Tutto tutto, niente niente: Stasera su Rai Movie Antonio Albanese

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Di Andrea Pastore

Antonio Albanese è senza ombra di dubbio uno dei comici maggiormente apprezzati d’Italia. I suoi personaggi, grotteschi fino all’inverosimile, da sempre calcano la mano su pregi e difetti del nostro paese. Cecco La Qualunque, lo spietato politico senza scrupoli, è probabilmente il più famoso. In questo film del 2012 ,sequel di Qualunquemente, lo vediamo tornare in pompa magna alla ribalta

Antonio Albanese ed il grottesco mondo di Cetto La qualunque

Antonio Albanese

Antonio Albanese si propone con sadismo in questa commedia pungente. Il sindaco Cetto La Qualunque e il suo entourage vengono arrestati. In carcere egli mantiene l’omertà, e questo fa si che i potenti a cui ha coperto le spalle gli siano grati. Alcuni parlamentari morti per circostanze misteriose vengono quindi sostituiti da Cetto e altri due personaggi ambigui anch’essi interpretati da Albanese: il separatista Rodolfo Favaretto ed il tossicodipendente Frengo Stoppato.

I tre nuovi politici si renderanno protagonisti di un’innumerevole quantità di disastri. Proprio questi disastri sono quelli che fanno riflettere oltre che ridere. Cetto La Qualunque è una macchietta, maschera grottesca di un’Italia mafiosa ed arrogante che fa ridere proprio perché crudelmente reale.

La mossa tipica di molti comici di ironizzare sul drammatico avviene con regolarità nel film, ed i risultati al botteghino hanno premiato la formula. Il film prende ispirazione dalle commedie di Fantozzi, ed infatti Paolo Villaggio stesso ha collaborato con Albanese. Il maestro genovese interpreta infatti il ruolo di presidente della repubblica. Nota di merito al regista Guido Manfredonia, che torna a dirigere Albanese dopo la pellicola d’esordio, creando un’empatia artistica impercettibile che valorizza i tempi comici del comico lombardo.

Seppur la critica lo ha definito un film talvolta troppo grottesco e non al livello del predecessore Qualunquemente, gli 8,6 milioni di euro di incasso complessivo hanno confutato un successo indiscutibile della pellicola.

Andrea Pastore

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