Trump, nuovo piano per il Medio Oriente

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

Trump svela il piano per la pace in Medio Oriente, due Stati con Gerusalemme est capitale della Palestina

Trump propone un piano di pace di 80 pagine, “il piano più dettagliato mai presentato fino ad ora” sostiene. Il presidente americano propone la soluzione dei due Stati con Gerusalemme est capitale della Palestina.

Trump ha annunciato che, se ci sarà l’accordo tra le parti, gli Usa apriranno un’ambasciata a Gerusalemme Est. Ha confermato poi che quest’ultima potrebbe essere la capitale del futuro Stato palestinese.
Ha affermato inoltre di aver inviato una lettera al presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen sul piano di pace Usa per il Medio Oriente e ha evocato un tempo di 4 anni per negoziare.

Gli Stati Uniti prevedono investimenti per 50 miliardi di dollari a favore dei palestinesi. In cambio le due parti dovranno accordarsi e la Palestina dovrà rinunciare al terrorismo.

Trump lo ha presentato a Washington accanto a un trionfante Benjamin Netanyahu. Per il premier uscente, che il 2 marzo dovrà affrontare le urne per la terza volta in un anno, il piano è un importantissimo regalo elettorale, che fa passare in secondo piano il fatto che sia stato formalmente incriminato per corruzione

Il presidente americano Donald Trump e Benjamin Netanyahu, primo ministro israeliano
Il presidente americano Donald Trump e Benjamin Netanyahu, primo ministro israeliano
Fonte: google.it

Reazioni

“Gerusalemme non è in vendita, e i nostri diritti non si barattano”. Lo ha detto il presidente palestinese Abu Mazen (Presidente dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina) respingendo il piano di pace annunciato oggi dal presidente Usa Donald Trump.

Hamas (organizzazione palestinese di carattere politico e paramilitare considerata ufficialmente organizzazione terroristica da alcune nazioni nel mondo) ha parlato di “discorso aggressivo che creerà molta rabbia”, rifiutando poi la soluzione prevista per la città santa.

Parte del mondo arabo sembra aver accolto il piano di Trump, vista la presenza durante l’annuncio di Oman, Emirati Arabi Uniti e Bahrein.

Ma il plauso che resta maggiormente rilevante è quello giunto dal rivale di Netanyahu, leader del partito centrista Blu Bianco Benny Gantz: Il piano di pace di Trump rappresenta una base forte e giusta per portare avanti un accordo di pace con i palestinesi, mantenendo al tempo stesso gli accordi raggiunti da Israele con Giordania ed Egitto.

Piano di pace di Donald Trump
Piano di pace di Donald Trump
Fonte: google.it

Quando è nato lo stato d’Israele

Il conflitto arabo-israeliano è un prodotto tragico del nazionalismo, inserito in un contesto di forte conflittualità religiosa. Da ormai cinquanta anni ha trasformato la terra di Palestina in un campo di battaglia permanente

Israele, stato indipendente dichiarato il 14 maggio 1948, si costituisce al termine di una contraddittoria politica di decolonizzazione attuata con gravissime responsabilità da Francia e Gran Bretagna.

La Palestina non è mai stata una nazione indipendente. Fino al 1914 era parte dell’impero Ottomano. La prima guerra mondiale segnò la fine dell’impero Ottomano. L’area mediorientale passò sotto il controllo (protettorato) franco-inglese. 

Nel maggio 1947 La Gran Bretagna annunciò all’ONU che si sarebbe ritirata dalla regione. Nel novembre dello stesso anno dalla stessa assemblea delle Nazioni Unite venne la proposta di dividere la regione in due parti: agli ebrei sarebbe andata la zona del Negev.

Quando le truppe inglesi lasciarono il Medio Oriente, nel maggio 1948, fu immediatamente proclamato lo stato di Israele.

Gli stati arabi considerarono la creazione dello stato ebraico un atto di forza intollerabile. Iniziarono i primi scontri destinati a durare fino ai nostri giorni.

Gerusalemme
Gerusalemme
Fonte: google.it

LEGGI TUTTA L’ATTUALITÀ

SEGUICI SU FACEBOOK