Ugo Foscolo: la patria, l’amore e l’infelicità

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Di Redazione Metropolitan

Ugo Foscolo, uno dei più grandi autori italiani tra XVIII e XIX secolo vive una vita breve ma intensa. Costretto a continui esili e fughe per via delle persecuzioni politiche, scrive alcune tra le opere più note della nostra letteratura, tra un capo e l’altro dell’Italia. Dalle liriche, piene di sentimento e intimità, al primo romanzo epistolare “Ultime lettere a Jacopo Ortis“, Ugo Foscolo racconta la sua storia, irrequieta e vagabonda.

Origini e influenze di Ugo Foscolo

E’ il 6 Febbraio 1778 quando Ugo Foscolo nasce nell’isola greca di Zakyntos, oggi nota meta turistica col nome di Zante. Nella sua modesta famiglia, trova comunque il modo per studiare e coltivare la passione per la letteratura che fin da piccolo gli si palesa. La vocazione da autore però arriva più tardi. Quando appena ventenne conosce i salotti veneziani, che non apprezza affatto, entra in contatto con gli scritti del tempo.

Comincia a cercare il suo stile, diviso tra i grandi classici del mondo greco come Cicerone o Sallustio, ma guardando anche al suo presente, rifacendosi ad Alfieri, Gray e Young. L’insofferenza verso la società del tempo però, gli vale sin da subito le antipatie del governo, che inizia la persecuzione, costringendolo a continue fughe. Inizia la vita itinerante del grande poeta del Risorgimento italiano.

Ugo Foscolo e le opere maggiori

Nel 1801 un tragico evento scuote la sua vita. La morte del fratello Giovanni, evento che dà il titolo a una celebre lirica dell’autore, lo sconvolge. Chiuso nel dolore, comincia una fervida attività produttiva. Nascono in questi anni alcune delle più celebri poesie di Foscolo, come “A Zacinto” o “Alla sera“. Solo un paio d’anni dopo comincia anche il celebre carme “Dei sepolcri“, terminato nel 1807.

Ugo Foscolo. Photo credits: Autori.net
Ugo Foscolo. Photo credits: Autori.net

Dopo una vita itinerante, sempre in fuga dalle condanne e dalle minacce, nel 1816 Ugo Foscolo si trasferisce definitivamente. Si reca a Londra, dove trascorre gli ultimi anni della sua vita, fino alla morte sopraggiunta prematuramente nel 1827. Qui dopo un inizio relativamente sereno, ben presto si ritrova con gravi problemi di salute e una situazione economica disastrosa.

Le tematiche e Ultime lettere a Jacopo Ortis

Tra le tematiche prescelte da Ugo Foscolo, in primis c’è quella della patria per la quale lotta per tutta la vita. L’inquietudine pre romantica e lo spirito razionalista si fondono alla base dei suoi scritti. Oltre alle già citate poesie, pregne di sentimento e introspezione, l’opera più celebre dell’autore è il romanzo epistolare “Ultime lettere a Jacopo Ortis“.

Ispirato a una tragedia di cronaca nera, il romanzo tocca vari temi. Il giovane protagonista, antesignano del tipico eroe border line del romanzo romantico, sembra la trasposizione letteraria dell’autore stesso. Jacopo è infatti un uomo infelice e insoddisfatto della sua vita a tal punto da suicidarsi nella fine. Il poeta vate del Risorgimento italiano, non si toglie la vita, ma muore pressoché nelle stesse condizioni, povero e lontano dalla sua patria a soli 49 anni.

Claudia Sferrazza

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