Ucraina: 60 italiani bloccati a Kiev in un rifugio antibomba

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Di Redazione Metropolitan

Sono 60 gli italiani bloccati in un rifugio antibomba dell’hotel RUS, nella capitale dell’Ucraina, Kiev. Tra loro giornalisti di Avvenire, Tv2000, Vita, Riformista, Dubbio, insieme all’eurodeputato del Partito Democratico Pierfrancesco Majorino e Marco Bentivogli di Base Italia. Si trovavano tutti lì in occasione della prima giornata di incontri trasversali con i rappresentanti delle istituzioni ucraine. Sono lontani da ogni pericolo. “Non potendo fermare la guerra, proviamo a far avanzare la pace attraverso l’arma più potente del mondo: il dialogo tra i popoli” twitta ieri l’europarlamentare dem. Intanto il governo ucraino si prepara alla controffensiva sul fronte occidentale.

In Ucraina guerra e pace convivono: oltre le armi si tenta di “far avanzare la pace”, nel rifugio antibomba a Kiev 60 italiani

Pierfrancesco Majorino, PD, insieme ad attivisti e giornalisti, diretti a Kiev – Ph. Credits twitter.com

Continua la mobilitazione politica e associazionistica a favore di un dialogo pacifista e antibellico. Arrivati ieri nella capitale ucraina l’europarlamentare PD Pierfrancesco Majorino, Marco Bentivogli (Base Italia) e altri attivisti e giornalisti pronti a documentare la marcia in nome della pace. Costretti però nel rifugio antibomba dell’hotel RUS, in attesa del via libera per l’incontro con le istituzioni, previsto comunque per oggi. Intanto la politica bellica di Kiev punta sulla liberazione del fronte occidentale, stando alle fonti. Il governo ucraino potrebbe mirare in queste ore alla controffensiva.

Nella giornata di ieri bombardata con munizioni Nato Donetsk. Kiev annuncia l’arrivo di un milione di soldati pronti all’attacco diretto verso sud e ovest: l’obiettivo principale sarebbe la Crimea, occupata dal febbraio 2014. Uno scenario in cui i confini politici si confondono, seguendo il terreno deformato dalle bombe, sia orientali che occidentali. Nel mentre, continua l’intento pacifista, che tenta l’arma del “dialogo tra i popoli”, stando alle parole di Majorino. Resta da vedere quanto riusciranno le parole ad arginare l’incolmabile frattura che l’artiglieria sta aprendo, nel suolo e nei cuori del popolo ucraino.

Alberto Alessi

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