Poche parole consegnano l’immaginario di italianissimi anni 80 a chi non li ha vissuti, ma paninari, acetato e Totocalcio sono sicuramente tra queste. Chi scrive non ha ricordi di domeniche passate al bar a guardare partite di calcio e controllare le schedine per verificare eventuali vittorie. Tuttavia, sa che quelli sono stati gli anni d’oro del Totocalcio.
In realtà, il Totocalcio nasce molto prima, precisamente nel 1946 e il primo concorso è del 5 maggio. L’idea è di tre giornalisti sportivi: Massimo Della Pergola, Fabio Jegher e Geo Molo, i padri della Schedina Sisal. Nel 1948 il gioco viene ribattezzato in Totocalcio e passa sotto la gestione del CONI. Le puntate del Totocalcio iniziavano così a contribuire a sostenere economicamente le attività sportive del Centro Olimpico Nazionale Italiano. In quell’anno, in particolare, servirono per finanziare la spedizione olimpica a Londra e per questo motivo il costo di una colonna aumentòo da 30 a 50 lire.
L’introduzione del 13
Acronimo di “Totalizzatore calcistico”, il gioco del Totocalcio nasce come concorso a premi. L’obiettivo è indovinare le previsioni degli esiti delle partite di calcio, inizialmente di 12. Il gioco riguardava in principio le partite di Serie A, Serie B, Serie C del campionato italiano e di Coppa Italia.
Dal concorso numero 20 del campionato 1950-1951 si introduce un’importante novità. Viene aggiunta la tredicesima partita, per cui il 13 diventa il colpo più grosso che si può fare, indovinando l’esito di ben 13 scontri calcistici. Era domenica 21 gennaio 1951 e il concorso domenicale preferito dagli italiani subiva una radicale trasformazione, quella più duratura.
Trasformazioni del Totocalcio
Nel corso dei decenni sono state numerose le trasformazioni nel regolamento del Totocalcio, come quella introdotta nel 1994. In quell’anno si aggiungono nuovi concorsi: il Totogol, Totosei e Totobingol. Gli ultimi due hanno resistito soltano fino al 2003. Il Totogol è stato abolito l’8 gennaio 2022.
Dal campionato 2003-2004 la formula del Totocalcio è stata ulteriormente ritoccata. L’obiettivo era risollevare le sorti di un gioco soffocato dalla liberalizzazione delle scommesse sul calcio, avvenuta nel 1998, e dal successo del Superenalotto.
Il 17 agosto del 2003 è stato il giorno dell’introduzione del 9, un concorso parallelo; e del 14, soprannominato “tredicissimo”. Dal concorso numero 1 di quell’anno il montepremi più alto se lo aggiudicava – fino allo scorso 21 dicembre – chi indovinava l’esito di 14 partite.
Dal campionato 2003-2004 è inoltre possibile indovinare l’esisto di partite di campionati esteri e di coppe europee. Di conseguenza, sono stati istituiti altri due giorni di concorso oltre alla domenica: il mercoledì e il sabato. Il concorso rimane così aperto tutto l’anno, non soltanto nel periodo di campionato delle squadre italiane.
Perchè soltanto il 13 resiste?
Le ultime novità del Totocalcio sono recenti e sono entrate in vigore dall’8 gennaio di quest’anno. Aboliti definitivamente Totogol, 9 e Big Match, si è proceduto anche ad un restyling in toto del gioco. Si gioca ora con una nuova formula: il punteggio massimo per vincere è di nuovo 13, ma oltre a questo palinsesto ci sono altre cinque categorie di pronostico vincenti. Con queste ultime introduzioni si cerca di risollevare un gioco che ancora non riesce a tornare alla popolarità di decenni passati e che, forse, non ci tornerà.
L’introduzione di altri giochi con montepremi più elevati è stato sicuramente il colpo decisivo. Tuttavia, nonostante le modifiche e trasformazioni, rivoluzioni e aggiunte, il 13 resta l’unica introduzione ad aver resistito al tempo nel gioco del Totocalcio. Proviamo allora trovare la motivazione. La prima che viene in mente è legata alla lingua italiana. Sì, perchè quando diciamo “fare 13” l’espressione che stiamo utilizzando deriva da lì, da una schedina potenzialmente vincente giocata al Totocalcio per la prima volta settantuno anni fa. L’espressione è entrata nell’uso comune e qualunque sarà la sorte che toccherà al Totocalcio, noi continueremo a fare 13.
Giorgia Lanciotti
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