui gestire i nostri famigli e diverse decorazioni per abbellire il tutto.
L’idea ci è piaciuta molto e la troviamo un ottimo modo per impegnare il tempo di gioco lontani dalle pericolose aree infestate dai nemici. Anche qui però dobbiamo specificare alcune cose. Sebbene l’idea è apprezzabile e distrae il giocatore dalla mera esplorazione, essa risulta come un potenziale solo in parte sfruttato. Ai fini dell’avventura il Forte è una sezione del tutto trascurabile. Infatti il giocatore che vuole arrivare in fretta ai titoli di coda potrà tranquillamente farlo senza usufruire dei benefit dell’accampamento.
Ci sembra che questa implementazione derivi dalla natura MMO che il titolo aveva in origine, rimasta lì e sviluppata non appieno. Tutto sommato però dobbiamo dare atto al team di sviluppo che un inserimento così dà nuovo lustro alla serie e svecchia di fatto un genere fin troppo ancorato a canoni standard.
Torchlight 3 recensione, in conclusione
In definitiva Torchlight 3 è un titolo divertente, dal design accattivante e dotato di una propria personalità. Le aree di gioco vaste e stracolme di nemici sono una gioia per tutti gli esperti del genere e le boss fight sono epiche e ben studiate. Le Reliquie, il Forte e la varietà dei famigli offrono profondità e densità ad un titolo che, al netto di alcuni difetti fin troppo evidenti, propone un’esperienza di gioco leggera e piacevole, strizzando un occhio più ai fan della serie che a nuovi avventori. Peccato per una realizzazione tecnica non del tutto brillante ed una ripetitività di fondo che possono portare talvolta alla frustrazione. Insomma, ci troviamo di fronte ad un titolo che appare frettoloso ed incompleto, forse dovuto alle problematiche incontrate nella fase di sviluppo e all’urgenza di uscire sul mercato.
TORCHLIGHT 3 RECENSIONE | VERSIONE TESTATA NINTENDO SWITCH
+ Formula di gioco divertente ed appagante
+ Svariate possibilità per i giocatori più esperti di creare build personalizzate
+ Boss fights avvincenti ed impegnative
+ Il Forte è una buona distrazione dal costante ammazzamento di nemici…
– … ma poteva essere sviluppata meglio
– Ripetitività talvolta imbarazzante e grinding spinto troppo al limite
– Frame rate tutt’altro che solido nelle parti più concitate