Trump e Putin: prove di scongelo

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Di Redazione Metropolitan

Donald Trump rincara la dose dopo il vertice NATO di qualche giorno fa. “L’Unione Europea è nostra nemica”, così il Presidente USA tuona dalla sua residenza scozzese. La Cina viene considerata un concorrente commerciale e la Russia un partner con cui si possono trovare punti di contatto. Tutto ciò alla vigilia dell’incontro tra Putin e lo stesso Trump in programma oggi ad Helsinki.

(Foto dal web)

 

La scelta della Finlandia non è casuale, il paese scandinavo è l’unico membro UE a non far parte della NATO e condivide con la Russia migliaia di chilometri di confine. Proprio nella capitale finlandese si sono tenuti molti summit tra il Cremlino e la Casa Bianca durante la guerra fredda. Tra i dossier che i due leader dovranno trattare non mancherà l’Energia. Se da una parte la presidenza Trump punta a mantenere il primato statunitense in campo energetico, dall’altra Putin continua a sovvenzionare il Nord Stream 2. Durante il recente vertice NATO, Trump ha apertamente accusato la Germania di essere troppo morbida con la Russia a causa della sua dipendenza energetica da Mosca. Il Nord Stream 2 potrebbe fare concorrenza agli americani sul mercato energetico europeo. Oltre al chiaro valore commerciale, ciò avrebbe implicazioni politiche da non sottovalutare. L’Europa si mostra sempre più insofferente alle sanzioni contro la Russia. Sanzioni fortemente volute da Obama ma, destinate a colpire economicamente l’Europa, Italia compresa. Trump si è mostrato disposto ad aperture sul fronte Ucraino, il valore simbolico di un gesto simile sarebbe enorme. Altro tema “caldo” del summit sarà la Siria, gli analisti sostengono che questa volta non si parlerà di Assad, bensì di Iran. Il conflitto siriano ha riportato Theran al centro della scena medio orientale. L’aiuto fornito al regime di Damasco ha permesso agli iraniani di ampliare la loro zona di influenza fino ai confini israeliani. Tutto ciò è avvenuto con il benestare del Cremlino, che continua nella sua opera di rafforzamento nella regione. Trump, fortemente deciso a rafforzare i rapporti con Israele dopo lo strappo di Obama, intende fare pressioni sulla Russia affinche limiti Theran nella sua politica aggressiva.

Al termine dell’incontro di oggi i toni dei due leader sono stati concilianti. Questo summit non è altro che l’ennesima “vittoria” di Trump dal valore puramente simbolico. Durante le elezioni prometteva una distensione dei rapporti con la Russia.

“I nostri contatti continuano costantemente, abbiamo parlato al telefono, ci siamo visti a margine di diversi eventi internazionali. Ma certamente è arrivata l’ora di parlare in maniera particolareggiata dei nostri rapporti bilaterali e dei punti nevralgici internazionali, ce ne sono parecchi”

Queste le parole di Putin, pure formalità che potrebbero però permettere a Trump di annunciare un altra vittoria di Pirro al popolo americano. Il Presidente degli Stati Uniti viene eletto dagli americani ma, le sue politiche possono influenzare gli equilibri globali. Nel bene o nel male.