Tutti contro Hamilton, ora è il turno di Jarno Trulli

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Di Redazione Metropolitan

Impazza la moda in cui piloti (ed ex), opinionisti e giornalisti fanno di tutto per screditare le gesta di Lewis Hamilton con l’intento massimo di ridimensionarlo da “pilota fuoriclasse” a “pilota nella media aiutato da una grande auto”. Tra questi figura Jarno Trulli, ex pilota di F1 che, memore del weekend in Mercedes di George Russell in F1 durante il GP di Sakhir, ci ricorda di quanto il 7 volte Campione del Mondo sia sopravvalutato e che i suoi risultati sono stati resi possibili solo grazie alla sua monoposto.

Jarno Trulli su Hamilton: “I risultati di Russell spiegano quanto la macchina sia superiore alle altre”

Jarno Trulli, in un’intervista per ‘Il Resto del Carlino’, ha ammesso che vorrebbe vedere una stagione di F1 più combattuta nel 2021, col pilota protagonista in pista. Una F1 vecchio stampo insomma, dove sono le abilità e le gesta dell’uomo a comandare e dettare legge sulla macchina, non viceversa.

Purtroppo per Jarno Trulli, le speranze si sono distrutte completamente dopo la performance di George Russell in Mercedes – chiamato a sostituire Hamilton – durante il GP del Sakhir, gara in cui il giovane pilota inglese è andato a sfiorare la vittoria se non fosse stato per la doppia sosta ai box (una di queste dovute ad una foratura). Secondo l’ex pilota pescarese, l’ottima condotta di Russell è stata possibile solamente grazie alla monoposto Mercedes e non all’abilità dello stesso. Questo andrebbe anche a sminuire il lavoro di Hamilton negli ultimi anni.

Trulli Hamilton
Hamilton premiato dalla FIA – Photo Credit: MercedesF1OfficialTwitterAccount

“Io vorrei tanto che il 2021 fosse l’anno dei piloti, un anno nuovo e diverso, ma dopo aver visto quello che ha combinato Russell in Bahrain con la Mercedes ne dubito. Ha dato la dimostrazione di quanto sia schiacciante la superiorità di quella macchina che senza esperienza, al primo tentativo stava stravincendo. Non voglio essere frainteso. Hamilton è il migliore sulla griglia di partenza. Però è giusto riconoscere che con quel missile tanti titoli lì avrebbe conquistati anche altra gente. Del resto Russell ci ha fatto capire che Bottas non può stare a certi livelli, non è all’altezza. Hamilton rimane fortissimo, ma penso che chiunque, con quel bolide avrebbe vinto il suo stesso numero di titoli. Ha sempre trionfato con macchine eccezionali e non ha nemmeno mai avuto un compagno di squadra di pari livello”.

Hamilton superiore solo grazie alla vettura? Tutte boiate

Dichiarazioni forse un po’ spinte quelle di Trulli nei confronti di Hamilton, ma che vanno comunque accettate e rispettate. Se fosse però vero quanto detto dall’ex uomo Renault, cioè che è la superiorità della Mercedes a fare la differenza e non il pilota, Hamilton avrebbe perso un paio di titoli contro il compagno di squadra Valtteri Bottas al netto dei risultati. Cosa che però non è accaduta, tra l’altro, nessuno mette in dubbio la potenza dominatrice della Mercedes, ma è pur vero che l’inglese sa il fatto suo a differenza del compagno di squadra finalndese.

Perché stupisce tanto il risultato di Russell in Bahrain? Il giovane George è un campioncino ed ha dimostrato anche con la Williams di che pasta è fatto, ma in molti lo hanno notato soltanto quando vestì di nero per la Mercedes ed è quindi passato inosservato agli occhi di molti. Il risultato in Bahrain (dove ricordiamo ha guidato una vettura adatta all’ulitmo sul suo corpo) non è dovuto alla monoposto, ma alla sua abilità al volante superiore rispetto quella di Bottas che da 4 stagioni guida per la casa di Stoccarda. Questo andrebbe a stroncare la teoria secondo la quale chiunque potrebbe vincere con la W11.

Qualifiche F1 GP Sakhir 2020
Bottas e Russell durante il GP del Sakhir – Photo Credit: MercedesF1OfficialTwitterAccount

Parlando di compagni di squadra che hanno accompagnato l’inglese durante la sua carriera in F1, Hamilton può vantare di aver lottato al fianco di Alonso, Button e Rosberg (contro cui perse anche un titolo) non parliamo di ultimi arrivati quindi, ma di piloti di un certo livello sicuramente suoi pari. Proprio con Fernando Alonso, al suo debutto in F1 nel 2007 su McLaren, ha dimostrato la sua superiorità contro lo spagnolo che era fresco di due titoli mondiali appena conquistati. Non bisogna dare la colpa ad un pilota, in quanto vincente, solo perché si trova a guidare su un’auto competitiva poiché ognuno di loro desidera la vettura migliore in pista così come fu per Lauda, Senna, Schumacher e tanti altri.

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Raffaello Caruso