Preoccupazione non da poco conto per la Francia che tocca la gestione degli scarti nucleari, ovvero i rifiuti radioattivi.

La preoccupazione è incentivata dal fatto che la produzione annuale di rifiuti radioattivi è stimata come ormai l’equivalente di due chilogrammi per ciascun abitante.

Il paese ha all’attivo 58 reattori nucleari. Ad oggi, tutti operativi all’interno di 19 centrali elettronucleari smistate in diverse zone della regione.

La mappa delle centrali nucleari (Photo Credits: www.labottegadelbarbieri.org)

La Francia ha già accumulato più di 1,54 milioni di metri cubi di rifiuti radioattivi e la loro quantità aumenta ogni anno in modo esponenziale. Diventeranno 4,3 milioni entro i prossimi 65 anni, secondo un rapporto dell’Andra, l’agenzia di Parigi che gestisce questo tipo di rifiuti.

L’Andra (Photo Credits: sulatestagiannilannes.blogspot.com)

Ciò rende impellente la costruzione di nuovi siti di stoccaggio. Infatti, c’è un nuovo sito nella Meuse. Il deposito potrebbe entrare in esercizio nel 2019. Ma è al centro di forti contestazioni delle popolazioni locali e degli ambientalisti perché gestisce rifiuti altamente pericolosi.

Vista dall’esterno del laboratorio per le ricerche sotterranee di Meuse (Photo Credits: www.wikiwand.com)

Il 3% dei rifiuti è ad alta attività o lunga vita e concentra il 99,8% della radioattività totale. Questi rifiuti non vengono propriamente smaltiti, ma vengono seppelliti in bunker sotterranei ad oltre 500 metri di profondità per evitare la fuoriuscita di radioattività.

Bunker sotterranei (Photo Credits: lavocedinewyork.com)

Il 90% dei rifiuti ha, invece, un livello medio, basso o molto basso di attività. Essi vengono confinati in aree terrene protette e contenute all’interno di barriere ingegneristiche.

Rifiuti in terreni protetti e strutture ingegneristiche (Photo Credits: castedduonline.it)

In campagna elettorale, il presidente Emmanuel Macron si era impegnato in prima persona a favorire la riduzione della dipendenza dal nucleare. Ma il presidente, ultimamente, non ha escluso l’opzione di costruire nuovi reattori.

Il presidente francese, Emmanuel Macron (Photo Credits: www.greenstyle.it)

La questione dell’energia nucleare, in Francia, è ormai da anni una enorme preoccupazione dell’opinione pubblica, dei media e della politica. Però, per il paese, il nucleare possiede vantaggi innegabili. Almeno due: il basso costo d’acquisto per il consumatore finale. E l’indipendenza del paese rispetto agli altri grandi produttori.

Patrizia Cicconi