Lavrov: ‘Da Usa risposta positiva ad alcune nostre richieste’. Oggi Scholz a Mosca e Di Maio a Kiev. Alcune delle forze russe schierate per esercitazioni militari nei pressi della frontiera ucraina stanno rientrando alle loro basi, riferisce il ministero della Difesa di Mosca. Unità dei distretti militari meridionali e occidentali, che hanno completato i loro compiti, hanno già iniziato a caricare i mezzi di trasporto ferroviari e terrestri e oggi inizieranno a rientrare alle proprie basi”, ha dichiarato in una nota il generale maggiore Igor Konashenkov, portavoce della Difesa russa.
“Mentre le misure di addestramento al combattimento si avvicinano alla conclusione, le truppe effettueranno marce combinate alle proprie basi permanenti”, aggiunge Mosca. Il Cremlino ha confermato l’inizio di un ritiro pianificato dal confine ucraino delle sue truppe impegnate nelle esercitazioni militari. Il Cremlino considera la decisione degli Usa di evacuare i loro diplomatici da Kiev come “un’isteria esibizionista e senza senso”. ha detto il portavoce, Dmitry Peskov, citato dalla Tass.
Il ritiro delle truppe russe alle loro basi “era pianificato” e “non dipende dall’isteria occidentale”, ha detto il ministro degli Esteri Lavrov. Il ministro, citato dalla Tass, ha aggiunto che le notizie diffuse dall’Occidente su una invasione russa dell’Ucraina sono “terrorismo mediatico”. Lavrov ha affermato che gli Usa e la Nato hanno dato una risposta “positiva” ad “alcune delle iniziative” russe “sulla sicurezza” che erano state “respinte per lungo tempo”: lo riporta l’agenzia di stampa statale russa Tass. “L’Occidente alla fine ha risposto, quando si è reso conto che stiamo discutendo seriamente la necessità di cambiamenti radicali nel campo della sicurezza. La sua risposta è stata positiva ad alcune delle iniziative che aveva respinto per lungo tempo”, ha detto Lavrov stando alla Tass in una conferenza stampa dopo i colloqui con il suo omologo polacco Zbigniew Rau.
“Ci sono segnali da Mosca che la diplomazia deve continuare e questo è materia per un cauto ottimismo”
“Non ci sono segnali sul terreno che la Russia stia riducendo le truppe ai confini dell’Ucraina”, afferma il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Allo stesso tempo, il capo dell’Alleanza ha sottolineato che “ci sono segnali da Mosca che la diplomazia deve continuare e questo è materia per un cauto ottimismo”.
“La data del 15 febbraio del 2022 entrerà nella Storia come il giorno del fallimento della propaganda di guerra da parte dell’Occidente. Svergognati e annientati senza sparare un colpo”. Lo scrive su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, dopo che Mosca ha annunciato l’inizio del ritiro di truppe schierate ai confini con l’Ucraina, mentre gli Usa prevedevano un attacco per domani, 16 febbraio.
“Insieme ai nostri partner occidentali siamo riusciti a impedire una nuova escalation da parte della Russia”- afferma Dmytro Kuleba, il ministro degli esteri ucraino
“Insieme ai nostri partner” occidentali, “siamo riusciti a impedire ogni nuova escalation da parte della Russia”. Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, dopo che Mosca ha annunciato l’avvio del ritiro di una parte delle sue truppe impegnate nelle esercitazioni al confine ucraino. La Russia deve ritirare tutte le sue forze dalla frontiera, afferma inoltre Kuleba. “Abbiamo una regola: non credete a quello che sentite, credete a quello che vedete”, ha detto ai giornalisti a seguito dell’annuncio da parte di Mosca del ritiro di alcune truppe russe al termine delle esercitazioni. “Quando vedremo un ritiro, crederemo in una de-escalation”, ha aggiunto Kuleba citato dalla Bbc spiegando che l’Ucraina sta lavorando con i suoi alleati per prevenire un’ulteriore escalation.
La Germania ha chiesto alla Russia di “ritirare le proprie truppe” schierate ai confini dell’Ucraina. Lo ha dichiarato la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, nel giorno dell’incontro a Mosca tra il cancelliere Olaf Scholz e il presidente russo Vladimir Putin. “La situazione è particolarmente pericolosa e può degenerare in qualsiasi momento” e “noi dobbiamo utilizzare tutte le opportunità di dialogo per ottenere una soluzione pacifica”, ha affermato la ministra Baerbock in una nota, sottolineando che “la responsabilità di una de-escalation è chiaramente dal lato della Russia, e spetta a Mosca ritirare le proprie truppe”.
Anche l’Italia tenta la carta della diplomazia
Anche l’Italia tenta la carta della diplomazia diretta per cercare una soluzione pacifica alla crisi dell’Ucraina: Di Maio arriva oggi a Kiev, mentre domani sarà in Russia. Mercoledì sera il presidente del Consiglio Mario Draghi sarà a Parigi per una cena di lavoro all’Eliseo. Lo comunica una nota di Palazzo Chigi. Al centro della cena “consultazioni e prospettive di impegno per il Sahel”.
Claudia Di Giannantonio
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